Stephen Stubbs, Teatro Lirico (ECM New Series, 2006)
Nonostante in questi ultimi mesi i miei ascolti si siano un po' spostati verso l'esplorazione di musiche antiche (medioevali e rinascimentali), la musica barocca rimane il genere che dall'inizio dell'anno ho sentito piu' spesso e volentieri.
Al di la' dei compositori piu' noti (Bach, Monteverdi, Vivaldi, Handel, ecc.), il diciassettesimo secolo ha generato un (diremmo oggi) underground ricchissimo, che a mio parere rappresenta il vero elemento di interesse. Si e' scelto di definire questa musica barocca, e invece per la sua essenzialita' e sobrieta' oggi forse la definiremmo minimalista.
Uno spirito di volontaria semplicita' infonde questo disco, uno dei migliori nel suo genere. Lo ha inciso il liutista di Seattle (sembra un destino che io debba in periodi molto diversi della mia vita trasmettere alla radio musica di Seattle, detto per inciso una delle mie citta' preferite al mondo) Stephen Stubbs, virtuoso della chitarra e del chitarrone barocchi.
Si e' fatto accompagnare da tre musicisti di diversa provenienza: lo slovacco Milos Valent (violino, viola), l'olandese Maxine Eilander (arpe spagnole e italiane) e la texana Erin Headley (viola da gamba, lirone). Insieme hanno scelto di farsi chiamare Teatro Lirico.
Il programma che eseguono e' superlativo. Comprende molti dei miei compositori preferiti dell'underground barocco italiano: Corelli, Caccini, Cazzati, Farina, Granata, Foscarini (che ai suoi tempi era definito il furioso). Intimiste sonate si alternano a gioiose danze, sempre con un elemento improvvisativo al quale e' data centralita' e che dona freschezza e spontaneita'. La musica barocca, ne sono convinto e l'ho affermato tante volte qui e alla radio, e' una musica di sorprendente modernita', se solo la si ascolta senza pregiudizi. E se ancora aveste dubbi, l'ascolto di una scordatura di Heinrich Ignaz von Biber (l'equivalente barocco di Thurston Moore) dovrebbe scioglierli definitivamente.
Non trovo nessuna traccia di questa selezione da proporvi, ma vorrei lasciarvi lo stesso con un po' di musica. Che cosa vi posso fare ascoltare, vediamo... Una sonata di Corelli? Una ciaccona di Cazzati? Una danza di Farina? A voi la scelta, e buon ascolto.
Al di la' dei compositori piu' noti (Bach, Monteverdi, Vivaldi, Handel, ecc.), il diciassettesimo secolo ha generato un (diremmo oggi) underground ricchissimo, che a mio parere rappresenta il vero elemento di interesse. Si e' scelto di definire questa musica barocca, e invece per la sua essenzialita' e sobrieta' oggi forse la definiremmo minimalista.
Uno spirito di volontaria semplicita' infonde questo disco, uno dei migliori nel suo genere. Lo ha inciso il liutista di Seattle (sembra un destino che io debba in periodi molto diversi della mia vita trasmettere alla radio musica di Seattle, detto per inciso una delle mie citta' preferite al mondo) Stephen Stubbs, virtuoso della chitarra e del chitarrone barocchi.
Si e' fatto accompagnare da tre musicisti di diversa provenienza: lo slovacco Milos Valent (violino, viola), l'olandese Maxine Eilander (arpe spagnole e italiane) e la texana Erin Headley (viola da gamba, lirone). Insieme hanno scelto di farsi chiamare Teatro Lirico.
Il programma che eseguono e' superlativo. Comprende molti dei miei compositori preferiti dell'underground barocco italiano: Corelli, Caccini, Cazzati, Farina, Granata, Foscarini (che ai suoi tempi era definito il furioso). Intimiste sonate si alternano a gioiose danze, sempre con un elemento improvvisativo al quale e' data centralita' e che dona freschezza e spontaneita'. La musica barocca, ne sono convinto e l'ho affermato tante volte qui e alla radio, e' una musica di sorprendente modernita', se solo la si ascolta senza pregiudizi. E se ancora aveste dubbi, l'ascolto di una scordatura di Heinrich Ignaz von Biber (l'equivalente barocco di Thurston Moore) dovrebbe scioglierli definitivamente.
Non trovo nessuna traccia di questa selezione da proporvi, ma vorrei lasciarvi lo stesso con un po' di musica. Che cosa vi posso fare ascoltare, vediamo... Una sonata di Corelli? Una ciaccona di Cazzati? Una danza di Farina? A voi la scelta, e buon ascolto.
Commenti
http://www.youtube.com/watch?v=A0dsjgloJpY&feature=related
Sai che con me sfondi una porta aperta!
:)
Che e' musica totalmente altra, epistemologicamente opposta rispetto alla vita contemporanea che il sistema vorrebbe che vivessimo (cosa c'e' di piu' antitetico rispetto al paradigma dominante produci - consuma - crepa, rispetto all'ascolto di queste musiche?).
E contemporaneamente che riporta una calma e un ordine mentale quanto mai necessari per generare processi di pensiero davvero autonomo.
Sono un balsamo per l'anima queste musiche: indispensabili, misteriosamente attualissime, e totalmente in opposizione.