Benvenuta, recessione
Bling is over. red carpety-covered-with rhinestones is out. I call it 'the new modesty'.
Padre Zanotelli su Nigrizia? Fausto Bertinotti sul Manifesto? No, Karl Lagerfeld (designer di Chanel) sulla prima pagina dell'International Herald Tribune (tra parentesi: il quotidiano piu' bello del pianeta Terra) di stamattina.
Questo per ribadire ancora una volta, come ho fatto ieri sera a una cena tra amici, che la famosa recessione della quale tutti stiamo sperimentando le conseguenze, d'accordo, non sempre piacevoli, e' probabile che avra' a lungo termine effetti positivi. Quello che Lagerfeld chiama new modesty e' poi quello che io qui, e molti altri prima di me, chiamiamo sobrieta'. Fare durare le cose (e magari affezionarcisi pure), produrre solo quello che serve e non offende l'intelligenza, conservare, riciclare, riutilizzare, rispettare il pianeta e i suoi tempi ed equilibri.
Lo scrisse Altan in una vignetta su Repubblica: "La recessione ci insegnera' qualcosa?" "Si', purche' duri abbastanza". Auguriamoci che ci sappia collettivamente cambiare. Il re e' nudo, finalmente.
Padre Zanotelli su Nigrizia? Fausto Bertinotti sul Manifesto? No, Karl Lagerfeld (designer di Chanel) sulla prima pagina dell'International Herald Tribune (tra parentesi: il quotidiano piu' bello del pianeta Terra) di stamattina.
Questo per ribadire ancora una volta, come ho fatto ieri sera a una cena tra amici, che la famosa recessione della quale tutti stiamo sperimentando le conseguenze, d'accordo, non sempre piacevoli, e' probabile che avra' a lungo termine effetti positivi. Quello che Lagerfeld chiama new modesty e' poi quello che io qui, e molti altri prima di me, chiamiamo sobrieta'. Fare durare le cose (e magari affezionarcisi pure), produrre solo quello che serve e non offende l'intelligenza, conservare, riciclare, riutilizzare, rispettare il pianeta e i suoi tempi ed equilibri.
Lo scrisse Altan in una vignetta su Repubblica: "La recessione ci insegnera' qualcosa?" "Si', purche' duri abbastanza". Auguriamoci che ci sappia collettivamente cambiare. Il re e' nudo, finalmente.
Commenti
La recessione influira' credo su tutti, e pero' io credo che sia un risveglio necessario.
Se la sapremo vivere bene, ci aiutera' a migliorare, a tagliare il superfluo e a dare importanza all'essenziale.
Poi certo, c'e' chi l'essenziale non sa cosa sia e continuera' a credere che essenziale sia la suoneria con la lambada, il SUV, la televisione al plasma per vedere Jerry Scotti in 3D.
Ecco, a pensarci le vittime della recessione sono proprio questi qui.
Evviva la recessione dunque. Abbiamo sofferto noi, ora tocca a loro finalmente.
Scusa per la parola Fabio, ma quando ce vĆ² ce vĆ²! ;-)
:)
Io forse i luoghi familiari, la loro riscoperta, che implica dedicare tempo, scavare nei ricordi.
Oggi mi e' successa una cosa strana. Mi ha ricontattato via Facebook un amico che non vedevo dal 1990, ricordandomi un fatto divertentissimo accaduto in quegli anni (in pratica: avevamo cercato di vendere una nostra amica a un pastore che si era innamorato di lei!). Questa nostra amica purtroppo non c'e' piu', ma il mio amico di Facebook non seppe mai della sua scomparsa. Cosi', quando mi ha chiesto di lei ho dovuto dargli la notizia tristissima.
E' da stamattina che penso alla mia amica che non c'e' piu' (scomparsa ormai oltre 10 anni fa e ricordata da lui con queste bellissime parole: "Un viso cosƬ, il sorriso sempre lƬ al suo posto, un'idea di gioia serena femminile da scriversi sulle antologie. Un viso da libro di storia dell'arte, anche") e a quanto lei mi fece apprezzare la zona nella quale sono nato. Si andava in giro magari con i Sonic Youth a palla sulla Panda, ma poi si finiva per mangiare pane e formaggio sulle nostre colline, con i contadini, a fare le vendemmie per raccogliere i soldi per l'Interrail, a respirare, a camminare, a prendere il fresco sotto i ciliegi.
Tutto cosi' locale, legato al territorio, organico, biologico come si direbbe adesso (al punto che d'estate dormivamo nei campi e quando pioveva ci prendevamo l'acqua senza ripararci, perche' cosi' aveva deciso il cielo).
Poi pensi alla moda di questi anni di "sviluppo" sconsiderato, a quelli che se ne vanno allegramente nei villaggi di Sharm El Sheik sparando CO2 nel cielo, e allora, ecco il mio augurio: che questa meravigliosa recessione ci permetta di riscoprire le zone dove siamo nati, dove abbiamo imparato a camminare, a parlare, a innamorarci.
Ivan -
Grazie, ho passato l'informazione all'ascoltatore di Prospettive.
CercherĆ² di scoprire meglio la "mia" Liguria allora, penso ne varrĆ la pena. ;-)
"temo che ad avere meno soldi in tasca saranno soprattutto (o comunque prima di tutti) quelli che giĆ non potrebbero permettersi nĆ© di cambiare telefonino ogni anno nĆ© di avere 15 paia di scarpe. E quindi dovranno rinunciare all'unico telefono che hanno (se ce l'hanno) e avranno difficoltĆ a comprarsi un paio di scarpe.
O comunque (restando all'esempio delle scarpe): se la crisi costringerĆ ad avere un paio di scarpe in meno, chi ne ha 15 ne avrĆ
14 ma chi ne ha 2 ne avrĆ 1 e chi ne ha 1 resterĆ senza".