And then came the rush of the flood, the stars at night turned deep to dust

[Food for Though menu, Aprile 2008]


Alla fine degli anni '60 New York era l'Atlantic, Memphis la Stax, Detroit la Motown, Chicago la Chess. Solo New Orleans tra le capitali della musica nera, la New Orleans dei Meters, di Allen Toussaint, di Eddie Bo, non aveva una sua etichetta di riferimento.

A fare un po' di ordine tra la miriade di uscite per minuscole etichette che nascevano e morivano nello spazio di pochi 45 giri, ci sta pensando in questi anni la Soul Jazz. Comincio a pensare che la casa discografica legata a Sounds of the Universe, e il negozio stesso, siano di gran lunga le realta' piu' vivaci del panorama musicale londinese di questo decennio, quelle che sara' impossibile ignorare in qualsiasi futura retrospettiva.

Soul Jazz ha da poco pubblicato il secondo volume di New Orleans funk, ed e' una bomba, al pari del primo. Sono due dischi diversi pero'. Il primo volume era, per davvero, funk. Nel secondo disco invece si trova un po' di tutto: funk, ma anche parecchio soul e r'n'b.

E' un lungo viaggio, che parte dal 1956, con una delle prime produzioni di Eddie Bo. Roba frizzante. Al quale Eddie Bo, lo dico per inciso, la Vampi Soul ha da poco dedicato un'esauriente raccolta, totalmente imperdibile. E arriva, il viaggio di New Orleans funk, fino al 1974.

Il meglio questo volume lo regala con le presenze femminili. Betty Harris con la sua Show it. Se mi vuoi bene dimostramelo. Archi svolazzanti che ti portano via con loro. E poi You keep me hanging on, morbidissimo funk di Bonnie and Sheila.

Poi c'e' un brano che vi fara' saltare per aria letteralmente, vedrete. Una versione di Fortune teller fatta da Benny Spellman. Un classico: lo ripresero tutti, dagli Stones agli Who, fino a non riesco piu' a ricordare chi tra Fuzztones, Chesterfield Kings o Tell-Tale Hearts quando si era giovinetti, voi e io.

Poi cos'altro? Strepitosa, a partire dal titolo, I'm Mr. Big Stuff di Jimmy Hicks. Eccellente la cover di Bo Diddley, fatta da Art Neville. E modernissima, nel suo incedere quasi Massive Attack, Right place, wrong time di Ray J, che sto pensando di passare una delle prossime domeniche a Prospettive Musicali. Era un pezzo di Doctor John, ma Ray J l'ha riscritto completamente.

Il resto lascio che lo scopriate voi. E lo so che un po' da London Calling e' scomparsa la vita, tutte le osservazioni sul quotidiano al quale ci si dedicava tempo fa. Restano tra i commenti, che per me sono di gran lunga la parte piu' interessante e preziosa di questo blog.

Ma la vita sa a volte essere crudele o insignificante o banale, e invece la soul music no, la soul music nutre l'anima e fa muovere e fa sorridere, ed e' sempre dalla nostra parte la soul music.

[Eddie Bo - Hook & Sling]

Commenti

Anonimo ha detto…
su Eddie Bo(mba):

http://www.sentireascoltare.com/CriticaMusicale/Recensioni/2008/recensioni/EddieBo.htm

da avere e loopare sullo stereo al'infinito..

JC
Fabio ha detto…
L'ho scritto sopra: il meglio di London Calling sono i commenti.

Bello trovarsi ad ascoltare le stesse cose nello stesso periodo. E si', l'ultimo periodo di Eddie Bo esagera un po' col saccarosio, ma basta togliere il disco in tempo e che repertorio stellare! Inclusi gli eccessi da big band degli esordi, che stanno comunque nel complesso benissimo.
Anonimo ha detto…
mi sa che Fortune Teller la rifecero i Tell-Tale Hearts, e per di piĆ¹ mi pare esistesse pure un gruppo che si chiamava cosƬ...

ma mr. Reina ne saprĆ  certo piĆ¹ di me...

JC
Fabio ha detto…
Ah ecco, erano i Tell-Tale Hearts!

L'enciclopedico Mr. Reina e' in questi giorni a NY in missione da Other Music, immagino ci leggera' al suo ritorno a Paris e ci rispondera'.
lophelia ha detto…
Ciao Fabio, le foto svolgono pienamente la funzione delle osservazioni sul quotidiano. E poi un blog sempre uguale a se stesso non andrebbe mica tanto bene, no? Un saluto.
Fabio ha detto…
Sai che hai ragione? Mi piace pensare che questo blog sia anche un po' un foto-diario. Sto resistendo al pensiero che mi salta in mente ogni tanto di postare foto di altri. Tipo: parli di un disco e metti come foto la sua copertina. A volte quando rileggo vecchi London Calling (un po' come si rileggono i vecchi Topolini) mi diverto a ricostruire la ragione per la quale ho postato proprio quella foto.

E' anche un po' come gridare: questo non e' un tumblr ma un vecchio blog come si scrivevano una volta tanto tempo fa, con i commenti e tutto quanto.
Anonimo ha detto…
La vita puĆ² essere insignificante o banale o crudele, ma prima o poi puĆ² ternare a sorprenderti...anche di te stesso...
Fabio ha detto…
Sai cosa ho iniziato a pensare con insistenza? Che la vita dev'essere celebrata, oppure si arrabbia con noi. Se non la festeggiamo per le piccole gioie che ci regala, allora diventa insignificante o banale o crudele.

Richiede costante attenzione, e sta a noi festeggiarla un po' ogni giorno.

E, per ritornare in topic, la soul music in questo senso aiuta parecchio.