Sinikka Langeland, Maria's song (ECM, 2009)
Ringrazio Gigi Longo di Prospettive Musicali per avermi passato una copia di questa inconsueta raccolta che, chissa' perche', non attrasse la mia attenzione quando venne pubblicata, tre anni fa.
Se avete ascoltato l'ultima puntata del programma, ricorderete che sentendo insieme i misteriosi, inclassificabili, sfuggenti (e per questo straordinariamente interessanti) Batagraf, abbiamo parlato di ridefinizione, attraverso l'espansione dei confini, della tradizione folk. Una ricerca che oggi viene portata avanti soprattutto da musicisti del Nord Europa (pensate, oltre che a Jon Balke, a Trygve Seim, Markku Ounaskari, Arve Henriksen, Ketil Bjornstad, Andreas Utnem: tutti nomi che abbiamo ascoltato tante volte insieme e che dovrebbero essere ormai molto familiari agli ascoltatori del nostro programma).
Sinikka Langeland e' una cantante norvegese con radici classiche. Suona il kantele (una specie di arpa orizzontale appartenente alla tradizione nordica, specialmente a quella finlandese). In questo suo dodicesimo album affronta la tradizione folklorica di matrice religiosa, in particolare gli inni dedicati a Maria all'interno della tradizione cristiana contadina. Canti eseguiti durante le celebrazioni liturgiche di Natale, di Pasqua, della Pentecoste, ispirati dal Vangelo di Luca (soprattutto dagli episodi dell'annunciazione e della nascita di Gesu').
A intercalare queste canzoni devozionali di impianto popolare, ha scelto di inserire nel suo disco composizioni di Johann Sebastian Bach, eseguite all'organo (quello del Nidarosdomen di Trondheim) e alla viola, che traggono ispirazione dagli stessi episodi narrati da Luca.
E' un disco molto interessante, soprattutto se desiderate approfondire il dialogo tra tradizioni musicali devozionali: capaci di esprimere, pur se con forme diverse, una religiosita' altrettanto sentita e profonda.
In rete ho trovato un bel video di Sinikka Langeland, che si esibisce alla televisione norvegese con il saxofonista Trygve Seim, il batterista Markku Ounaskari e il contrabbassista Anders Jormin. Eccolo.
Se avete ascoltato l'ultima puntata del programma, ricorderete che sentendo insieme i misteriosi, inclassificabili, sfuggenti (e per questo straordinariamente interessanti) Batagraf, abbiamo parlato di ridefinizione, attraverso l'espansione dei confini, della tradizione folk. Una ricerca che oggi viene portata avanti soprattutto da musicisti del Nord Europa (pensate, oltre che a Jon Balke, a Trygve Seim, Markku Ounaskari, Arve Henriksen, Ketil Bjornstad, Andreas Utnem: tutti nomi che abbiamo ascoltato tante volte insieme e che dovrebbero essere ormai molto familiari agli ascoltatori del nostro programma).
Sinikka Langeland e' una cantante norvegese con radici classiche. Suona il kantele (una specie di arpa orizzontale appartenente alla tradizione nordica, specialmente a quella finlandese). In questo suo dodicesimo album affronta la tradizione folklorica di matrice religiosa, in particolare gli inni dedicati a Maria all'interno della tradizione cristiana contadina. Canti eseguiti durante le celebrazioni liturgiche di Natale, di Pasqua, della Pentecoste, ispirati dal Vangelo di Luca (soprattutto dagli episodi dell'annunciazione e della nascita di Gesu').
A intercalare queste canzoni devozionali di impianto popolare, ha scelto di inserire nel suo disco composizioni di Johann Sebastian Bach, eseguite all'organo (quello del Nidarosdomen di Trondheim) e alla viola, che traggono ispirazione dagli stessi episodi narrati da Luca.
E' un disco molto interessante, soprattutto se desiderate approfondire il dialogo tra tradizioni musicali devozionali: capaci di esprimere, pur se con forme diverse, una religiosita' altrettanto sentita e profonda.
In rete ho trovato un bel video di Sinikka Langeland, che si esibisce alla televisione norvegese con il saxofonista Trygve Seim, il batterista Markku Ounaskari e il contrabbassista Anders Jormin. Eccolo.
Commenti
Due cose le troveo interessanti: la prima ĆØ che collabora con ottimi musicisti. Non solo Trygve Seim, ma ad esempio Lars Andreas Tomter, che ĆØ un bravissimo violista, e l'organista KĆ„re Nordstoga, che appartiene a una dinastia di musicisti che spaziano dal classico alle loro radici folk con una naturalezza che secondo me ĆØ sempre piĆ¹ rara.
La seconda cosa che noto ĆØ che il video che mostri ĆØ da un programma trasmesso dalla televisione nazionale norvegese, probabilmente in prima serata...
Qui in Inghilterra, imbolsita ancora nel culto retrogrado del rock anni '70, glorificato fino alla nausea dalla stampa corporate e conservatrice per padri di famiglia (Mojo, Uncut), un programma simile non sarebbe possibile.
La musica piu' interessante in questi anni arriva a mio parere da luoghi geografici che esulano dal mondo anglosassone, sclerotizzato nella riproposizione di canoni triti e sempre uguali a se stessi che hanno decisamente fatto il loro tempo e che sarebbe bene consegnare una volta per tutte, con coraggio, alla storia. Smettendo finalmente di rimestare la solita minestra pop/ rock che ormai e' diventata sbobba indigeribile. Basta, pieta'!
I musicisti nordici questo l'hanno capito e si muovono con leggerezza e naturalezza, come dici tu, tra culture diverse: radici folk, musiche antiche e contemporanee, jazz.
Il risultato e' musica finalmente nuova, diversa, che apre la mente e invita al viaggio e alla scoperta. Nuovi orizzonti, finalmente.
Meno male che ci siete voi, insomma :)