E infine, dimentichero' tutto
Passo le giornate pensando che non puo' essere successo, che e' solo un incubo quello nel quale stiamo vivendo.
Un incubo grottesco, surreale. Perche' non puo' essere, non puo' essere che sta crollando tutto. Con gli elettori che adesso fanno a gara a dirsi pentiti, il senso di disperazione tangibile nell'aria che si respira, almeno qui a Londra, e nessuno che sa bene cosa fare.
La citta' che e' stata per anni pura utopia internazionalista diventata ostaggio della paura dello straniero di chi con noi immigrati non ha mai avuto a che fare. Londra che mi accolse quindici anni fa e che chiamo ancora con affetto la mia citta', costretta a recidere le sue radici dall'Europa dalla quale sono venuto e alla quale sono legato dalla mia storia personale. Non e' possibile, non ci credo.
Nel mio piccolo appartamento ascolto in loop da giorni i suoni liquidi di A moon shaped pool (un If I could only remember my name per il ventunesimo secolo), gli unici che sanno esprimere proprio come mi sento.
I don't want to know
I don't want to know
I don't want to know.
Un gruppo Whatsapp messo in piedi da una mia amica, che l'ha chiamato Post referendum, manda da venerdi' articoli, video, interviste a ciclo continuo. Se chiudo il telefono, quando lo riapro ci sono 12 messaggi, 12 cose da vedere e da leggere. Mi fa sentire parte di qualcosa. Un pochino meno solo.
E comunque no, non puo' essere vero.
Tra poco sara' mattina. Tra poco suonera' la sveglia. Mi girero' nel letto, daro' un bacio alla Gio'. Poi mi alzero', ancora un po' agitato per quello strano incubo. Ma non ci sara' tempo da perdere. Berro' una spremuta e guardero' il cielo per decidere come vestirmi. E infine, ascoltando un po' di musica mentre percorrero' le sopraelevate del Barbican, dimentichero' tutto.
Commenti
Hrundi V. Bakshi
"At her coronation in 1953, Elizabeth II also became the reigning monarch of Canada, Australia, New Zealand, South Africa, Pakistan and Ceylon (now Sri Lanka). The nonwhite population of Britain then was probably less than 20,000. Over 70 percent of British workers were manual laborers."
http://www.nytimes.com/2016/07/13/opinion/englands-last-gasp-of-empire.html
I loro comportamenti stanno tra un'inconsapevole disperazione esistenziale e il conformismo perche' non conoscono altro che la regina, il Sun, la birra in proporzioni da stordirsi e giochi di parole che da noi non farebbero ridere nemmeno un ragazzino delle medie.
La loro consapevolezza sociale e' molto sotto il livello di guardia, perche' questo e' cio' che le loro istituzioni antiquate vogliono. Sono riusciti a far si' che vivano le loro esistenze nella totale piu' bieca ignoranza.
Non sono europei, questo e' certo.
Per fortuna a Londra si riescono facilmente a evitare, come facciamo tutti noi europei. E infatti Londra vive questo paradosso: e' una citta' bellissima, una citta' del mondo - e quindi europea. Ma nel luogo geografico completamente sbagliato.
Pero' si', se non avessi un lavoro e una casa qui anch'io avrei comprato un biglietto "di solo ritorno" la mattina del 24 giugno. Fai bene, anonimo, a non avere rimpianti. Hai fatto l'esperienza, sai quello che dovevi sapere. Time to move on, se ne hai la possibilita'.
si comincia con il voler cambiare cittĆ , stato, continente, emisfero… io sono arrivato a cercare un'altra galassia. alla fine nessuna fuga ĆØ una salvezza. tu fabio continua a scrivere, ti ho trovato qui cercando notizie su calovolo [ma che allegria eh?] e passo spesso da queste parti. quasi ti conosco… un sincero augurio di miglioramento. alb