Un compagno di cammino grandioso, sereno, immortale, infinitamente incoraggiante.



"In the street and in society I am almost invariably cheap and dissipated, my life is unspeakably mean.

But alone in distant woods or fields, in unpretending sprout lands or pastures tracked by rabbits, even on a black and, to most, cheerless day, like this, when a villager would be thinking of his inn, I come to myself, I once more feel myself grandly related, and that the cold and solitude are friends of mine.

I come to my solitary woodland walk as the homesick go home… It is as if I always met in those places some grand, serene, immortal, infinitely encouraging, though invisible, companion, and walked with him".

Journal.

Commenti

Andrea ha detto…
Io vorrei chiedergli: caro Henry, io dove trovi gli uomini che, invece di rifugiarsi nei boschi, si mettono in discussione e parlano con altri uomini? PerchĆ© ĆØ cosƬ difficile a una certa etĆ  parlare come i bambini nei cortili della scuola "vuoi essere mio amico?". Abbassare le difese, uscire dai boschi, mostrare le proprie vulnerabilitĆ . Ma il buon thureau ha preferito una splendida, perfetta solitudine
Fabio ha detto…
Credo che sia ancora possibile con alcuni uomini. Certo non con tutti. La dimostrazione e' che noi in fondo e' quello che stiamo facendo.

Cosi' come se ci pensi era vero quando eravamo bambini. Io in genere chiedevo "vuoi essere mio amico?" a quelli che mi sembravano, come me, un po' soli e indifesi. Quelli che si tenevano un po' a distanza di sicurezza dai "grandi numeri".

Gli altri Thoreau.

Peccato che tu stasera non ci sarai (mi pare di capire: non ti ho visto nelle comunicazioni di Francesca). Sono contento di rivedere Ila, finalmente!