Un indovino mi disse
Che poi stamattina mentre attraversavo il mercato di Whitecross Street trotterellando felice nella giornata di sole per andare a incontrare Will Oldham pensavo tra me e me.
Ma se nel 1993, il giorno che comprai There is no-one what will take care of you, il barba di Supporti mi avesse portato con se' dietro a un portone di via Scaldasole e mi avesse detto: il 20 Gennaio del 2009 un uomo di colore diventera' presidente degli Stati Uniti. Tu vivrai a Londra e sarai il corrispondente da quella citta' per la radio che adesso ascolti tutti i giorni. Il cantante dei Palace sara' diventato una rock star, e il 21 Gennaio avrete appuntamento per incontrarvi all'Hyatt e tu lo dovrai intervistare...
Ecco, se fosse successo, pensavo stamattina, avrei detto al barba di Supporti che era matto, e di lasciarmi in pace, e me ne sarei andato via arrabbiato pensando qualcosa tipo bastardo barba di Supporti, non si scherza con i sogni delle persone...
Un grazie speciale a tutti quelli che questo sogno me l'hanno regalato. Will Oldham prima di tutti, persona deliziosa, di enorme profondita' e squisita amichevolezza. Tita che mi ha aiutato a preparare l'intervista, mi e' stata vicina e mi ha aiutato a vincere l'emozione. Marina e Niccolo' di Radio Popolare che hanno pensato a me quando e' stato loro proposto di intervistare Will: non vi saro' mai grato abbastanza. Micro e Camilla della Spin-go, Katie e Suzi della Domino che si sono occupati impeccabilmente della logistica. Marco, Asa e JC che mi hanno suggerito domande pertinenti e competenti come solo loro sanno fare. E' stata, per me, una giornata davvero speciale - grazie.
L'intervista andra' in onda a Patchanka - credo a Marzo, quando uscira' il nuovo strepitoso album di Will. Appena so la data la scrivo qui.
Ieri ero a Parigi, guardavo su un computer il discorso di Obama, ma soprattutto guardavo i visi delle persone che venivano inquadrate. E mi sono reso conto che erano tutte persone che avevano dovuto reprimere i propri sogni, le proprie aspirazioni, per questi lunghi otto anni. Li guardavo e pensavo (si ferma un attimo, guarda nel vuoto, guarda negli occhi me, guarda negli occhi Tita, guarda ancora nel vuoto, fa un grosso luminoso sorriso): it's Spring!
(Will Oldham, stamattina).
Ma se nel 1993, il giorno che comprai There is no-one what will take care of you, il barba di Supporti mi avesse portato con se' dietro a un portone di via Scaldasole e mi avesse detto: il 20 Gennaio del 2009 un uomo di colore diventera' presidente degli Stati Uniti. Tu vivrai a Londra e sarai il corrispondente da quella citta' per la radio che adesso ascolti tutti i giorni. Il cantante dei Palace sara' diventato una rock star, e il 21 Gennaio avrete appuntamento per incontrarvi all'Hyatt e tu lo dovrai intervistare...
Ecco, se fosse successo, pensavo stamattina, avrei detto al barba di Supporti che era matto, e di lasciarmi in pace, e me ne sarei andato via arrabbiato pensando qualcosa tipo bastardo barba di Supporti, non si scherza con i sogni delle persone...
Un grazie speciale a tutti quelli che questo sogno me l'hanno regalato. Will Oldham prima di tutti, persona deliziosa, di enorme profondita' e squisita amichevolezza. Tita che mi ha aiutato a preparare l'intervista, mi e' stata vicina e mi ha aiutato a vincere l'emozione. Marina e Niccolo' di Radio Popolare che hanno pensato a me quando e' stato loro proposto di intervistare Will: non vi saro' mai grato abbastanza. Micro e Camilla della Spin-go, Katie e Suzi della Domino che si sono occupati impeccabilmente della logistica. Marco, Asa e JC che mi hanno suggerito domande pertinenti e competenti come solo loro sanno fare. E' stata, per me, una giornata davvero speciale - grazie.
L'intervista andra' in onda a Patchanka - credo a Marzo, quando uscira' il nuovo strepitoso album di Will. Appena so la data la scrivo qui.
Ieri ero a Parigi, guardavo su un computer il discorso di Obama, ma soprattutto guardavo i visi delle persone che venivano inquadrate. E mi sono reso conto che erano tutte persone che avevano dovuto reprimere i propri sogni, le proprie aspirazioni, per questi lunghi otto anni. Li guardavo e pensavo (si ferma un attimo, guarda nel vuoto, guarda negli occhi me, guarda negli occhi Tita, guarda ancora nel vuoto, fa un grosso luminoso sorriso): it's Spring!
(Will Oldham, stamattina).
Commenti
sembra sempre tra le nuvole, ma rimane clamorosamente "sul pezzo"
La Ravenna connection impazza anche a London Town.
avevo anche una bella domanda da regalarti per will
Tieni presente che i primi 5 minuti sono stati durissimi, poi ci siamo tutti rilassati e alla fine chi lo fermava piu'.
Non e' uno facilissimo, devi sviluppare una relazione, non gli piacciono troppo i giornalisti e le interviste, come ripete spesso. Ho capito che le domande preparate alla fine non le avremmo potute fare, se non in un ordine casuale, cogliendo elementi dalle cose appena dette da lui. Poi c'era una certa pressione per il tempo. Avevamo esattamente mezz'ora. Al punto che alla fine abbiamo sforato perche' lui sembrava divertirsi a parlare con noi, e noi a parlare con lui. L'addetta stampa della Domino mi ha fatto sapere alla fine che una delle interviste programmate forse sarebbe saltata per via del fatto che non siamo stati troppo disciplinati. (Credo fosse scena, pero' mah).
io non posso certo dire di conoscerlo, ma ho passato due giorni con lui e credo di avere sviluppato fin da subito quella "relazione" di cui parli.
al punto che di quella sua loquacitĆ divertita si stupivano un po' tutti. d'altra parte anch'io non sono tipo facile "to deal with", si dice cosƬ ?!
semplicemente avevamo scoperto una passione comune: glenn danzig.
e io ho proprio tutto al riguardo (misfits samhain danzig fumetti e cazzate assortite) per cui poi lui mi ha raccontato qualche aneddoto personale e divertente.
a quei tipi lƬ ispiro fiducia, sarĆ per le mie scarpe, ma non starĆ² qui a fare l'elenco. per fortuna.
per il resto invece gli inglesi dovresti conoscerli meglio di me che non li sopporto.
per cui forse la tipa della domino non scherzava, ma che si fotta-no !?
interessati solo al business e ad una presunta professionalitĆ che priva di qualsivoglia umanitĆ mi irrita assai
:)
Conosco la storia del giovane Will che manda una sua opera grafica a Danzig, e lui in risposta gli invia una copia mint del primo singolo dei Misfits. (Oh, io le interviste le preparo bene eh :)
Ti ha anche raccontato della sua corrispondenza con Lydia Lunch?
Ma sai una cosa? Ieri gli ho fatto firmare la cartolina promozionale di Old Joy, staccata per l'occasione dalla parete della mia camera, e stamattina riappendendola mi sono accorto che lui oltre a grazie (in italiano) xxx si e' firmato Willaccio, proprio come l'hai chiamato tu nel primo commento.
Degli inglesi ho parlato tante volte qui e non mi ripeto. Katie e' quintessenzialmente inglese, pero' poi ieri sera quando l'ho chiamata per scusarmi ancora che avevamo un po' sforato, e' stata squisitamente gentile. Del resto faceva il lavoro che le e' stato chiesto di fare, e sono stato io ad essermi allargato un po'.
Mi sarebbe molto piaciuto passare piu' tempo con lui: alla fine mi sembrava che sarebbe stato ore a parlare con noi, ci raccontava aneddoti come quello delle sue origini italiane, parlava del figlio di David Grubbs (amico comune suo e mio: ho trovato stamattina una sua mail scritta all'una di stanotte da Glasgow). Tipo simpatico e loquace, Willaccio, ma guarda, direi soprattutto quando non ha davanti un registratore.
Mi sarebbe piaciuto conoscerlo la prima volta che venne in Italia (a Verona: mi pare che si fosse poi fermato a dormire a casa di Mirko della Wallace), per capire come e' cambiato...
Ivan -
Beh, era un po' brusco ma alla mano. L'unico di loro che conosco personalmente, e mi capita ancora ogni tanto di incontrare grazie a un comune amico milanese, e' Claudio, persona fantastica a conoscerlo personalmente (e che invece prima di conoscere mi sembrava un po' scostante). Ora lavora da Buscemi. fedele ascoltatore della radio, quindi magari passa ogni tanto di qui (nel quale caso lo saluto).
E poi fammi sapere, perche' sono curiosissimo. Salutami Mirko (il quale molti anni fa parlo di me intervistato da A Rivista Anarchica, pensa te - lo scoprii googlandomi, ovvio). Chiedigli se sono ancora in contatto con Will e che ricordi ha. Guarda, sto scavando nei ricordi, ma mi pare di avere letto secoli fa un'intervista nella quale Will racconta di aver conosciuto i gruppi Skin Graft grazie a Mirko, se quell'intervista non me la sono sognato).
Go Wallace!
Ivan -
Proprio cosi': Claudio e' il mitico Ciuffo.