A Filetta, Requiem (Deda, 2011)
Di A Filetta (che vuol dire la felce, nell'idioma parlato in Corsica) ho scritto qui in Engadina abbastanza recentemente, e li abbiamo ascoltati a Prospettive Musicali quando vi presentai il loro progetto realizzato con il trombettista sardo Paolo Fresu e con il fisarmonicista marchigiano Daniele Di Bonaventura.
Questo Requiem, evoca fin dal titolo il ricordo di chi non c'e' piu'. Contiene venticinque composizioni corali polifoniche, scritte per essere eseguite nel momento dell'ultimo saluto a chi ha lasciato questa vita. In quanto tali, sono certamente composizioni meditative, che esprimono una profonda, sentita religiosita' e la fiducia nella sopravvivenza della nostra anima, capace di trascendere la vita terrena e proiettarsi nell'eternita'.
Come abbiamo avuto gia' modo di osservare insieme, per A Filetta la tradizione e' una materia viva. Che merita certamente rispetto, ma che viene invitata a dialogare con il presente. E con altre tradizioni corali: sarda, ellenica, georgiana.
Quella di A Filetta e' musica che evoca spazi aperti, mare, scogliere a picco, paesaggi spazzati dal vento, bruciati dal sole, bagnati da una rigenerante pioggia.
Un altro capolavoro: forse meno sperimentale rispetto a Mistico Mediterraneo, ma non meno coinvolgente. Musica altra, per anime contemplative.
Questo Requiem, evoca fin dal titolo il ricordo di chi non c'e' piu'. Contiene venticinque composizioni corali polifoniche, scritte per essere eseguite nel momento dell'ultimo saluto a chi ha lasciato questa vita. In quanto tali, sono certamente composizioni meditative, che esprimono una profonda, sentita religiosita' e la fiducia nella sopravvivenza della nostra anima, capace di trascendere la vita terrena e proiettarsi nell'eternita'.
Come abbiamo avuto gia' modo di osservare insieme, per A Filetta la tradizione e' una materia viva. Che merita certamente rispetto, ma che viene invitata a dialogare con il presente. E con altre tradizioni corali: sarda, ellenica, georgiana.
Quella di A Filetta e' musica che evoca spazi aperti, mare, scogliere a picco, paesaggi spazzati dal vento, bruciati dal sole, bagnati da una rigenerante pioggia.
Un altro capolavoro: forse meno sperimentale rispetto a Mistico Mediterraneo, ma non meno coinvolgente. Musica altra, per anime contemplative.
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