Ultrasuoni
Stamattina mi sono svegliato all'alba (cioe' non prestissimo qui in Nord Europa in questa stagione) e in quella quiete mi e' venuta voglia di scrivere un paio di recensioni per Ultrasuoni del Manifesto. Un giorno vi raccontero' di come e' capitato che scrivessi di musica, e proprio per il Manifesto, perche' e' una storia che ha risvolti davvero divertenti (visti a molti anni di distanza, allora vedevo le cose diversamente).
Ho scelto i dischi da recensire con cura tra quelli che mi sono arrivati in queste settimane. Musica che si armonizzasse bene con l'atmosfera silenziosa dell'inizio di un nuovo giorno. Mara Carlyle e Radian.
Suggerisco di cercare questi dischi perche' vale la pena guardare oltre la superficie, come sempre. Nella musica e non solo.
MARA CARLYLE
THE LOVELY (Accidental/ Wide)
I confini dei generi musicali, di tutti i generi musicali, stanno stretti a Matthew Herbert. Alcuni giorni fa ha organizzato un concerto alla Union Chapel (chiesa gotica di Islington, Londra) intitolato “The Accidental powercut”, giocando col nome della sua etichetta. “L’accidentale mancanza di elettricita’” e’ stata una serata di unplugged electronica, il che, almeno sulla carta, e’ un po’ un controsenso. Solo sulla carta pero’. Perche’ l’idea di trasformare acusticamente i parametri sonori della musica elettronica, nella pratica diventa un’esperienza interessante. Protagonista della serata e’ stata l’affascinante chanteuse, gia’ collaboratrice della Matthew Herbert Big Band, Mara Carlyle. Che ha appena pubblicato il suo esordio solista: immaginate un incontro tra Everything But The Girl e To Rococo Rot, ma trattati acusticamente, e avrete un’idea. Un disco magico.
RADIAN
JUXTAPOSITION (Thrill Jockey/ Wide)
E’ uno che non si arrende facilmente John McEntire. Incurante del disinteresse calato sul cosiddetto (etichetta pessima) post rock, continua a ospitare nei suoi Soma Studios di North Chicago artisti che, da ogni parte del mondo si ispirano ai primi Tortoise. I Radian arrivano da Vienna e sono al centro di una scena musicale molto pompata da Wire in questi giorni. Tra le loro esperienze precedenti citiamo collaborazioni con John Butcher, Christian Fennesz, Otomo Yoshihide e Pan American. Non propriamente easy listening! La musica dei Radian e’ un suono profondo nel quale l’elettronica si combina con strumenti analogici. E’ musica per nulla convenzionale che i primi Tortoise (o ancora di piu’ le produzioni Hefty) li ricorda soprattutto come attitudine. Il titolo e’ appropriato: i Radian sovrappongono, contrappongono, mischiano. In chiave radicale e minimalista.
Ho scelto i dischi da recensire con cura tra quelli che mi sono arrivati in queste settimane. Musica che si armonizzasse bene con l'atmosfera silenziosa dell'inizio di un nuovo giorno. Mara Carlyle e Radian.
Suggerisco di cercare questi dischi perche' vale la pena guardare oltre la superficie, come sempre. Nella musica e non solo.
MARA CARLYLE
THE LOVELY (Accidental/ Wide)
I confini dei generi musicali, di tutti i generi musicali, stanno stretti a Matthew Herbert. Alcuni giorni fa ha organizzato un concerto alla Union Chapel (chiesa gotica di Islington, Londra) intitolato “The Accidental powercut”, giocando col nome della sua etichetta. “L’accidentale mancanza di elettricita’” e’ stata una serata di unplugged electronica, il che, almeno sulla carta, e’ un po’ un controsenso. Solo sulla carta pero’. Perche’ l’idea di trasformare acusticamente i parametri sonori della musica elettronica, nella pratica diventa un’esperienza interessante. Protagonista della serata e’ stata l’affascinante chanteuse, gia’ collaboratrice della Matthew Herbert Big Band, Mara Carlyle. Che ha appena pubblicato il suo esordio solista: immaginate un incontro tra Everything But The Girl e To Rococo Rot, ma trattati acusticamente, e avrete un’idea. Un disco magico.
RADIAN
JUXTAPOSITION (Thrill Jockey/ Wide)
E’ uno che non si arrende facilmente John McEntire. Incurante del disinteresse calato sul cosiddetto (etichetta pessima) post rock, continua a ospitare nei suoi Soma Studios di North Chicago artisti che, da ogni parte del mondo si ispirano ai primi Tortoise. I Radian arrivano da Vienna e sono al centro di una scena musicale molto pompata da Wire in questi giorni. Tra le loro esperienze precedenti citiamo collaborazioni con John Butcher, Christian Fennesz, Otomo Yoshihide e Pan American. Non propriamente easy listening! La musica dei Radian e’ un suono profondo nel quale l’elettronica si combina con strumenti analogici. E’ musica per nulla convenzionale che i primi Tortoise (o ancora di piu’ le produzioni Hefty) li ricorda soprattutto come attitudine. Il titolo e’ appropriato: i Radian sovrappongono, contrappongono, mischiano. In chiave radicale e minimalista.
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