161/ La radio che ho in testa e nel cuore.
Oggi riflettevo tra me e me a proposito di Prospettive Musicali, che in ottobre compirà 20 anni.
Prospettive Musicali è sostanzialmente il diario degli ascolti di tre amici che mettono in comune tra loro e con una piccola comunità di ascoltatori scoperte e riscoperte che ci danno emozioni. Niente di più, niente di meno.
E' una filosofia semplice, ed essendo noi tre piuttosto eclettici e curiosi il programma ha una caratteristica che resta tale dalla prima puntata. Quando ascolti Prospettive Musicali, sai che ascolterai musica di qualità di quella che però alla radio non trasmette nessuno.
Tutto il resto non lo sai, come prima di preparare una puntata non lo sappiamo noi.
Prospettive Musicali è altra radio, e la è per tutta una serie di ragioni.
Non attrae grandi numeri di ascoltatori, che spesso frequentano strade più battute. Richiede un po' di concentrazione e non funziona se si ascolta distrattamente. La durata di alcune tracce non rispetta i tempi radiofonici. Nessuno di noi tre è un intrattenitore istrionico e scoppiettante.
Mi domandavo stamattina se la coerenza che ci contraddistingue e il nostro desiderio di mantenere un profilo ancora molto simile a quello di una fanzine siano un pregio o se invece costituiscano un limite. Non conosco la risposta.
Come dicevo ragionando qualche tempo fa con l'ottimo Marino Sinibaldi che proprio oggi lascia la direzione di Radio 3, certo la radio è un mezzo apparentemente più vecchio rispetto a tanti che sono nati dopo.
Ma è ancora in parte inesplorato il suo potenziale di migliorare la vita delle persone trasmettendo controcultura, se questo termine ha ancora qualche senso. Se non vi piace controcultura, parliamo pure di strumenti per vivere una vita diversa. Più poetica, più sensibile, più riflessiva.
Non so se davvero riesco a fare la radio che ho in testa e nel cuore. Ma sono quasi 40 anni che ci sto provando e vedrete che prima o poi se Radio Popolare ci continuerà a sostenere ce la farò.
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