Television
"I remember
how the darkness doubled
I recall
lightning struck itself.
I was listening
listening to the rain
I was hearing
hearing something else".
(TOM VERLAINE Marquee moon)
Il punk newyorkese e' quanto di piu' vicino alla poesia la musica abbia saputo esprimere.
Personalita' come Tom Verlaine, Patti Smith, Richard Hell, David Byrne, Arto Lindsay verso la meta' degli anni settanta avevano individuato il punto d'incontro ideale tra rock e poesia simbolista, tra suoni e letteratura.
Tra un libro di Jim Carroll e un disco dei Television c'e' solo una differenza di linguaggio, ma e' una differenza puramente formale.
In quegli anni irripetibili, arrivavano a New York da ogni parte degli Stati Uniti giovani con un ideale di ricerca che non era solo musicale, non era solo letteraria.
Era prima di ogni altra cosa esistenziale.
In quel periodo nacquero capolavori: "Marquee Moon", "Horses", l'inno "Blank generation", il primo disco dei Ramones.
I volti consumati dall'insonnia, spigolosi, segnati, di Patti, Tom, David, Arto stanno a ricordare una rivoluzione che partiva dal CBGB's e raggiungeva ogni parte del mondo.
Persino la mia cameretta in un appartamento di Voghera, ad anni luce dalla Bowery.
Quei dischi li ascolto ancora oggi. Sono un punto di arrivo.
E non importa se ieri i Television non hanno brillato, terminando il concerto alla Queen Elizabeth Hall con una versione terribile e troncata di "Psychotic reaction", saltando a pie' pari "Little Johnny Jewel", forse prevista come encore che non e' mai stato richiesto.
Gli accordi miracolosi di Marquee Moon sono stati un tuffo al cuore, ancora una volta.
Sempre e per sempre.
how the darkness doubled
I recall
lightning struck itself.
I was listening
listening to the rain
I was hearing
hearing something else".
(TOM VERLAINE Marquee moon)
Il punk newyorkese e' quanto di piu' vicino alla poesia la musica abbia saputo esprimere.
Personalita' come Tom Verlaine, Patti Smith, Richard Hell, David Byrne, Arto Lindsay verso la meta' degli anni settanta avevano individuato il punto d'incontro ideale tra rock e poesia simbolista, tra suoni e letteratura.
Tra un libro di Jim Carroll e un disco dei Television c'e' solo una differenza di linguaggio, ma e' una differenza puramente formale.
In quegli anni irripetibili, arrivavano a New York da ogni parte degli Stati Uniti giovani con un ideale di ricerca che non era solo musicale, non era solo letteraria.
Era prima di ogni altra cosa esistenziale.
In quel periodo nacquero capolavori: "Marquee Moon", "Horses", l'inno "Blank generation", il primo disco dei Ramones.
I volti consumati dall'insonnia, spigolosi, segnati, di Patti, Tom, David, Arto stanno a ricordare una rivoluzione che partiva dal CBGB's e raggiungeva ogni parte del mondo.
Persino la mia cameretta in un appartamento di Voghera, ad anni luce dalla Bowery.
Quei dischi li ascolto ancora oggi. Sono un punto di arrivo.
E non importa se ieri i Television non hanno brillato, terminando il concerto alla Queen Elizabeth Hall con una versione terribile e troncata di "Psychotic reaction", saltando a pie' pari "Little Johnny Jewel", forse prevista come encore che non e' mai stato richiesto.
Gli accordi miracolosi di Marquee Moon sono stati un tuffo al cuore, ancora una volta.
Sempre e per sempre.
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