Shadowplay

Classe 1916, Henri Dutilleux e' il decano dei compositori francesi contemporanei. Ispirato principalmente da Debussy (ascoltate soprattutto le sonate che compose negli anni '40, che sembrano una sorta di proseguimento per pianoforte di La mer, ancora piu' impressionista), Satie, Stravinsky, Webern e Bartok, Dutilleux e' maestro di atonalita' (e quindi di composizione libera, senza una centralita' definita).

Figlio del suo tempo (circa contemporaneo di Messiaen e Boulez), profondamente europeo negli interessi intellettuali, ispirato dagli scritti di Marcel Proust, Dutilleux ha scritto musica di grande suggestione, molto libera nella sua successione cromatica e atmosferica, estremamente dinamica, che richiede all'ascoltatore un'attenzione indivisa e disposta a seguire empaticamente variazioni climatiche anche molto sorprendenti.

ECM New Series ha da poco pubblicato un volume piuttosto completo di lavori per pianoforte, che comprende anche una serie di composizioni giovanili di stampo particolarmente impressionista, a mio parere molto emozionanti, ma che Dutilleux avrebbe voluto in un primo momento omettere dalla raccolta. Oltre naturalmente a includere le magnifiche sonate degli anni '40, un ascolto che trovo davvero coinvolgente. A eseguirle e' Robert Levin, eccellente compositore e pianista newyorkese, che forse ricorderete in questa memorabile collaborazione con la violista Kim Kashkashian.

Un ascolto off the beaten track, al quale dedicare un po' di attenzione nel fine settimana.

Ci sentiamo prossimamente: settimana prossima saro' in viaggio negli Stati Uniti, e non so se riusciro' a trovare il tempo di scrivervi (ma se lasciate qualche commento, leggo volentieri).

Commenti

Anonimo ha detto…
sono lieto di ritrovare in te uno stimolo a non tagliare definitivamente quel cordone ombelicale che mi legĆ² saldamente a certe musiche.
io e mio padre trovammo un terreno comune sul quale confrontarci attorno a quei compositori che citi; Dutilleux era fra questi (anche se la mia frequentazione fu assai scarsa).
fuori da quella zona franca ciascuno di noi partiva per tangenti diverse e inconciliabili.
ma a quelle musiche sono legato e credo di dover ringraziare per un imprinting involontario che, nonostante le mie ribellioni, mio padre sia riuscito ad inculcarmi.
quindi annoto diligentemente questo disco e ti auguro buon fine settimana e buon viaggio.
a presto
Fabio ha detto…
Potrei raccontarti una storia analoga, a proposito di Jarrett e del jazz in generale. Ma hanno appena annunciato il mio volo.

Quindi si parte. Un saluto dalla lounge BA di Heathrow (che prevedono di richiudere presto causa nube, dicono...).
www.unitetheunion.org.uk ha detto…
L'importante e' che venga chiusa la sola lounge BA, non l'aereostazione.
artemisia ha detto…
Questa nube sta veramente rompendo.
Buon viaggio Fabio.
Fabio ha detto…
Unite -

In effetti hanno poi chiuso l'aerostazione. Credo che il mio volo sia stato uno degli ultimi a partire.

In genere sono molto solidale con i lavoratori in agitazione, ti confesso pero' che provavo molta piu' simpatia per gli scioperi dei minatori che per le battaglie di questi che servono noccioline ad alta quota godendo di sostanziosi privilegi.

Poi certo, sostengo anche loro, ci mancherebbe.

Arte -

Si' e no. Nel senso che a me il fatto che la natura mandi messaggi e faccia sapere chi e' piu' forte, piace. E l'Islanda e' terra bellissima, che molto mi turbo' quando la visitai, per la forza delle manifestazioni naturali (cascate che si formarono dall'eruzione improvvisa di un vulcano, che fece sciogliere tutti i ghiacci improvvisamente, ecc.).

Poi certo, devo parlare piano, perche' ho amici che sono stati bloccati per una intera settimana...