Trygve Seim/ Andreas Utnem, Purcor - songs for saxophone and piano (ECM, 2010)
Sta nevicando. Il giardinetto davanti a casa si e' tinto di bianco e risalta nella notte. La musica per accompagnare questo momento silenzioso e purissimo la offre un duo norvegese composto dal saxofonista Trygve Seim e dal pianista Andreas Utnem.
Il loro ultimo lavoro, di ispirazione sacra, e' stato registrato in una chiesa che si affaccia sulla baia di Oslo, presso la quale sono soliti recarsi per musicare la recita dei salmi. E' un disco ben bilanciato tra interpretazioni personali di temi tradizionali e intense improvvisazioni, eseguite come a voler attribuire importanza, grave e insieme leggerissima, a ogni singolo suono.
Colpisce soprattutto la capacita' di trasformare il folk nordico in qualcosa di indefinibile: nuovo e contemporaneamente classico. Musica della quale non si riesce a connotare la provenienza temporale. Potrebbe essere stata scritta stamattina cosi' come esistere da sempre.
Anche le radici geografiche sono piuttosto indefinibili: la musica di Seim e Utnem attinge primariamente dalla tradizione nord-europea (anche recente, ad esempio Jan Garbarek, che vi ho proposto un paio di domeniche fa a Prospettive Musicali), ma la arricchisce grazie allo studio di tradizioni est-europee, mediorientali, indiane.
Particolarmente raccolti e meditativi sono gli episodi nel quale il sax di Treim e' accompagnato dall'harmonium.
Questo e' il preludio.
Il loro ultimo lavoro, di ispirazione sacra, e' stato registrato in una chiesa che si affaccia sulla baia di Oslo, presso la quale sono soliti recarsi per musicare la recita dei salmi. E' un disco ben bilanciato tra interpretazioni personali di temi tradizionali e intense improvvisazioni, eseguite come a voler attribuire importanza, grave e insieme leggerissima, a ogni singolo suono.
Colpisce soprattutto la capacita' di trasformare il folk nordico in qualcosa di indefinibile: nuovo e contemporaneamente classico. Musica della quale non si riesce a connotare la provenienza temporale. Potrebbe essere stata scritta stamattina cosi' come esistere da sempre.
Anche le radici geografiche sono piuttosto indefinibili: la musica di Seim e Utnem attinge primariamente dalla tradizione nord-europea (anche recente, ad esempio Jan Garbarek, che vi ho proposto un paio di domeniche fa a Prospettive Musicali), ma la arricchisce grazie allo studio di tradizioni est-europee, mediorientali, indiane.
Particolarmente raccolti e meditativi sono gli episodi nel quale il sax di Treim e' accompagnato dall'harmonium.
Questo e' il preludio.
Commenti
E' un silenzio che va difeso ogni giorno, ma che e' un tesoro preziosissimo.
Ogni tanto quel silenzio provo a ricrearlo alla radio. Chissa' se ne sono capace.
E sul silenzio interiore, hai ragione.
Ho appena formulato un proposito per l'anno nuovo.
Formulero' lo stesso proposito.
E' probabile che dalle tue parti Seim e Utnem qualche volta suonino. Immagino quanto possa essere emozionante ascoltarli in un paesaggio innevato.