239/ Non avessi mai scritto un diario.
"Uno psicanalista mi saprebbe spiegare se il mio tasso di rimozione è salubre o insalubre. Io mi limito a prenderne atto. Ma devo aggiungere – ed è importante – che quando, aprendo spesso a caso il diario, mi ritrovo di fronte alle cose che avevo dimenticato, siano esse piacevoli o spiacevoli, sono contento di averle appuntate. Cioè sono contento di avere contraddetto la mia tendenza a dimenticare.
Quelle righe mi aiutano a disegnare un cammino che giorno per giorno non ci si rende conto di fare. Mi danno una sensazione di chilometraggio, di tempo speso, di cose fatte, di non staticità e di non inutilità. Non conta solo la qualità, nella vita, conta anche la quantità: dei giorni vissuti, degli incontri, degli incidenti, delle gioie, delle persone perdute e di quelle trovate.
Quelle righe mi aiutano a disegnare un cammino che giorno per giorno non ci si rende conto di fare. Mi danno una sensazione di chilometraggio, di tempo speso, di cose fatte, di non staticità e di non inutilità. Non conta solo la qualità, nella vita, conta anche la quantità: dei giorni vissuti, degli incontri, degli incidenti, delle gioie, delle persone perdute e di quelle trovate.
Non avessi mai scritto un diario la mia vita mi sembrerebbe più breve e più vuota – invece è lunga, e piena di cose. So esattamente quando il rigogolo mi rispose – maggio 2013 – e credetemi: sono soddisfazioni.
Tanto è vero che mi dispiace averlo iniziato così tardi, il diario. Nel 2009 avevo già 55 anni, il tempo precedente è stato enormemente più lungo e pieno di cose importanti. Una loro traccia, anche esile, mi servirebbe a capire meglio che vita ho vissuto. Non per impicciarmi dei fatti vostri: ma se non tenete un diario, secondo me dovreste farlo. È come l’indice di un libro, e quel libro siete voi.
Fatelo leggero, appena accennato, che la vita è pesante e confusa, meglio riassumerla in pochi tratti senza fronzoli, senza aggettivi".
Michele Serra
OK boomer.
E' una storia che ho già raccontato per cui non mi ripeto. Sottoscrivo ogni parola di Serra.
Negli anni ho preso l'abitudine di rileggere a intervalli regolari quello che scrissi sui miei moleskine. In genere parto dalla stessa data dell'anno prima e vado a ritroso (2 anni prima, 3 anni prima, ecc.).
E mi stupisco sempre della ricchezza emotiva della vita, anche quando non succede niente in superficie. Anzi, soprattutto quando non succede niente in superficie.
Fatelo leggero, appena accennato, che la vita è pesante e confusa, meglio riassumerla in pochi tratti senza fronzoli, senza aggettivi".
Michele Serra
OK boomer.
E' una storia che ho già raccontato per cui non mi ripeto. Sottoscrivo ogni parola di Serra.
Negli anni ho preso l'abitudine di rileggere a intervalli regolari quello che scrissi sui miei moleskine. In genere parto dalla stessa data dell'anno prima e vado a ritroso (2 anni prima, 3 anni prima, ecc.).
E mi stupisco sempre della ricchezza emotiva della vita, anche quando non succede niente in superficie. Anzi, soprattutto quando non succede niente in superficie.
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