Quello che non ho (contiene: riceviamo e volentieri pubblichiamo # 2)
Ci scrive un noto musicista italiano:
"Ieri sono andato a vedere una mia ex fiamma nella sua nuova casa vicino lugano. 600 franchi al mese per una casa di 3 piani in sasso, pavimenti in legno.. guarda una cosa fantastica. vivono tutti insieme e hanno fatto una band, lei con i suoi due ex fidanzati, davvero bello".
Scriveva un noto scrittore italiano:
"Leo cammina solitario lungo i portici del paese. E' costretto a salutare quasi ogni persona che incontra, poiché conosce tutti e tutti lo conoscono. Non si ferma, fa un breve cenno del capo agli amici di suo padre, alle amiche di sua madre, a qualche parente, ai fratelli o alle sorelle degli amici, alle commesse dei negozi del centro, all'orologiaio, al barista, al farmacista, a un suo professore di liceo, al suo vecchio allenatore di basket, al vicesindaco, all'impiegato della biblioteca comunale, a un gruppo di ragazzini di un complesso rock, a una sua compagna di scuola, alla madre di questa compagna che segue a distanza di qualche metro".
Cioe', ecco, queste sono cose che mancano qui a Londra. Non ci sono case di pietra da affittare per 600 franchi, non si incontrano i volti che fanno parte della nostra storia personale.
Questo per rispondere a chi qualche post fa mi chiedeva cosa mi manca da queste parti.
Commenti
Saluti
Matteo
Non sarebbe meglio concentrarsi su quali sono in motivi che ti tengono a Londra, cosa ti piace di quella città e delle situazioni che ti offre?
Oppure andarsene, anche se non hai aperto tutte le porte...del resto se è con questo spirito che vivi il rapporto con quello che ti circonda adesso, dietro ad ogni porta probabilmente ti aspetteranno solo nuove delusioni...
non so, però dopo aver letto quel che hai scritto oggi ho avuto un piccolo moto di fastidio. Basta pensare a quello che ti manca, pensa a quello che hai e se non ti piace, focalizza su quello che vorresti, e agisci di conseguenza.
scusami ancora, ma mi sembrava giusto dirtelo....
un abbraccio
raffaella
Ahime' bisogna anche tener conto delle possibilita' professionali che Londra offre..e penso che sia una delle cose che ti tenga piu' legato a Londra, o sbaglio? Poi se riesci a farti dei week-end in Italia ogni tanto non e' poi tanto male..
Ah gia' che London Calling si fregia anche di lettori dalla Svizzera. Che io adoro, te l'ho mai detto? Penso alla Svizzera e mi vengono in mente, calma, silenzio, le montagne, i laghi. Sei fortunato, immagino tu lo sappia.
Raffaella -
Ecco io l'avevo previsto che vi sareste stancati di post come questo, ricordate? "Fabio, ma perche' ti lamenti sempre, siamo stanchi dei post con questo tono lagnoso, dicevano a gran voce i lettori del blogghino". Allora, dato che sono sul banco degli imputati provo a difendermi. Intanto devo dire che il tono del post che ti ha dato fastidio, forse non si capiva tanto bene ma voleva essere "dolcemente malinconico", un po' come se avessi assaggiato una madeleine e mi fosse tornato in mente un passato che, appunto, appartiene a un tempo "altro da ora". Anzi, "molto altro da ora". E, come sai bene anche tu, del tempo "molto altro da ora" si puo' avere nostalgia, perche' col tempo lo trascolori, lo trasformi, selezioni i ricordi, ecc. Tornare in Italia in tempi brevi e' un po' fuori discussione. Ho finalmente trovato una casa che mi piace e sto comprandola, prevedendo di fermarmi qui qualche altro anno. A Londra ho dedicato uno spazio a Radio Popolare, e a Londra ho dedicato questo blog. E' una citta' che amo, piena delle cose che mi piacciono (musica, arte, culture di tutto il mondo, parchi, ecc). Pero' tu mi conosci e sai che persona torturata sono (se non lo fossi pensi che esisterebbero Prospettive Musicale e questo blog). Non sono felice, non lo saro' mai per piu' di qualche isolato raggio di Sole (ieri per un istante lo sono stato e ho voluto subito comunicarlo alla mia amica con la quale stavo camminando verso il centro: "Vedi, a volte anch'io sono contento"). Ma sono momenti abbastanza rari. E il tono del blog rispecchia il mio carattere e i miei sati d'animo. Cerchero' di scrivere soprattutto quando momenti come quello di ieri si manifestano, sperando che accada piu' spesso.
Myriam -
In effetti sbagli questa volta. E' proprio l'ultima delle cose che mi legano a Londra. Anzi, appena prima che partissi, 4 anni fa, in Italia mi avevano fatto offerte di lavoro parecchio interessanti, ma me ne sono andato lo stesso. A me Londra piace, lontano di qui mi manca. Sai che a pensarci non riesco esattamente a dire perche' sto qui? E' una combinazione di fattori diversi, c'e' la giusta distanza dall'Italia (non troppa e non troppo poca), sono comunque affezionato ad alcune persone di qui... Tutto questo e altro ancora che trovo difficile esprimere a parole.
in cui anzi mi sembra di vivere continuamente nella nostalgia di qualcosa che non so neanche se ho vissuto oppure no.......
Non ho la minima intenzione di condizionare in alcun modo quello che scrivi qui, ci mancherebbe altro!
ma il fatto che tu senta la necessità di comunicare con gli altri attraverso London Calling prevede anche che ogni tanto ci si senta autorizzati a darti una piccola scrollata,
in un momento in cui ho avuto l'impressione che, proprio come dicevi poco tempo fa, stessi girando attorno, come ipnotizzato, senza vedere via d'uscita.
Se scrivessi solo quando sei contento sarebbe forse ugualmente 'fastidioso'...
e poi, io credo che avere a che fare con gli altri sia indispensabile anche perchè sono per noi uno specchio di noi stessi, e quindi rendono evidenti cose che ci riguardano,
ma che su di noi non riusciamo a vedere.
a volte quindi le cose che ci infastidiscono ci fanno riflettere su atteggiamenti che sono anche i nostri.
un bacio!
raffaella