The rising

Nell'indifferenza piu' generale - lo danno alla sala piccina dell'Istituto di Arti Contemporanee, 45 posti neanche tutti pieni Lunedi' quando l'ho visto - finalmente e' sbarcato da questa parte dell'Atlantico il documentario sulle conseguenze dell'uragano Katrina che ha vinto il gran premio della giuria al Sundance di quest'anno.

Ne parliamo a Zoe domattina alle 1130 e in replica domani sera alle 21, quindi non mi dilungo qui. Ieri sera, prima di vedere il manifesto americano, quello postato qui sopra, pensavo di iniziare il mio intervento di domani a Radio Popolare proprio dicendo che non si tratta di un film che racconta un uragano, ma di un film sulla bad America della sciagurata amministrazione Bush.

A differenza di When the levees broke di Spike Lee, che diciamo cosi' parte da considerazioni generali (le condizioni dei neri di New Orleans come rappresentazione della black community piu' povera), Trouble the water racconta una storia particolare, quella di una coppia di giovani neri che non ebbero la possibilita' (come un altro centinaio di migliaia di persone) di lasciare New Orleans, e l'uragano l'hanno filmato con una semplice camcorder.

Vi racconto una cosa che domani non credo di avere tempo di dire in onda. Il sindaco di New Orleans ordino' di lasciare la citta' solo poche ore (19 mi pare) prima che l'uragano si abbattesse sulla citta'. Quel giorno di Agosto, una domenica, ero nella redazione della radio a preparare Prospettive Musicali, e poco prima che entrassi in studio il redattore del GR della notte (che parlava un inglese approssimativo) mi chiese di telefonare al comune di New Orleans per raccogliere informazioni sul grande esodo in corso.

Ricordo che la mia sorpresa fu enorme quando chiesi, alla press officer che mi rispose, quanto avessero intensificato i servizi di trasporto pubblico, e lei mi disse che un servizio di trasporto pubblico per lasciare la citta' non esisteva proprio.

Il film racconta, e mostra attraverso riprese amatoriali di quei concitati momenti mischiati a spezzoni di telegiornali, proprio l'esperienza di non potere lasciare la citta' e mettersi al sicuro altrove. Agghiaccianti in particolare le registrazioni di telefonate ai numeri di emergenza, di persone che stavano letteralmente morendo affogate, travolte nelle loro case dall'acqua che saliva sempre piu'.

Il film denuncia senza pieta' l'abbandono della popolazione piu' povera. Vediamo Bush che come soluzione invita l'America a pregare (!) e veniamo a sapere che i fondi per la ricostruzione delle zone piu' duramente colpite non arriveranno mai.

Splendido accompagnamento sonoro di quelle immagini drammatiche e' la musica scritta per il film da Robert Del Naja (cosi' adesso sappiamo anche perche' il disco nuovo dei Massive ritarda tanto a uscire).

In attesa del collegamento radio di domani, il trailer del film:



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Commenti

Gargoyle ha detto…
Non ho visto il fil di S.Lee ma voglio rimediare.
Trouble the water non so proprio dove trovarlo...
Fabio ha detto…
Il DVD credo non sia ancora uscito nemmeno negli Stati Uniti, ma sara' questione di giorni credo. Qui a Londra dubito che restera' in programmazione piu' di un paio di settimane.