Giant Sand

Oggi fa davvero freddo qui a Londra. Ho provato a leggere il giornale su una panchina ma mi gelavano le mani e il vento ha disintegrato la mia copia dell'Independent. Stamattina, sotto questo cielo autunnale, ho riascoltato "Is all over the map" dei Giant Sand. Non e' un capolavoro, e' meno sorprendente di "Chore of enchantment" e soprattutto del lontano "Valley of Rain", che continuo a considerare il loro capolavoro. Ma e' un disco che si ascolta volentieri in giornate come oggi. E' musica piovosa, molto meditativa, inascoltabile in piena Estate.

Ricordo che quando usci' "Chore of enchantment" il mio amico Pigi mi chiese se avessi voluto ospitare a "Tropici e Meridiani" Howe Gelb, all'epoca in Europa per promuovere il disco. Non ricordo perche' ma ebbi il coraggio di dirgli che non ero particolarmente interessato. Un anno dopo andai a sentire i Giant Sand dal vivo all'Ocean di Hackney (ricordo che ero con la mia amica fotografa Patricia, all'epoca la fidanzata di Carl Barat che aveva appena formato i Libertines). Da quella sera mi resta il rimpianto di non avere ospitato e conosciuto Howe. Nella vita per superficialita' e fretta si commettono sciocchezze inspiegabili.

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