146/ Siamo terra.



Quasi in apertura della meravigliosa enciclica Laudato si', papa Francesco scrive:

Questa sorella protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla. 

La violenza che c’è nel cuore umano ferito dal peccato si manifesta anche nei sintomi di malattia che avvertiamo nel suolo, nell’acqua, nell’aria e negli esseri viventi. Per questo, fra i poveri più abbandonati e maltrattati, c’è la nostra oppressa e devastata terra, che «geme e soffre le doglie del parto» (Rm 8,22).

Dimentichiamo che noi stessi siamo terra (cfr Gen 2,7). Il nostro stesso corpo è costituito dagli elementi del pianeta, la sua aria è quella che ci dà il respiro e la sua acqua ci vivifica e ristora.


La nostra sorella come la chiama Francesco è Gaia. La nostra Terra. E' un errore parlare di ambiente, perchè ambiente fa pensare a qualcosa attorno a noi. E invece noi siamo parte inscindibile e inestricabile della natura.

Se iniziamo a pensare in questo modo, allora capiamo che il modo nel quale ci rapportiamo con Gaia è quello con il quale ci rapportiamo a noi stessi. Come ci relazioniamo con il prossimo è come trattiamo noi stessi.

Siamo un'unità indivisibile. Siamo terra come dice Francesco. E' un pensiero bellissimo. E' un modo di vivere bellissimo.

Uno psicologo scozzese del quale sto seguendo i seminari in questo periodo sostiene che si cambia in modo efficace con piccoli passi rivolti nella stessa direzione. Quando questi passi si fanno abitudine, allora il cambiamento è avvenuto.

Muoviamoci allora un passo alla volta. Una gentilezza, un gesto, una parola ogni giorno.

Diamo sollievo alla nostra sorella Terra e anche noi guariremo.

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