Hesperion XXI, Invocation a la nuit - musica notturna (Alia Vox, 2008)

In questa, che e' una delle piu' lunghe notti di tutto l'anno, mi sto dedicando a riascoltare un doppio album pubblicato un paio di anni fa dall'etichetta catalana Alia Vox, interamente dedicato proprio alla magia della notte.

Scrive nelle note di copertina lo scrittore catalano Manuel Forcano:

La notte e' il regno della calma dove affiorano i ricordi, questi fiori che si aprono senza bisogno di primavera.

Di notte, la memoria dispiega lentamente le sue ali e ci offre immagini lontane perche' celebriamo quanto gia' vissuto, e perche' piangiamo quanto gia' perduto.

Disse Corneille: "Io cerco il silenzio e la notte per piangere".

Ricapitoliamo quello che siamo stati, e ci appaiono, come se fossero reali, paesaggi del passato, citta', stanze, visi, estati, spiagge, e riviviamo amori come chi riconta monete di un paese lontano e non sa piu' calcolare che valore hanno.

Il trascorrere del tempo e' profondamente diverso di notte, e capita che le ore che rubiamo al sonno siano quelle nelle quali i sentimenti diventano piu' nitidi, trovano il modo di esprimersi in forme e intensita' incontrollate. Il longing (parola che non ho mai capito come tradurre in italiano, forse perche' nella mia vita ne ho fatto speciale esperienza in questi anni londinesi) appartiene alla notte, ma vi appartengono anche le idee migliori, l'espressione libera, l'immaginazione, la progettualita'.

Scrive il musicologo milanese Luca Chiantore:

La possibilita' di illuminare gli ambienti pubblici e privati ha cambiato il nostro rapporto con l'alba e il tramonto, trasformando il mondo e i nostri ritmi di vita.

Ma ci fu un tempo, non tanto lontano, nel quale la notte era qualcosa di completamente diverso: diverso, soprattutto, perche' diversa era la realta', quando l'osservavi alla luce della luna, di una lampada a olio o di candele sempre sul punto di spegnersi.

Fino al Romanticismo, la notte fu quella che era stata da tempi immemorabili: uno spazio in cui l'oscurita' invitava ad attraversare la soglia tra la vita reale ed il mistero che la circonda.

L'ascolto di questa doppia raccolta alterna ninne nanne, brani vocali di carattere amoroso, intense meditazioni, appartenenti a canzonieri di tradizioni diverse, colte e popolari.

Particolarmente emozionante e' stata per me la scoperta di una ninna nanna della tradizione sefardita, di alcuni gioielli del Canzoniere del Duca di Calabria, di un brano dedicato alla notte di Natale attribuito al compositore rinascimentale Francisco Guerrero, di un intenso madrigale di Claudio Monteverdi composto su un sonetto del Petrarca, di un'improvvisazione contemporanea su una composizione di Marin Marais, di una ninna nanna scritta da Arvo Part, della Pastorale de Noel del compositore barocco Marc Antoine Charpentier (diventato famoso per la sigla dell'Eurovisione).

Il secondo disco si conclude con composizioni decisamente piu' note, dal repertorio di Haendel, Haydn, Beethoven, Mozart.

E Bach, con la celeberrima ma sempre toccante aria della terza suite, che questo blog fa propria per augurare un sereno Natale ai suoi affezionati e pazienti lettori.

[E a proposito di notte: ci sentiamo su Radio Popolare la notte di Santo Stefano alle 22.35].

Commenti

arte ha detto…
Sai che questo ĆØ il mio genere.Se leggo le etichette, ĆØ quasi come scorrere una lista di cose che ascolto.

Citando liberamente Forcano, ti faccio un augurio: Celebriamo quanto giĆ  vissuto senza piangere troppo quello che abbiamo perduto.
Anonimo ha detto…
Ma quanti dischi sforna Jordi Savall? Non gli si puĆ² star dietro, a meno di fare un mutuo... eppure meritano tutti. Buon Natale.

Q.
Fabio ha detto…
Arte -

E' un bellissimo augurio, che rivolgo anche a te. La vita ĆØ davanti a noi, e chiede di essere vissuta con pienezza.

Qohelet -

Sono d'accordo: da molti anni Savall e la Alia Vox sono garanzia di musica eccellente, e fonti di continue scoperte.