Forma come mezzo per esprimere tutte le emozioni plastiche. Forma come espressione e stile della mente
Sara' anche un doveroso omaggio, perche' tutto sommato senza Le Corbusier e le sue bizzarre teorie sulle case come macchine per vivere il Barbican non esisterebbe, ma insomma la mostra che il centro culturale ubicato nel mio canyon urbano preferito ha dedicato al visonario architetto svizzero e' una di quelle dove potrei passare tranquillamente un paio di giorni senza sentire alcun bisogno di uscire.
E' divisa grosso modo in tre parti. La prima e' dedicata agli anni della formazione e delle utopie urbanistiche, con i progetti per abbattere mezza Parigi e sostituirla con 64 grattacieli identici, e per trasformare Algeri in un edificio unico che partiva dalla casbah e si snodava come un serpente su per la collina (meno male che quando era giovane non gli davano tanto retta).
La seconda parte raccoglie i suoi progetti per ville private e ai suoi disegni per pezzi d'arredamento a strutture tubolari, compresa la celeberrima chaise longue LC4 piazzata strategicamente a meta' mostra, che ti fa troppo venire voglia di farci un riposino.
L'ultima parte e' quella proprio imperdibile, con plastici, foto e video dei suoi progetti piu' celebri, da Notre Dame du Haut a Chandigarh, dall'Unite' d'habitation di Marsiglia al padiglione della Philips realizzato nel 1958 con Iannis Xenakis e Edgard Varese (il Poeme Electronique che Varese scrisse per sonorizzare il Philips Pavillion si trova in un volume che vi ho presentato qualche settimana fa a Prospettive Musicali).
Tutto questo per dire che proprio di Le Corbusier si parlera' Giovedi' a Zoe. Alle 11.30 e poi in replica alle 21, su Radio Popolare.
E' divisa grosso modo in tre parti. La prima e' dedicata agli anni della formazione e delle utopie urbanistiche, con i progetti per abbattere mezza Parigi e sostituirla con 64 grattacieli identici, e per trasformare Algeri in un edificio unico che partiva dalla casbah e si snodava come un serpente su per la collina (meno male che quando era giovane non gli davano tanto retta).
La seconda parte raccoglie i suoi progetti per ville private e ai suoi disegni per pezzi d'arredamento a strutture tubolari, compresa la celeberrima chaise longue LC4 piazzata strategicamente a meta' mostra, che ti fa troppo venire voglia di farci un riposino.
L'ultima parte e' quella proprio imperdibile, con plastici, foto e video dei suoi progetti piu' celebri, da Notre Dame du Haut a Chandigarh, dall'Unite' d'habitation di Marsiglia al padiglione della Philips realizzato nel 1958 con Iannis Xenakis e Edgard Varese (il Poeme Electronique che Varese scrisse per sonorizzare il Philips Pavillion si trova in un volume che vi ho presentato qualche settimana fa a Prospettive Musicali).
Tutto questo per dire che proprio di Le Corbusier si parlera' Giovedi' a Zoe. Alle 11.30 e poi in replica alle 21, su Radio Popolare.
Commenti
(Engadina Calling ha cosi' tanti lettori che conosco la citta' di ognuno: che successo questo blog!).
Ci ho passato un pomeriggio intero!
E' stato uno di quei momenti in cui ho pensato che bellezza vivere a ondra!
Elena
Che so, da Hampstead al Southbank, dal Barbican al Cuzon Soho, da Regent's Park a Sounds of the Universe... Le possibilita' sono infinite...
Io alla mostra su Le Corbusier sono stato circa tre ore, Sabato mattina all'ora di apertura, senza accorgermi del passare del tempo, e sono state tre ore fantastiche.
Tra l'altro chiuderĆ² la vacanza con 3 giorni a Londra, dall'11 al 14 giugno... :-)
Non dimenticarti di farti sentire quando passi di qui, cosi' proviamo a saltare insieme da un masso all'altro e ad evitare la palude (vedi commento precedente, se no non si capisce).
Meristemi -
Ecco, infatti, vorrei fare appello ai miei 3 lettori di comunicare sempre qui cambiamenti di residenza e stato di famiglia, cosi' resto aggiornato :P
Curioso di sapere se Irene (ebbene si', conosco anche i nomi delle consorti dei miei lettori) condivide la mia tesi settimanale su Londra palude.
Il dialogo con Mick (http://www.flickr.com/photos/fabiocalling/3365408049/) fu davvero surreale. Era la seconda volta che lo incontravo e ci parlavamo come se ci fossimo conosciuti da sempre! Non si puo' spiegare a parole la sua umanita': ti travolge.
Ma la nuova casa, ha una buona antenna e soprattutto una buona ricezione come la vecchia?
...Dio salvi la regina in un regime fascista...
...Dio fulmini la regina in un mondo anarchico...
Caro Fabio...con me avrai vita dura!....Sono un vero nomade...
Costantino Spineti
5 Terre che essendo grosso modo a meta' strada tra Parma e l'Oltrepo' Pavese (dove vivono i miei genitori), potrebbe essere luogo di incontro quando torno in Italia. Mi piacerebbe molto rivedervi.
Costantino -
Ti assicuro che la mia vita e' gia' abbastanza dura cosi'! Pero' sei benvenuto: e' un piacere trovare qui lettori dei quali gia' non conosco citta' e stato di famiglia, una rarita' di questi tempi.
Qui puoi scrivere quello che vuoi, ti ospito volentieri, e i commenti critici sono benvenuti: fanno sempre riflettere, permettono di non riposare su inesistenti e autocostruiti allori, quelli si' perigliosi.