Le Driadi, uscendo dalle loro querce, si affrettavano verso il cantore, e perfino le belve accorrevano dalle loro tane al melodioso canto

Sia benedetto nei secoli il British Film Institute. Ho definitivamente perso il conto delle decine di classici che ho recuperato nelle tre sale ricavate dentro il brutalista supporto del ponte di Waterloo.

Durante lo scorso lungo fine settimana sono finalmente riuscito a incrociare Orfeu negro, vincitore della Palma d'Oro nel 1959, ma soprattuto il film (trasposizione di una piece teatrale di Vinicius de Moraes) che fece conoscere in tutto il mondo la bossa nova. Il tema musicale della pellicola fu infatti composto da Antonio Carlos Jobim e Luiz Bonfa' e resta una delle piu' memorabili melodie brasiliane di tutti i tempi.

Il film e' altrettanto indimenticabile. Il mito di Orfeo, poeta e musico dalle straordinarie qualita', che scende nell'Ade per riportare Euridice nel mondo dei vivi dopo il letale morso di un serpente, viene aggiornato ai tempi moderni.

La storia si svolge tutto durante un frenetico e chiassoso Carnevale, con musica, ritmo e danze sfrenate che non danno tregua per tutto lo svolgimento. Orfeo e' un tramviere (!) virtuoso chitarrista e ballerino. Euridice una ragazza di campagna giunta a Rio per incontrare la cugina. Aristeo, l'indesiderato corteggiatore di Euridice, una maschera della morte. E anziche' un serpente, a uccidere Euridice sara' una scossa elettrica provocata per errore proprio da Orfeo mentre Euridice fugge da Aristeo.

Ma e' l'atmosfera della favela nel quale si svolge, sulla montagna affacciata alla baia di Rio, che rende speciale il film di Marcel Camus (un outsider peraltro spesso associato alla Nouvelle Vague). La vista sul mare infinito, con la chitarra di Orfeo che fa sorgere il sole all'orizzonte. Il ritmo, i colori, i toni costantemente gridati del Carnevale.

Se qualcuno tra i lettori di Engadina Calling fosse ancora scettico sul fatto che negli anni 50, 60 e 70 il Brasile abbia prodotto la musica piu' emozionante comparsa sul pianeta Terra, dopo aver visto Orfeu negro potrebbe ricredersi.


[Avvisi ai naviganti: un po' di appuntamenti del gestore di questo blog alla radio. Domenica 31 Maggio e Domenica 7 Giugno, Prospettive Musicali, su Radio Popolare Milano, Radio Popolare Roma e un po' di altre radio di Popolare Network. Giovedi' 4 Giugno alle 11.30 e alle 21, Engadina Calling all'interno di Zoe, sempre su Radio Popolare].

Commenti

Unknown ha detto…
damn! non lo sapevo.........
urca sarei venuta a vederlo e come..e' stato la colonna sonora della mia infanzia :)
tienimi aggiornata !!!
Fabio ha detto…
Tutta la rassegna sulla Nouvelle Vague, al BFI e all'Istituto Culturale Francese fino al 4 Giugno, e' imperdibile, straconsigliata.

Pubblico bellissimo, tra l'altro. Di fianco a me c'era una presentatrice di BBC London che si occupa di religioni e culture etniche. Una signora nigeriana, molto colta, con l'acconciatura e l'accostamento di colori piu' fantastici visti negli ultimi anni.

Mi raccontava che era appena uscita dalla Tate, dove aveva partecipato a una performance che consisteva nel riunire 1000 persone nella Turbine Hall e a un segnale tutte dovevano gridare per un minuto con tutto il fiato che avevano.

La Tate Modern, il BFI e l'Istituto di Cultura Francese sono tra i posti terreni che trovo piu' vicini alla mia idea di Paradiso (dopo l'Engadina, ovvio).
Unknown ha detto…
ah ah.mi sa che non avresti mai fatto certi incontri a Engadina! A parte le mucche e lo zen..mi sa che non ci sia tanto ;)
Fabio ha detto…
Diciamo che pero' 9 mesi all'anno a Londra e 3 in Engadina mi sembrerebbe un buon equilibrio: non chiederei altro, potessi.