Here comes the ocean and the waves down by the sea
Davanti al solito folto pubblico che si accapigliava per entrare fino dalle prime ore del mattino (eravamo in 6 in tutta la sala, in una citta' che ha 7 milioni di abitanti), la rassegna Arthouse che vi sto raccontando da qualche giorno, in corso all'Istituto di Arti Contemporanee e' proseguita con A walk into the sea, documentario dedicato alla Factory di Andy Warhol.
Film cupissimo, collage di interviste a protagonisti della scena newyorkese di quegli anni (Paul Morrissey, Gerald Malanga, John Cale e altri), che prende spunto dalla misteriosa scomparsa di Danny Williams, uno degli amanti di Warhol.
Il quadro rappresentato e' quello di un gruppo di artisti in perenne conflitto per ricevere le attenzioni del sole attorno al quale ognuno di loro ruotava come un pianeta.
Cale impietosamente afferma che a circondare Warhol erano esclusivamente individui con forti carenze, che vedevano in lui la figura di un salvatore. E lui ne approfittava, manipolandoli senza particolari scrupoli, con la minaccia costante di espellerli dal cenacolo e proiettarli nel mondo ostile la' fuori. Usando quello che, sempre Cale, definisce il suo non comune istinto di sopravvivenza e conservazione.
Film molto riuscito, visivamente emozionante (anche se i footage di Williams, che fu poi colui che invento' i light shows dell'Exploding Plastic Inevitable, vengono ripetuti un certo numero di volte durante il documentario), ma vi avverto, un'impietosa analisi dell'animo umano e dei suoi fantasmi.
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Avvisi ai naviganti. I prossimi appuntamenti di questo blog a Radio Popolare:
- Domenica 23 Agosto alle 22.35 (Prospettive Musicali, in network)
- Giovedi' 27 Agosto alle 21 (conduzione musicale con gradito ospite l'ex giornalista di Rockerilla Marco Reina)
- Domenica 30 Agosto alle 22.35 (Prospettive Musicali, in network).
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Commenti
Poi arriva Cale il giustiziere e non ce n'e' piu' per nessuno.
Peccato Lou non si sia fatto filmare, anche se viene ringraziato due volte nei titoli di coda.
:(
Anche Prospettive Musicali non e' trasmessa da tutte le radio del Network, ma solo da alcune, un po' a macchia di leopardo (per esempio, Firenze no, ma Roma si'). Anche se poi un po' misteriosamente tutti gli sms e mail che mi arrivano in studio sono inviati da Milano.
Poi può essere che altre si colleghino perché magari quel giorno a quell'ora non hanno trasmissioni proprie; oppure capita che vadano in onda repliche in orari (per me) imprevedibili: per esempio martedì mattina la nostra radiosveglia ha fatto il suo dovere alle 3:20 (perché mia figlia e la mia compagna dovevano andare in aeroporto) e ho così appreso con assonnato stupore che Radio Popolare stava replicando Prospettive di due sere prima.
E va anche considerato che il bacino di ascolto di quelle quattro radio è piuttosto ampio: per esempio Radio Popolare Salento copre Taranto e provincia (est e ovest), Brindisi e relativa provincia sud, Lecce e provincia, Santa Maria di Leuca e Capo, Matera; per non dire di Radio Popolare, che è ascoltabile da tutta la Lombardia, parte dell'Emilia e parte del Piemonte (vedi mappa in http://tinyurl.com/radiopop) e con il satellite raggiunge tutto il continente europeo, il Nordafrica, il Medio Oriente e alcune zone asiatiche (vedi suggestiva mappa in http://tinyurl.com/rpopsat).
Al di là di ciò, comunque, propriamente in network (cioè contemporaneamente su tutte le ventidue radio di Popolare Network) vanno in onda solamente i Gr, la rassegna stampa, Radiosveglia, Jalla!Jalla! il Microfono aperto serale, Esteri, Patchanka e qualche Speciale.
Oh, ho guardato la mappa, per un soffio non arriviamo in Engadina, accipicchia!
Costantino