[Milano, Dicembre 2006]

Buon anno carissimi!

Tornato a casa. Ma quanto e' difficile riprendere a scrivere dopo solo una decina di giorni.

Mentre voi gozzovigliavate, io sono stato a vedere un film che mi da' l'occasione di confessarvi un buon proposito per il 2007. Che poi, scriverlo qui il proposito e' anche un modo per ricordarlo, trasformarlo da uno stato gassoso e astratto a uno solido e concreto, quasi promuoverlo al rango di impegno.

Il film, magari qualcuno di voi l'ha visto, si intitola "Il mio miglior amico" ed e' di Patrice Leconte. I lettori di Milano, se si affrettano, dovrebbero trovarlo ancora all'Anteo.

Pero' e' un film che per me comincia molto prima che varcassi la porta del cinema, diciamo che inizia piu' o meno da una mail del mio amico Enrico che, col suo grandissimo tatto e la sua proverbiale saggezza, mi faceva capire che, insomma, ai miei amici puo' capitare di sentirsi un po' abbandonati. Di non trovare vicino Fabio tutte le volte che vorrebbero, di scontrarsi con la mia distrazione assenza lontananza.

La trama del film e' molto semplice, il film stesso e' facile facile. Eppure ruminazioni successive mi fanno pensare che celi un piano parallelo di profondita' ben nascosta che si intravvede solo dopo qualche giorno. Il protagonista, un antiquario parigino di successo, viene sfidato dalla sua socia in affari a presentarle il suo migliore amico. Ed e' cosi' che scopre di non averne di amici. Conoscenti si', partner commerciali anche, ma di amici veri neanche l'ombra.

Quello che colpisce nel film e' il contrasto tra il successo professionale dell'antiquario, la sua agenda piena di impegni, e il vuoto emozionale, il gelo relazionale, la distanza che lo separa come un muro trasparente dall'essenza emotiva profonda di qualsiasi altro essere umano che incontra.

Uscito dal cinema sono andato a bere un te' con il mio caro amico Paolo, poi a cena con Alessandro e Gigi di Prospettive Musicali. Sono stato davvero bene. A notte ormai piuttosto fonda, entrato nella casa di Milano dove abito pochissime settimane all'anno, riordinando una pila di carte tra le quali non mettevo mano da forse anni, ho trovato un adesivo che proprio non ricordavo di avere, probabile regalo di qualcuno che non vedo da altrettanti anni. Adesivo dove si vede Snoopy tutto sorridente che abbraccia tra le sue zampe Woodstock, sopra la scritta "Tieni stretto chi ti vuole bene".

Sono stato per un po' a guardare quell'abbraccio e a rileggere mentalmente quelle parole, come se si collegassero naturalmente al senso involontario preso dalla mia giornata.

Il mattino dopo quelle parole le avevo di nuovo in testa come un mantra. E non riesco a raccontarvi di tutti i volti che la mia mente ha iniziato ad associare spontaneamente a quelle parole. Amici di infanzia, compagni di scuola, persone conosciute in viaggio, sintonie immediate, relazioni durature e ormai perdute per sempre, incontri veri, discorsi sinceri, notti insonni trascorse parola dopo parola risata dopo risata abbraccio dopo abbraccio, musiche e silenzi condivisi. Tutto ormai perduto, consegnato alla memoria.

Scorrere inevitabile di fasi della vita forse. O forse occasioni perdute di continuare ad essere felice. Difficile dirlo.

E pero' vorrei che quell'adesivo trovato per caso mi indicasse la via da seguire in questo 2007. Nel quale 2007 vorrei che la relazione prevalesse sull'esperienza, l'incontro sulla contemplazione, il dialogo sull'elaborazione, la condivisione sulla distanza.

Sento che e' importante, che mi devo impegnare piu' di quanto ho fatto fino ad ora.

Commenti

artemisia ha detto…
Impegno è la parola giusta.

Via via che si cresce si capisce che l'amicizia, come tutti i rapporti, richiede lavoro e impegno. Non è una cosa che viene gratis, come ai tempi della scuola. Quella dovizia di rapporti si assottiglia sempre di più, i rapporti nuovi spesso stentano a sopravvivere, soffocati dagli impegni, i progetti vuoti, i traslochi, le scelte a volte sbagliate,i cambiamenti anche giusti ai quali non sopravvivono.

Io mi sono sentita a volte come quell'antiquario. E questo mi ha fatto molta paura.

Bisogna lavorarci, Fabio, mettersi lì col rastrello e l'annaffiatoio e coltivare l'alberello dai molti rami, potare e innestare, e godersi il raccolto insieme.

Buon anno e buon lavoro anche a te.
lophelia ha detto…
Investire nelle amicizie è sempre stato uno dei pochi punti fermi della mia irrequieta esistenza.
L'importante è farlo SENTENDOLO VERAMENTE, non perché si pensa di doverlo fare, altrimenti non funziona: questo secondo me è il messaggio più importante del film.

Bellissima foto, e perfetta per il post.
Fabio ha detto…
Bellissimo il tuo intervento Artemisia.

Ti faccio rispondere da Howe Gelb:

What’s the use of sitting around waiting
Anticipating your whole life away
Waiting for you ship to come
Come on that sunny day
Put your mind to it
see yourself through it

First step is the hardest
But you got to get yourself started
Ain’t no way for a garden to grow
You got to water, got to work with the hoe
Ain’t no way for yourself to get fed
You don’t get up and get out of bed
Wash your face, comb your hair
Get on straight and get out there

{CHORUS} That’s how things get
That’s how things get
That’s how they get done.
Fabio ha detto…
Lophelia -

Invece a me e' capitato piu' spesso di investire nelle esperienze: viaggi, letture, ricerca di dischi introvabili. Poi, dopo, venivano le amicizie, addirittura le fidanzate. Che infatti, dopo un po', si stancavano e mi lasciavano alla mia ricerca dell'originale in vinile americano del 1971 di "If I could only remember my name" di David Crosby e simili. Ecco, la tendenza va invertita.

Vero che il messaggio del film e' quello che dici, infatti questa risoluzione e' piu' prossima all'urgenza che all'impegno - impegno che comunque come dicono Artemisia e Howe Gelb un po' ci vuole.
Viola ha detto…
Visto...mi ha colpito molto.Forse per la mia paura di rimanere sola e abbandonata...ma ,ti prego,la parte della "dichiarazione" a chi vuol essere milionario non ci stava proprio bene...
Buon anno Fabio..
Fabio ha detto…
Pensa che l'avevo del tutto rimossa. E' un film abbastanza cheesy come dicono qui, decisamente sopra le righe come toni. Pero' mi ha detto delle cose, come credo le abbia dette a te. Con i film di Natale che ammorbano le sale, mi e' sembrata la scelta migliore
*lapilli* ha detto…
BELLISSIME candele..scusate, ho abbassato notevolmente il tono dei commenti.
;)
Fabio ha detto…
Belle eh? Credo ci siano ancora almeno fino a domani o dopo, nel cortile di corso Como 10. Ma perche' abbassato il tono dei commenti? Non e' affatto vero.
Anonimo ha detto…
Sottoscrivo le tue conclusioni...allora vuol dire che questa volta mi vieni veramente a trovare ;-)?! un abbraccio Fra
Fabio ha detto…
Certo! Preparati a ricevere visite in primavera, anzi faremo pure un viaggetto insieme alla scoperta della musica underground belga se ti va. Cosi' uniamo condivisione ed esperienza!
Unknown ha detto…
bah!
...strano, mi sono vista nel tuo racconto tra le carte vicino a Snoopy..
Fabio ha detto…
Devi assolutamente passare da Londra presto Myriam - senza farti rubare la borsa pero'!