E' strano come le cose si comprendano improvvisamente, in genere pensando ad altro.

Vi spiego cosa intendo tra un istante, ma prima: questa e' la terza della trentina di foto che sto faticosamente selezionando da molte centinaia per raccontarvi il nostro viaggio sulle Dolomiti. Lo sapete perche' l'ho gia' detto varie volte: non amo affatto le cose fatte in fretta per passare subito a qualcos'altro.

Ci sono situazioni, luoghi, incontri, emozioni che richiedono molto tempo per essere metabolizzati. Si devono un po' sedimentare dentro di noi. Il loro effetto non diminuisce col passare del tempo, anzi proprio il contrario: aumenta.

Anche alcuni commenti che scrivete qui sortiscono questo effetto. L'ultimo intervento che ha lasciato L., ormai quasi un mese fa, ricordo che fece molto riflettere la Gio' e me, ci fece anche un po' discutere a dire il vero quando lo leggemmo, una domenica in redazione, appena prima di entrare in studio.

Io l'ho capito stasera, mentre cercavo la terza di questa molto cadenzata serie di scatti che sto pubblicando. E' uno scatto che ho scelto all'interno di una sequenza di fotografie fatte in riva a un lago di montagna, immersi nella nebbia. Una foto che non basta guardare. Devi sentirne il suono e l'aria sulla pelle e dentro di te per comprenderla, perche' se la guardi e basta non ti dice nulla.

Come certe musiche che trasmetto alla radio (contro ogni buon senso). Se le sentite e basta non vi dicono nulla. E va bene che sia cosi'. Vanno viste e respirate: e allora le sentite davvero.

C'e' una bellezza che non si puo' descrivere, per dire la bellezza che troviano in alcuni volumi ECM, in certe canzoni di Sylvian, in certe foto di Sugimoto, in certe tele di Rothko.

E' una bellezza cosi' lancinante che ti domandi a volte perche' a quella bellezza non dedichi tutta la tua vita. Soprattutto ti domandi perche' qualche volta non la vedi nemmeno, impegnato in attivita' di nessun conto.

Richiede silenzio, immersione, lentezza, centratura. E allora, improvvisamente, appare.

Commenti

L. ha detto…
alle 4.46 di notte sono per strada, ferma nella mia auto con il tablet, dopo essere stata buttata giù dal letto (e di casa) da una scossa di terremoto 3.7. Ero venuta a vedere (in contraddizione con il mio commento di cui sopra, lo so) se parlavi di Corbyn...e mi trovo menzionata in quasi prima. Grazie. Oltretutto sotto una foto particolarmente bella. Ora (forse) posso tornare a letto.
Fabio ha detto…
Sono contento che l'allarme sia rientrato. Mi emoziona pensare che mi hai letto in quella condizione di incertezza.

Non ho mai votato Labour anche perche' quando ho preso la residenza nel Regno Unito il loro leader era Tony Blair. Per cui qui in Inghilterra ho sempre votato Green Party, che fino a oggi e' sempre stato il partito piu' a sinistra.

L'elezione di Corbyn, che era nell'aria da 2 mesi, ti confesso che mi ha spiazzato. Me lo ricordo in manifestazione, a Hyde Park, nel 2003, quando parlo' contro l'attacco in Iraq. Ma poi non l'ho mai seguito. E ho fatto male, perche' ora che sto leggendo tante sue interviste mi sento molto vicino a lui (non solo per le sue idee politiche: e' pure vegetariano e astemio, come me).

C'e' evidentemente in atto a livello globale una presa di coscienza dell'imbroglio austerita'/ neoliberismo. Ovunque (Grecia, Spagna, Regno Unito, persino negli Stati Uniti con Sanders) tranne che in Italia, dove da 20 anni le persone si lasciano incantare da Berlusconi/ Renzi e dove un'alternativa al pensiero unico neoliberista sembra purtroppo lontanissima.

Pensiero che, non illudiamoci come feci io scrivendo un post ingenuo il giorno della vittoria di Syriza, e' ancora molto forte e in grado di neutralizzare i movimenti popolari, come abbiamo visto succedere in Grecia.

E' un segnale importante pero', al quale speriamo si riesca a dar seguito tra 4 anni, quando si tornera' alle urne.