Post-comunismo e bellezza.



"La bellezza è innanzitutto una via da percorrere per la coltivazione della vita spirituale. La condizione per una vita in cui l’umanità si dispieghi a pieno, una vita nuova, innovativa, eticamente sensibile, creativa, ispirata e ispiratrice, passa attraverso la cura della bellezza in ogni aspetto della nostra vita".

Uomini e profeti.


Del marxismo ho fatto miei due concetti centrali: un'idea radicale di uguaglianza e il rifiuto altrettanto radicale dei rapporti di produzione e consumo capitalisti. 

Il fattore fondante del capitalismo e' lo sfruttamento. Sfruttamento che entra all'interno delle relazioni e avvelena la vita. Il capitalismo e' un concetto di morte, non di vita. Il capitalismo e' l'opposto assoluto dell'amore. Il capitalismo e' odio.

Ma una volta presa coscienza di questa verita', dobbiamo andare avanti, non fermarci. 

Il capitalismo ti indottrina che il senso della vita e' arricchirti e consumare. Le persone ignoranti ci cascano. Ammirano chi ha piu' di loro. Disprezzano chi ha meno. Producono, consumano, producono, consumano, producono, consumano. In mezzo, delirano su Facebook. Si mettono i like. Li contano come misura del proprio valore.

E poi muoiono. E hanno lo sfacciato coraggio di chiamare questa cosa qua: vita.

***

Un messaggio salvifico io credo ci sia. Ma dobbiamo elaborarlo da soli, riflettendo. Per questo non vogliono che pensiamo. Ci distraggono in ogni modo.

Io credo che le ricchezze della vita siano tre: l'amore, la bellezza e il tempo. Sono dimensioni immateriali, esperienziali. Non accumulabili, non posticibabili. Le vivi, oppure scompaiono, svaniscono.

Il programma di conversazioni spirituali Uomini e profeti mi ha insegnato negli anni a superare quel materialismo dialettico hegeliano da una evoluzione del quale ha preso vita il pensiero marxiano.

Il pensiero marxiano per potere avere ancora un senso io credo che debba evolvere dal materialismo. Contaminarsi con le grandi tradizioni filosofiche spirituali, in primis il cristianesimo e il buddismo.

Deve concentrarsi sull'esistenza spirituale dell'uomo. Sulla bellezza. Sull'amore. Sul tempo. Deve liberare l'uomo dalle relazioni reificate che sono l'ossigeno del capitalismo.

Tu sei da sfruttare, ci dice il padrone. No, padrone. Io non sono da sfruttare. Io sono nato per conoscere e per essere conosciuto. Per comprendere e per essere compreso. Per amare e per essere amato.

Questo e' il post-comunismo. Questa e' la bellezza.

Commenti

CICCILLO ha detto…
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CICCILLO ha detto…
può darsi che tu abbia ragione ma io sono pessimista.
la frase "la bellezza ci salverà" è una delle più inflazionate su facebook (dove, a mio parere, non ci sono solo ignoranti e comunque ci sono molti di quelli che tu non riterresti ignoranti).
e io penso che sia una delle più stupide.
la verità è che tutti siamo responsabili di aver distrutto la bellezza negli ultimi decenni, almeno la bellezza italiana.
l'abbiamo distrutta in vario modo, intasando le autostrade e facendone costruire altre, inquinando l'aria e svendendo l'acqua, incrementando l'industria del turismo e costruendoci le seconde case, trasformando luoghi che erano di vita in luoghi morti e di commercio ad uso dei turisti o grandi parchi giochi come Venezia.
quelli della mia (e nostra) generazione si ricordano cos'era la bellezza dei luoghi, delle musiche e delle relazioni, almeno fino ai primi anni '80.
e sanno che quella bellezza è scomparsa e non tornerà più.
figuriamoci se può salvarci.
Fabio ha detto…
Sai gia', immagino, che sono molto d'accordo con la tua analisi.

Abbiamo fatto nostro il modello americano, la sua promessa di felicita' e liberta' che e' liberta' di consumare: beni materiali, ambiente, vita.

So che e' un discorso che puo' suonare supponente, ma nel modo piu' sincero continuo a domandarmi come sia possibile che le menti si siano cosi' assopite. Che l'acquiescenza sia cosi' assoluta.

Le nuove generazioni restano per me un grande insondabile mistero: perche' non si indignano? Perche' accettano tutto questo?

Non ho risposte, solo molte domande.

Il paradigma capitalista ha assoggettato le coscienze. Io, e qui forse non sei d'accordo con me, credo che questo sia accaduto perche' abbiamo collettivamente perso il silenzio. Quegli spazi di riflessione sono oggi occupati da un dialogo costante quanto superficiale, da un intrattenimento che non ci abbandona mai a noi stessi. Che NOI non lasciamo che ci abbandoni mai. Da schermi che ci schermano prima ancora che dagli altri da noi stessi.

Quindi?

Io non so se la bellezza e l'amore ci salveranno. Anzi, penso non sia cosi' se mettiamo la questione in chiave collettiva. Come mi diceva un avvocato matrimonialista qualche tempo fa, la maggior parte delle persone di cosa sia l'amore non ha la piu' pallida idea. E, credo (dato che sono in modalita' supponente), nemmeno della bellezza. Quest'ultima penso per altro che sia una verita' molto difendibile guardandosi attorno, aprendo la radio e la televisione e soprattutto se uno ha uno stomaco sufficientemente forte, frequentando i social media.

So pero' che la bellezza e l'amore hanno salvato me, e mi salvano un po' ogni giorno. E' un processo che richiede molta consapevolezza. Anche molta solitudine, molto guardare dentro di se'. Ma con l'obiettivo di aprirsi a quello spicchio di mondo che ci sa offrire bellezza e amore. E poi di aggrapparsi ad esso. Con amore, tantissimo amore.

E' uno spicchio di mondo che riconosci solo quando lo trovi. A me e' capitato di cercarlo negli ambienti sbagliati e nelle persone sbagliate. Poi pero' se ti guardi molto dentro e sai superare le delusioni (il che richiede tempo, molto tempo) e se hai un po' di fortuna, un raggio di luce ti aiuta a trovare la strada.

Altre soluzioni alla disperazione non ne conosco.