Cliccando sul nome si dovrebbe aprire una biografia tratta da Wikipedia. Matta-Clark e' stato soprattutto, pur nella sua breve vita, un uomo fortunato. Era a Parigi nel Maggio '68, che visse in prima persona insieme ai Situazionisti. Era a New York all'inizio degli anni'70, dove apri' un locale chiamato Food che era prima di ogni altra cosa un punto d'incontro per artisti e musicisti newyorkesi di quegli anni. I quali a Food creavano le loro opere e pure cucinavano. Philip Glass, per esempio, mosse i primi passi nel mondo della musica in quell'ambiente accogliente ed inclusivo.
Qualche giorno fa passeggiavo a Chelsea, New York, e improvvisamente ho sentito uno squisito profumo di cibo uscire da una via dove ogni porta e' una galleria d'arte e non c'era traccia di ristoranti. Mi sono affacciato e quello di cui ho fatto esperienza non so nemmeno se riesco a raccontarlo. Per questo ho voluto scrivere solo "intervallo" nel post. Ci sono cose troppo belle per riuscire a descriverle a parole.
Ma ci provo. In sostanza, in una parte della galleria un artista contemporaneo che si chiama Rirkrit Tiravanija, ha voluto ricreare l'atmosfera di Food, in omaggio al maestro. Invece di trovare quadri e sculture, nella galleria trovate tavoli e stoviglie, e una pentola di curry dalla quale potete servirvi liberamente. Il tutto in totale antitesi con l'atmosfera un po' fredda ed esclusiva dell'arte contemporanea.
Un ambiente meraviglioso, inclusivo, aperto a tutti, addirittura famigliare. Semplice, povero, fatto di materiali riciclati. E, in fondo alla galleria, un video realizzato da Matta-Clark nel 1972. Atmosfera da brivido, capelli lunghissimi, jeans stracciati, sguardi felici.
Ero scappato dal lurido ufficio dove i padroni di merda volevano che lavorassi, lasciando la giacca sull'appendino e il computer acceso, in stile ragionier Fracchia. Ed ero li', a 6 fermate di subway di distanza da dove quei coglioni pensavano fossi, ad assaporare liberta', gioia e un curry squisito.
Chiara -
Sono d'accordo con te, una foto che evoca altri tempi: gioia e rivoluzione!
Anonimo ha detto…
che bello il tuo racconto newyorkese,fabio!!! new york è il mio sogno da quando ero piccola,...e un giorno io ci andrò!...quindi comincio ad appuntarmi questo itinerario. buon primomaggio,zoe. :-*
E' in effetti una citta' meravigliosa. Mi hanno chiesto se mi va di trasferirmi per lavoro, e non e' del tutto escluso che succeda. Pero' anche Londra e' bellissima, e ormai qui ho tanti amici. Non so davvero che fare.
La galleria, dimenticavo, si chiama David Zwirner, ed e' sulla 19esima Ovest, tra la decima e la undicesima avenue, a due passi dal mare. Tutta la via e' una galleria dopo l'altra, una scoperta continua.
Commenti
Cliccando sul nome si dovrebbe aprire una biografia tratta da Wikipedia. Matta-Clark e' stato soprattutto, pur nella sua breve vita, un uomo fortunato. Era a Parigi nel Maggio '68, che visse in prima persona insieme ai Situazionisti. Era a New York all'inizio degli anni'70, dove apri' un locale chiamato Food che era prima di ogni altra cosa un punto d'incontro per artisti e musicisti newyorkesi di quegli anni. I quali a Food creavano le loro opere e pure cucinavano. Philip Glass, per esempio, mosse i primi passi nel mondo della musica in quell'ambiente accogliente ed inclusivo.
Qualche giorno fa passeggiavo a Chelsea, New York, e improvvisamente ho sentito uno squisito profumo di cibo uscire da una via dove ogni porta e' una galleria d'arte e non c'era traccia di ristoranti. Mi sono affacciato e quello di cui ho fatto esperienza non so nemmeno se riesco a raccontarlo. Per questo ho voluto scrivere solo "intervallo" nel post. Ci sono cose troppo belle per riuscire a descriverle a parole.
Ma ci provo. In sostanza, in una parte della galleria un artista contemporaneo che si chiama Rirkrit Tiravanija, ha voluto ricreare l'atmosfera di Food, in omaggio al maestro. Invece di trovare quadri e sculture, nella galleria trovate tavoli e stoviglie, e una pentola di curry dalla quale potete servirvi liberamente. Il tutto in totale antitesi con l'atmosfera un po' fredda ed esclusiva dell'arte contemporanea.
Un ambiente meraviglioso, inclusivo, aperto a tutti, addirittura famigliare. Semplice, povero, fatto di materiali riciclati. E, in fondo alla galleria, un video realizzato da Matta-Clark nel 1972. Atmosfera da brivido, capelli lunghissimi, jeans stracciati, sguardi felici.
Ero scappato dal lurido ufficio dove i padroni di merda volevano che lavorassi, lasciando la giacca sull'appendino e il computer acceso, in stile ragionier Fracchia. Ed ero li', a 6 fermate di subway di distanza da dove quei coglioni pensavano fossi, ad assaporare liberta', gioia e un curry squisito.
Chiara -
Sono d'accordo con te, una foto che evoca altri tempi: gioia e rivoluzione!
new york è il mio sogno da quando ero piccola,...e un giorno io ci andrò!...quindi comincio ad appuntarmi questo itinerario.
buon primomaggio,zoe.
:-*
E' in effetti una citta' meravigliosa. Mi hanno chiesto se mi va di trasferirmi per lavoro, e non e' del tutto escluso che succeda. Pero' anche Londra e' bellissima, e ormai qui ho tanti amici. Non so davvero che fare.
La galleria, dimenticavo, si chiama David Zwirner, ed e' sulla 19esima Ovest, tra la decima e la undicesima avenue, a due passi dal mare. Tutta la via e' una galleria dopo l'altra, una scoperta continua.