E noi invece?
Confesso che mi sfuggono completamente le ragioni dell'entusiasmo che ieri all'adunata della Leopolda muoveva le camicie nere di Matteo Renzi ad applaudirne ogni pensierino elementare: per lo piu' cose sentite 30 anni fa dagli yuppie anni '80 e da allora ripetute fino alla nausea alle adunate dei cosiddetti giovani industriali (giovani proprio come i giovani di Renzi, giovani allo stesso modo), misure gia' abbondantemente dimostratesi funzionali all'allargamento della forbice sociale, e ieri fuori tempo massimo espresse in modo isterico dal ragazzino sbruffoncello con quella sua retorica costruita tra l'oratorio del paese e i canali Mediaset.
Con sullo sfondo una foto della buonanima Steve Jobs (uno nelle cui fabbriche i lavoratori erano cosi' rispettati che si suicidavano), il piazzista degli interessi dei padroni delirava a ruota libera. Truismi noti a tutti venivano enfaticamente enunciati come rivelazioni ("Non c'e' piu' il posto fisso" gridato con tutto il fiato in gola, e i babbei in sala a spellarsi le mani, mah). Maria Elena Boschi Petacci in estasi a sbattere gli occhioni. Un continuo "Cambieremo l'Italia" senza l'ombra di un dubbio che cambiare e' un termine neutro e che si puo' anche cambiare in peggio.
Tutto secondo uno stanco copione frusto e prevedibile. Pero' una domanda dobbiamo farcela: e noi? Noi che non stiamo ne' con questi ne' con il vecchio sindacato che chiede piu' lavoro? Noi che crediamo che il lavoro sia un mezzo ma non un fine, e che si debba chiedere meno lavoro ma distribuito meglio per raggiungere la piena occupazione, equita' redistributiva, socializzazione dei patrimoni sopra al milione, lotta all'evasione e all'elusione, socializzazione dei profitti ottenuti con le delocalizzazioni, riconversione delle spese militari in progetti di riqualificazione del territorio, tutte cose scritte mille volte in questo blog... Noi, in che soggetto politico ci riconosciamo?
Commenti
qua ĆØ la disperazione e sinceramente trovo molto vecchio anche quello che si ĆØ visto e sentito in casa CGIL.
hanno messo i giovani, studenti e presunti precari,in testa al corteo facendo una mera operazione mediatica che contraddice la realtĆ di questi anni passati in cui il sindacato (e quella parte di dirigenza politica che era in piazza con esso) se ne ĆØ altamente fregato di quella parte di societĆ , anzi secondo me proprio la odiava perchĆ© contraddiceva la loro cultura.
io comunque non sottovaluterei Renzi, sta rispondendo colpo su colpo e pare sempre piĆ¹ determinato.
i suoi effetti andranno verificati alla prova dei fatti e non dalle sue apparizioni televisive e dai suoi discorsi alla Leopolda.
e in tutti i modi se il sindacato davvero porrĆ attenzione ai precari (anche se io non ci credo del tutto) il merito sarĆ anche suo.
Contiamoci: c'e' un 4% "fisiologico" di attivisti, un bel 10% o piu' di delusi dalle farneticazioni deliranti di Grillo e Casaleggio (che ieri a Reggio Calabria non sono arrivati nemmeno al 2%, hai letto?), un altro quasi 10% delusi dal PD... un bacino di voti di un bel 20%... sputaci sopra!
La CGIL mi sembra stia facendo una sana autocritica, e non la escluderei come punto di riferimento, anche per la sua vicinanza con l'ala sinistra del PD (fino a Cuperlo compreso, quindi un bel pezzo: sabato hanno pur sempre portato un milione di persone in piazza... Anche se alcune delle interviste di manifestanti sentite a Radio Popolare lasciavano un po' perplessi e con l'amaro in bocca: ideologia e slogan a volonta', elaborazione autonoma riflessiva sul presente proprio pochina).
Sui meriti di Renzi non sono d'accordo pero'. La sua agenda politica in materia di lavoro e' quella di flessibilizzare ulteriormente il mercato, rendendo tutti licenziabili, o per dirla con Farinetti "non confermati".
Quindi ricattabili da capufficio, capetti di fabbrica, capicantiere, padroncini, ecc, categoria all'interno della quale gli idioti non si sa perche' sono quasi la totalita' e tutti gli altri hanno sviluppato tendenze spesso apertamente sadiche e compensative di una vita personale a pezzi.
Non ci vedo nulla di positivo nelle sue politiche. Matteo Renzi e', oggi, il nemico di classe, contro il quale indirizzare un'opposizione scontro sociale senza sconti.
poi devo dire la veritĆ : io su quello che davvero c'ĆØ nel Jobs Act non ho davvero la piĆ¹ pallida idea, ho seguito vari confronti, da Santoro, dalla Annunziata, a Radio Pop ma tutti son lƬ a dire all'altro che "non ĆØ vero, non ĆØ vero" e ho la sensazione che nessuno sappia davvero quali sono le intenzioni di Renzi e del governo, a parte la storia dell'art.18.
boh, io ho sentito anche tante testimonianze di delusi dal sindacato e di gente che, come me, non ha nessuna voglia di averci piĆ¹ a che fare (preciso che lavoro da 30 anni e ho avuto almeno 3 tessere CGIL di tre sindacati diversi).
quell'aggregazione di cui parli sarebbe comunque da farsi con un pezzo di ceto politico con cui io non voglio piĆ¹ avere a che fare.
per questo mi interessa Podemos che ĆØ un movimento completamente autonomo e non ha nulla a che fare con Syriza che ĆØ un'aggregazione (ben riuscita, complimenti a loro) di partiti pre-esistenti che hannno fatto passi indietro.
quello che si ĆØ visto da noi con la Lista Tsipras mi pare non vada nello stesso verso ed ĆØ stato davvero imbarazzante e penoso l'esito, non mi interessa un soggetto nuovo che nasca con quella gente lƬ.
poi magari lo voterei ancora come ho fatto con tutti i predecessori ma non ci credo davvero nemmeno per un secondo.
Guardiamo alla realta'. Oggi in Italia e qui una parte consistente di popolazione (e non sto parlando solo della classe operaia, ma anche dell'ex-ceto medio) fatica a arrivare alla fine del mese. Non puo' permettersi non dico la macchina nuova, ma nemmeno un esame medico e una visita dentistica.
In queste condizioni non l'ideologia ma il semplice senso di realta' impongono una ridistribuzione e misure drastiche (socializzazioni dei grandi patrimoni, registro degli acquirenti di beni di lusso a disposizione della guardia di finanza, ecc.).
Io credo che si debba prima di tutto preoccuparsi di svoltare a sinistra, adottando politiche di uguaglianza.
Chi lo fa mi preoccupa meno, purche' riprenda lo scontro sociale e si esca dall'acquiescenza passiva a qualcosa che a ogni persona dotata di buon senso non puo' piu' apparire accettabile.
https://www.facebook.com/helena.janeczek.5/posts/10205348262408304?comment_id=10205351123759836&offset=0&total_comments=26
linkerĆ² altresƬ da quella parte questa nostra breve appendice. ciao, a presto!
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Ma ti ringrazio per condividere i nostri pensieri Francesco.
La ragione per la quale mi sono cancellato ormai diversi anni fa da Facebook era il fastidioso chiacchiericcio da bar, oltre alle foto nelle quali tutti sembravano contenti, abbracciati, sulla spiaggia, con un bicchiere in mano. Poi le stesse persone le incontravi di persona e le scoprivi normali, con i loro alti e bassi.
Ma allora perche' offrire di se' un'immagine cosi' fasulla, mi domandavo.
Magari adesso pero' e' cambiato tutto. Se cosi' fosse ditemelo che mi iscrivo di nuovo.
e ogni tanto si trovano delle discussioni inteessanti, anche con persone che non conosci.
L'ha trovata in Facebook, postata dal direttore della radio. Una foto analogica, che senza Facebook sarebbe con ogni probabilita' rimasta sepolta in un qualche cassetto per sempre, e che non avrei mai visto.
Dato che ai tempi del rullino si fotografava poco, trovo che ogni nostra foto di quegli anni abbia un grande valore, e mi fa piacere conservarle con cura.
Non lo faro' mai, ma se dovessi rientrare lo farei da semplice lettore, con un nome di fantasia, selezionando assai bene le amicizie questa volta.
Le foto dei babbei che sono stati attaccati al cazzo di Renzi al buio nell'aria muffa della stazione per 3 giorni invece col rullino sarebbero risultate troppo scure, in effetti ha ragione.