Buddhismo e marxismo: un incontro necessario.
"Sono un monaco marxista, un marxista buddhista. Sto dalla parte dei marxisti, perche' a differenza del capitalismo il marxismo e' piu' etico. Il marxismo, come ideologia, ha cura del benessere dei lavoratori e crede nella distribuzione della ricchezza tra i cittadini di uno stato".
DALAI LAMA
Indian Express.
Ho trovato la citazione qui sopra nel volume The value of nothing dell'economista londinese Raj Patel. Che in un altro passo dello stesso libro scrive:
"La filosofia di Gandhi non era, come alcuni l'hanno ricostruita, un grande padiglione di preghiere e incenso. Pur essendo non violenta, prevedeva l'opposizione e il conflitto: indubbiamente gentile, ma comunque un'opposizione".
E' un tema che mi pare interessante. Sviluppare la capacita' di opporsi con fermezza ma anche con gentilezza. Prevedendo il conflitto se necessario, ma gestendolo senza subirlo. Una specie di conflitto empatico, se non lo considerate un ossimoro.
La stella polare deve sempre essere l'affermazione radicale ma empatica, in pari misura marxista e buddhista, della giustizia sociale e dell'uguaglianza redistributiva.
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