RYAN TEAGUE
Field drawings
Village Green
2011
Ryan Teague abita uno spazio sonoro cinematico che interpreta poeticamente, aggiornandoli al gusto contemporaneo, Glass, Eno, Reich, Nyman, Tiersen, Sakamoto, Budd, Mertens, Einaudi.
I quattro dischi finora incisi dal giovane compositore di Bristol (l'ultimo dei quali, recentemente pubblicato dalla ottima Village Green di Soho, e' quello che preferisco) sono delicati esercizi di musica da camera elettroacustica, che facendo ampio uso di glockenspiel, vibrafoni, marimba, note sparse di piano, generano atmosfere soffici e fiabesche, di deliziosa, avvogente dolcezza.
Teague appartiene a quella scuola contemporanea che comprende Olafur Arnalds, Hildur Gudnadottir, Peter Broderick, Sufjan Stevens, Sylvain Chaveau, Nico Mulhi, musicisti che stanno progressivamente mettendo in atto una silenziosa ma molto significativa rivoluzione.
Quiet is the new loud, come recitava un titolo premonitore.
Field drawings
Village Green
2011
Ryan Teague abita uno spazio sonoro cinematico che interpreta poeticamente, aggiornandoli al gusto contemporaneo, Glass, Eno, Reich, Nyman, Tiersen, Sakamoto, Budd, Mertens, Einaudi.
I quattro dischi finora incisi dal giovane compositore di Bristol (l'ultimo dei quali, recentemente pubblicato dalla ottima Village Green di Soho, e' quello che preferisco) sono delicati esercizi di musica da camera elettroacustica, che facendo ampio uso di glockenspiel, vibrafoni, marimba, note sparse di piano, generano atmosfere soffici e fiabesche, di deliziosa, avvogente dolcezza.
Teague appartiene a quella scuola contemporanea che comprende Olafur Arnalds, Hildur Gudnadottir, Peter Broderick, Sufjan Stevens, Sylvain Chaveau, Nico Mulhi, musicisti che stanno progressivamente mettendo in atto una silenziosa ma molto significativa rivoluzione.
Quiet is the new loud, come recitava un titolo premonitore.
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