148/ Dove sono stato.



Da qualche tempo ho lasciato questo blog in stato di abbandono. Adesso vi spiego perchè.

Sapete già perchè l'ho scritto tante volte che considero i social media una trappola piuttosto pericolosa, per tante ragioni sulle quali abbiamo già ragionato insieme.

Mi sono però a un certo punto domandato: esiste un modo diverso di usarli? Per rispondermi ho usato un account di Twitter che aprii molti anni fa per registrare il nome Prospettive Musicali.

Mi sono dato alcune regole alle quali non potevo derogare per nessuna ragione:

1) Scrivere su temi non popolari e non legati all'immediato presente.

2) Usare tutti i caratteri a disposizione, cercando di sviluppare ragionamenti di senso compiuto.

3) Limitarmi alle parole. Non utilizzare immagini.

4) Non usare #, così da non essere trovato e commentato da chi non mi conosce già.

5) Privilegiare contenuti positivi. Evitare in ogni modo la lamentela e la polemica.

6) Essere preciso nell'uso delle parole. Curare la forma.

7) Evitare l'inglese, lingua che pur parlando come l'italiano detesto.

Avrete capito che si tratta di regole adottate per nuotare il più possibile controcorrente rispetto all'uso comune dei social.

Alla fine è stato un gioco che mi ha abbastanza appassionato, e che magari proseguirò. Vedremo.

Quello che mi ha colpito, è che rileggendo il lavoro di questi giorni mi riconosco molto in quello che ho scritto nonostante tutte le limitazioni autoimposte. L'esperimento mi sembra abbastanza riuscito.

Il risultato lo trovate qui. E no, non dovete essere necessariamente abbonati a Twitter per leggere.

Commenti

auro.m ha detto…
io ti leggo.

su twitter è un po' più difficile, causa frammentazione.

non ti mollo.
Fabio ha detto…
Grazie Auro! Mi fa piacere che questo resti un punto di incontro di noi blogger storici. Fu un bel periodo e siamo stati pionieri. C'era il desiderio di provare una cosa nuova che funzionava solo se eravamo motivati e avevamo contenuti originali da condividere.

Il mio tentativo di usare Twitter usando regole controintuitive è stato anche quello di dare un senso di continuità, più che temporale forse logica. La domanda è stata: riesco a esprimere chi sono e cosa mi sta a cuore anche con tante limitazioni?

La risposta non la so dare da solo, ma non mi pare sia troppo negativa :)