Le conseguenze della follia liberista di Matteo Renzi, macellaio sociale al servizio di Merkel e Marchionne



C’è vita a sinistra. Podemos e Syriza, Sanders e Corbyn, e in Italia Landini e don Ciotti e gli insegnanti e i senatori che non vogliono svendere la Costituzione. Non è affatto detto che tutto ciò sappia parlare a una maggioranza individualizzata, dispersa nei luoghi di lavoro, abbandonata sul divano di casa mentre scorrono le immagini del pensiero unico, con un computer come unico oggetto di sostituzione. 

Forse perderemo davvero, perché 25 anni di follia liberista, da Tony Blair a Matteo Renzi, non passano senza lasciare ferite profonde nella coscienza di sé, nella sfiducia nel vicino e nella voglia di lottare. 

Però non invidio i vincenti, non sopporto il vuoto che emana dalle loro frasi, li vedo annaspare mentre interrogano la Sibilla sullo zero virgola della crescita: "il verdetto del PIL sul governo", scrive il Corriere. 

So che non hanno respiro, che non capiscono il mondo e ripetono ricette degli anni 80, già fallite.




Intanto pero' il bilancio dei morti per naufragio nel Mediterraneo sale a 2.030, i morti in discoteca fanno notizia e invece quelli sul lavoro non interessano piu' a nessuno, il ripugnante governo del macellaio sociale Matteo Renzi fa un'enorme regalia alle ecomafie cancellando le Guardie Forestali, si negano gli esami diagnostici a poveri e a anziani per ridurre le tasse ai padroni, e la Germania prosegue l'opera di invasione per strozzinaggio della Grecia calpestando con l'avallo del Fondo Monetario Internazionale il diritto di autodeterminazione di un popolo.

Urge un'inversione a 180 gradi.

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