This is the moment to secure the peace of the world without nuclear weapons

[Waterloo Bridge, Febbraio 2003]

Per un pubblico pagante composto da nove persone compreso chi scrive, qualche sera fa e' stato proiettato in un improbabile cinema del centro il film diretto da Neil Young sul tour di reunion di Crosby Stills Nash & Young del 2006.

La reunion, forse qualcuno di voi ricordera', coincideva con le midterm elections. I quattro ex-hippies decisero di imbracciare ancora una volta le loro chitarre proprio per risvegliare l'America dall'incubo guerrafondaio neo-con. Con l'obiettivo principale di evidenziare che la guerra in Iraq fu un errore proprio come quella del Vietnam, contro la quale scrissero inni indimenticabili trentacinque anni prima. Su tutti, Ohio, una delle canzoni piu' belle scritte dal leone Neil Young.

Ohio che nel tour del 2006 riproponevano, cosi' come Alabama, Chicago e altri loro cavalli di battaglia dei primi '70. Insieme alla tirata anti-Bush Living with war, che Young scrisse e pubblico' con incredibile senso di urgenza proprio nel 2006.

Disco bellissimo, non me lo ricordavo cosi' efficace devo ammettere. E controverso oltre ogni misura. Addirittura, per una parte del pubblico, offensivo. Quando attaccavano Let's impeach the president, e dietro di loro si vedevano spezzoni di Bush che pronunciava incredibili bugie, parte del pubblico se ne andava stizzito.

Il film mostra tutto questo impietosamente. Durante la data di Atlanta, Georgia, stato del Sud ultra-conservatore, un operatore si mise a filmare le reazioni del pubblico. Dito medio alzato verso i quattro musicisti, insulti, grida. Quello che mi ha molto colpito, a parte i commenti che dimostravano un livello di ignoranza sulle questioni internazionali assolutamente impressionante, e' stato vedere che la prospettiva piu' conservatrice era quella espressa dai, pochissimi, ventenni che erano presenti al concerto. E' come se la generazione dei baby-boomers che e' stata protagonista del '68 e poi degli anni '70 fosse oggi in America circondata da generazioni che da quella stagione libertaria sono solo felici di prendere le distanze.

Il film e' tante cose insieme: pellicola musicale, road movie, documentario di denuncia politica. Questo essere tutto e niente e' la sua forza secondo me. Una tirata politica sarebbe stata indigesta, e un film esclusivamente musicale probabilmente inutile. La superficie resta ruvida, come grezzo era l'album Living with war. Il messaggio percio' finisce in primo piano.

Resta il fatto che vederli ancora sul palco, questi sessantenni con improbabili camicie hawaiane XXL e l'aria di divertirsi come dei matti, mette gioia e speranza.

La speranza in un'America che presto forse potremo riprendere ad amare, impersonata oggi da un giovane avvocato di colore di Chicago che ieri sera ha detto This is the moment to secure the peace of the world without nuclear weapons, scatenando l'incontenibile gioia di centinaia di migliaia di giovani tedeschi, e anche la mia.

[Crosby Stills Nash & Young]
[Living with war]
[Barack Obama]

Commenti

lophelia ha detto…
grazie Fabio per questo post che pure mette gioia e speranza, e rinsalda il filo con un passato musicale e politico mai dimenticato, filo da tenere stretto anche nei momenti piĆ¹ difficili quando sembra che tutto il resto del mondo ti alzi il dito medio contro.
Al liceo io, la mia compagna di banco e Cinzia eravamo le uniche fans di Neil Young, e tutto il resto della classe ci prendeva in giro per questo - perchƩ sembrava giƠ "passato"...alla lunga, chi ha avuto ragione?
(eccezionale la foto!)
Anonimo ha detto…
invece all'istituto tecnico dov'ero io CSN&Y (e piĆ¹ tardi NY, gli altri molto molto meno) andavano per la maggiore ed erano ascoltati conoscendo bene il loro impegno politico, non solo per la qualitĆ  della musica (che comunque era di notevolissimo livello, Cortez the killer mi dĆ  i brividi ancora oggi, tanto per dirne una).
In effetti sembra che non solo i figli di quella generazione si siano sintonizzati su posizioni molto conservatrici, ma anche alcuni dei genitori abbiano cambiato radicalmente idea. La Fallaci per esempio ha scritto belle cose (che venivano lette sopratutto da gente di sinistra), prima che il tumore le corrodesse il cervello facendole sbraitare banalitĆ  antiislamiche.
Giusto ieri Bertinotti parlava di egemonia culturale della destra...
Mi sa che non eravate in molti sul ponte di Waterloo, o sbaglio?
ciao
Auro
Fabio ha detto…
Lophelia -

Gia', alla lunga chi ha avuto ragione? Mi ricorda il commento di Wiseacre/ Meristemi di qualche tempo fa, su chi e' piu' adatto, non so se ricordi. Non lo so Lo, ma non mi cruccio di sapere la risposta e vivo come sono capace, secondo i miei principi. Quando poi li vedo riflessi su uno schermo cinematografico me ne rallegro molto. E se tutto il mondo si alza, se ne va, fischia e fa il dito medio, faccia pure no?

Auro,

Eravamo circa un milione di persone, era il 15 Febbraio 2003, una delle piu' grandi dimostrazioni che Londra ricordi. Ero salito sul ponte per fotografare il fiume di persone che sfilava sull'Embankment. La foto me la scatto' Myriam, che credo tu abbia conosciuto.

Quello che dici a proposito del cambiamento di idea e' vero, ma a me a volte sembra che parlare di idee associato a certe persone sia contradditorio. Proprio la mancanza di idee, e ideali, rende ondivaghi, soggetti al pensiero che viene proposto come giusto da chi in quel momento grida piu' forte.
lophelia ha detto…
ma la mia, almeno su Neil Young, era una domanda retorica! visto che ha influenzato buona parte della musica delle giovani generazioni successive e lui stesso ĆØ ancora in giro lucido e ben conservato nonostante guai personali e familiari, avevamo ragione noi. Su tutto il resto, non ĆØ una domanda da porsi...