Che fare, anno primo numero 2
Aprile
8:
A SILVER MT. ZION, Scala
7 -12:
SOUNDS LIKE MUSIC, Glasgow (stagione di concerti con lavori di Harvey, Xenakis, Stockhausen, Boulez)
10:
A HAWK AND A HACKSAW, Hammersmith Apollo
10:
LALO SCHIFRIN & LONDON SYMPHONY ORCHESTRA, Barbican
10 - 12:
ENTITY, Sadler's Wells (balletto con musica di Nico Muhly e Jon Hopkins)
14, 17, 20:
BJORK, Hammersmith Apollo
16:
LONDON SINFONIETTA, Queen Elizabeth Hall
17:
BALANESCU QUARTET, Union Chapel
18 -28:
ETHER, South Bank (festival con Current 93, Marc Almond, Baby Dee, Pere Ubu)
19:
FLOWER - CORSANO DUO, St. Giles in the Fields
23:
OLD TIME RELIJUN + MAGIC MARKERS + EVANGELISTA, Cargo
30/ 4 – 3/5:
LAURIE ANDERSON, Barbican
Maggio
1:
BALANESCU QUARTET, Oxford North Wall
3:
BETWEEN CATEGORIES: MUSIC, SOUND AND THE MOVING IMAGE, Chelsea College of Art & Design Lecture Theatre (seminario sul rapporto tra musica e cinema)
6:
NEW NOISE, Purcell Room
7:
SEBADOH, Koko
7 – 9:
NICK CAVE & THE BAD SEEDS, Hammersmith Apollo
8 - 12:
ATMOSPHERES 2, Museum of Garden History (festival di suoni della natura, con Christian Fennesz, Philip Jeck, Robert Hampson)
9 - 10:
FRAGMENTS OF VENICE, Royal Festival Hall (festival dedicato a Luigi Nono)
10:
SONIC RECYCLER, Brentford Watermans Art Centre (festival con David Toop, Sean O’Hagan, Laetitia Sadier, ecc.)
12:
HOWLIN RAIN + MEAT PUPPETS + WOODEN SHJIPS, Scala
13:
ALEXANDER HAWKINS ENSEMBLE, Vortex
18 – 19:
SWEDISH OUTSIDERS, in giro per la citta’ (festival con Mats Gustafsson + Evan Parker, nuovo cinema indipendente scandinavo, ecc.)
23:
PUBLIC ENEMY Brixton Academy
24:
RICHARD THOMPSON, Royal Festival Hall
Giugno
5:
VETIVER, St. Giles in the Fields
5:
STEPHEN MALKMUS & THE JICKS, Shepherd’s Bush Empire
12:
WAITING FOR THE BARBARIANS, Barbican (prima esecuzione in Gran Bretagna di un’opera di Philip Glass)
13 – 19:
SOUNDWAVES, Brighton (festival con esecuzione di lavori di Terry Riley, John Cage, Arvo Part, ecc.)
29:
PENTANGLE, Royal Festival Hall
30:
LOU REED, Royal Albert Hall
Luglio
11 - 13:
SUPERSONIC, Birmingham Custard Factory (festival con Wooden Shjips, Battles, Guapo).
Commenti
Comunque, per sceglierne volutamente uno solo, sicuramente il 12 maggio Howlin' Rain, Meat Puppets e Wooden Shijps!
La vera alt.America a King's Cross.
Quelli piu' ghiotti direi che sono quello che indichi, Vetiver in chiesa e Lou che rifa' Berlin.
Ma ad avere illimitate energie e risorse, direi che farei tutto quello che c'e' nel calendarietto.
punterei sul Balanescu quartet
Public Enemy e Pentangle
..ma ora che rileggo mi sento un po' nostalgico
hrudi v. bakshi
Come le reunion, pure gli SLint che manco fossero dei Deep Purple.
I gruppi van colti nel momento storico che li ha generati, il resto ĆØ nostalgia canaglia e mosse da gambero.
O no?
the always angry journo JC
I balanescu non li piazzerei proprio nel girone del rock
i Public Enemy mi piacerebbe vederli a Brixton
i Pentangle non li ho mai visti
Il Lurido PURTROPPO non lo voglio piĆ¹ vedere ed ascoltare dal vivo!
hrudi v. bakshi
il problema ĆØ quando i gruppi si ostinano a vivere nel passato. preferisco un disco nuovo fatto alla vecchia da loro, che uno vecchio rifatto alla nuova.
Credo ci sia piĆ¹ "senso".
the reflexive journo JC.
p.s. il 16 giugno andrĆ² a vedere Dylan, per dire, ed ĆØ la prmia volta in 38 anni...
E a questo proposito, il disco nuovo di Nick Cave e' proprio un gran bel dischetto.
Qohelet -
Preparatissimo, e infatti ho gia' modificato il post: prima esecuzione in Gran Bretagna.
Hrudi vs. Bakshi -
Il Balanescu Quartet e' in giro con la musica per due nuovi video. Io li vado a sentire in una chiesa vicina a casa, dopo aver ascoltato Alexander Balanescu un paio di mesi fa alla Tate con Gavin Bryars. Potrei addirittura seguirli poi fino a Oxford, perche' mi piacciono proprio tanto.
Public Enemy a Brixton devono essere un'esperienza si'. Sui Pentangle, risalgono a un periodo in cui ero decisamente troppo piccolo per considerare un loro concerto come revival. E' musica classica.
Perche' non vuoi piu' vedere Lou Reed?
JC -
Discorso molto molto complesso.
A darmi davvero soddisfazione oggi, 2008, e' l'ascolto di ristampe di capolavori sepolti usciti nel periodo 1965 - 1982. E' un dato di fatto, non posso farci nulla. Apro i pacchi di Amazon e di Other Music e cosa succede? Le cose nuove le ascolto 3 volte, le ristampe girano nel mio lettore per mesi. Non lo decido a priori: succede regolarmente cosi'.
Che si tratti di reggae, tropicalia, musica africana, soul, psychedelia, spiritual jazz, tutto quello che vuoi, mi sto progressivamente facendo l'idea che quel periodo rappresenti l'eta' dell'oro per il tipo di musica che piace a noi. Raramente mi capitano tra le mani dischi brutti, inteso come non sorprendenti.
Tieni anche presente che a molte di queste cose mi accosto per la prima volta in questi anni, dopo una vita passata ad ascoltare prevalentemente espressioni diverse dello stesso rock bianco.
Storicamente, all'inizio degli anni '80 e' successo qualcosa: la musica ha iniziato convolute spirali revivalistiche, e non se ne e' usciti piu'. Ci siamo dentro ancora adesso.
Non riesco a pensare, oggi, a nulla di piu' conservativo della musica cosiddetta indie. Al di la' della musica, e' proprio l'attitudine a essere impietosamente invecchiata, totalmente prevedibile.
Sto parlando della musica che piace a noi, perche' poi in ambito musicale ampio da allora sono successe e continuano a succedere cose (dal doom metal all'elettronica da danza). Ma non sono generi che mi appassionano.
E allora, inevitabilmente, seguo l'istinto: Phil Ranelin e Hal Singer oggi mi sembrano piu' freschi di qualsiasi Arctic Monkeys e del "nuovo" celebrato disco dei bollitissimi (e umanamente simpaticissimi per altro) REM.
Mi sono un po' perso e non sono sicuro di sapere come concludere questo commento, ma insomma, a me sembra che l'assunzione musica del passato = musica vecchia abbia esattamente lo stesso senso di musica del presente = musica nuova. E cioe' nessun senso, per la mia esperienza di ascoltatore.
Dylan dal vivo per me e' stata un'esperienza. Facendo due conti, la prima volta che lo vidi dovevo avere avuto anch'io proprio 38 anni...
che dire se non che “I know the feeling”. Sulla scorta di quanto detto da Simon Reynolds , ĆØ vero che - da dopo la new wave - la musica si ĆØ data a un revival autoconsapevole, diciamo intorno al 1983-84. In UK c’era il pop psych della Creation e in USA il nostro amato Paisley, ed ecco le prove. Il revival c’ĆØ sempre stato, cosƬ come la fusione di cose tra loro diverse per restituirle come nuove. Da lƬ in poi la vite gira su sĆ© stessa piĆ¹ velocemente e allarga il diametro, vero.
Ma: dopo aver fatto girare gioiosamente una raccolta della Strut chiamata “Nigeria 70”, con roba che suona giĆ come i Talking Heads di “Remain In Light” ed ĆØ coerentisismo tutto ciĆ²; stamani - dopo aver fatto colazione con una raccolta di singoli dei Madness - metto su il nuovo di Thalia Zedek, che ĆØ un “qui ed ora” di straziante blues indurito e screziato di indie-noise americano, come degli Afghan Whigs dei tempi lontani ma pure meglio, tra rimbalzi Patti Smith e venature Calexico. Tanta di quella passione a cuore spalancato che non si puĆ² restare indifferenti, no.
Da prendere e mettere sul comodino, accanto a “Evangelista” della Bozulich Carla. Sulla costina c’ĆØ scritto 2008, e ovviamente non dice nulla di nuovo, ma ĆØ meglio senz’altro dei P.i.l.. del dopo “Flowers of Romance”, anche se non c’entra nulla ma nulla.
Come la mettiamo? Diciamo che ci siamo infilati in un ginepraio, di quelli meravigliosi perĆ².
La musica ĆØ ancora un mare d’elettriche possibilitĆ e lo resterĆ sempre, anche se le sue acque migliori sono antiche o provano a esserlo. E un’altra cosa, da ascoltatore a 360°: ĆØ il passato che ti dice dove andrai domani, ma non sempre lo ieri ti fa predire come sarĆ oggi.
The phunky phuturistical journo JC
L'importante e' tenere l'attenzione aperta a 360 gradi (magari 359, escludiamo Pupo, te').
Non ci sono preclusioni di sorta sul presente, nessun atteggiamento del tipo adesso di musica bella non ne esce piu'.
No, semplicemente da ascoltatore se confronto la qualita' del presente con quella di altri periodi storici, mi sembra di poter concludere che oggi la musica e' meno propensa a dire cose nuove e interessanti rispetto al passato. Devi scavare molto per trovare pagliuzze d'oro (come il disco di Thalia Zedek che citi), mentre nell'eta' dell'oro (mi riferivo anc'io all'analisi di Reynolds, dove fa notare che il fenomeno delle ristampe e' tutto sommato recente) le pepite spuntavano ovunque ed erano grandi come patate.
Per essere positivi, non c'e' mai stata una disponibilita' di musica vasta e variegata come oggi. E pero' il meglio che sto scoprendo io, e parlo per esperienza personale senza esprimere giudizi assoluti, arriva dal patrimonio sepolto del passato.
E tutto sommato ti sto parlando da un punto di osservazione privilegiato: se succedesse qualcosa, qui a Londra non lo potrei ignorare anche se volessi.
Poi c'e' un'altra cosa da dire: ne' tu ne' io stiamo facendo riferimento al passato esasperatamente glorificato da Mojo (Rolling Stones, Hendrix, Doors...). Quello lo diamo per scontato.
Infatti, stamattina mentre tu stavi ascoltando Nigeria 70 (che ho rovinato di ascolti), nel mio lettore stavano girando Nigeria disco funk special, una raccolta di singoli funk del periodo 1974 -79, e una ristampa dell'unico album degli Earth, Roots and Water (reggae dal 1977).
Insomma, quello che credo entrambi stiamo facendo in questo periodo e' recuperare gioielli minori del passato, da persone curiose quali siamo sempre state. Aspettando tempi migliori.
se non fosse stato il lurido avrei desistito dopo la seconda...la consorte e lo sciabolatore che si porta sul palco gli sono stati fatali
la bellezza e l'importanza delle cose fatte (nuove o vecchie che siano) rimane. come pure la delusione per gli ultimi concerti visti
hrudi v. bakshi
L'ultima volta che ho visto Lou sara' stato 2 o 3 anni fa, all'Hammersmith Apollo. Fece i suoi cavalli di battaglia per lo piu'. A me piacque davvero molto. Ma gari stiamo parlando di tour diversi pero'.
Da una droga all'altra, eh, LulĆ¹...
the sarcastic JC
D'altronde l'ha detto lui stesso: growing up in public...
JC on the wylde side
In ogni caso il maestro di Loulou e Lauretta dev'essere parecchio esoso. Gli stalls per il suo concerto costano la bellezza di quasi 79 pounds (78 e qualcosa con la prevendita).
Tanto sapevo giĆ come sarebbe finita. Come questo paese, finito pure lui o quasi.
this is not my home.
JC
Qui non e' cosi': e' molto peggio. L'uniformita' e' totale. Stessa cosa vale per gli Stati Uniti. Obama o la Clinton avranno comunque da sottostare ai diktat dei potentati economici.
La specificita' politica italiana a me piaceva molto. Persa quella, non so davvero piu' quale sia la mia casa. E non avere una casa non e' mica bello no?
cheer up... :D
JC