High life

Da quanto non tornavo allo Spazio San Fedele? Lo amai molto durante i miei primi anni milanesi, quando conobbi Marco, che ogni anno organizzava una stagione di proiezioni di splendidi documentari della Televisione Svizzera intitolata Il filo d'oro. Ricordo ancora molto bene quello su Jiddu Krishnamurti, quello su Raimon Panikkar (La pace e il perdono, si intitolava), quello su Max Picard (Il mondo del silenzio) e quello su Hermann Hesse, a seguito del quale Marco, Paolo e io saltammo sul furgone di Paolo e passammo un'intera giornata a Montagnola, percorrendo i sentieri sui quali lo scrittore tedesco era solito passeggiare durante il suo esilio svizzero.

Erano serate bellissime, di scoperte emozionanti e discussioni appassionate. Serate che adesso mi mancano tantissimo.

Al San Fedele questa volta sono tornato dopo aver letto di una mostra di fotografie sul Tibet. Molto belle, vi consiglio di farci un giretto se passate nel centro di Milano entro Venerdi'. Documenta la resistenza di un popolo di infinita dignita'. Meraviglioso il rogo di pellicce, indumento che e' espressione massima di stupidita', ignoranza, vanita', frivolezza. Rogo chiesto dal Dalai Lama per manifestare pacificamente compassione nei confronti di ogni creatura.

Emozionanti i colori di quei paesaggi solitari, di quei monasteri, della vita quotidiana di uomini e donne che hanno tanto da insegnare a ciascuno di noi.

Om mani padme hum, e che quei colori possano entrare dentro di noi e mostrarci un futuro possibile, di pace e rispetto per tutte le forme viventi.

Commenti

meristemi ha detto…
Ops, ĆØ la settimana dell'elogio alla RSI (intesa come Radio TV Svizzera Italiana)... Le foto sono splendide, grazie.

(Io ieri ho dovuto saltare i concerti di Cage a 200 metri da casa, qui a Parma. Il mondo ĆØ un vampiro)
Fabio ha detto…
Oh no, e come mai? Lavoro succhia-sangue?

La TV Svizzera e' sempre nel mio cuore. Il mio fastidio (diciamo cosi') nei confronti del rivoltante cosiddetto premier nasce anche dal fatto che le frequenze della Svizzera vennero comprate per realizzare il suo piano eversivo (di occupazione di una democrazia la cui storia non gli appartiene).