E' stato il mio fine settimana Bonnie Prince Billy.

Venerdi', senza alcuna speranza, verso le 7 di sera sono entrato nel foyer della Queen Elizabeth Hall per chiedere un return ticket del suo concerto andato sold out nel giro di minuti alcuni mesi fa. Niente coda e la gentilissima cassiera che mi dice sorridendo "Ci hanno appena rivenduto un posto ottimo: H21". Guardo la pianta del teatro che mi porge e non ci voglio credere: ottava fila, centralissimo.

Entro nella sempre impressionante concert hall rivestita di legno, mi siedo, apro il giornale ancora intoccato dalla mattina. Poco dopo sollevo lo sguardo e vedo arrivare una fata dai riccioli biondi che si siede esattamente di fianco a me. Seconda fortuna nel giro di pochi minuti, incredibile. La fata bionda ancora non lo sa, ma sara' la fortunata vincitrice o la vittima sacrificale predestinata, a seconda dei punti di vista, di una puntata personalizzata di Prospettive Musicali. Lo so, lo so, state tutti invidiandola :-)

Prima del concerto sale sul palco un gruppo trascurabile che intrattiene si fa per dire il pubblico con una sorta di versione dark country dei Birthday Party. Pochi brani per fortuna, e anche quei pochi suonati pare senza troppa convinzione. Molto rumore per nulla.

Quando escono le luci restano spente e alla loro presenza pressoche' nulla, si sostituisce il carisma di Dawn McCarthy. Set acustico per la bianco vestita cantautrice che fa il controcanto su "The letting go". Voce davvero impressionante. Passa da toni piuttosto bassi ad altri altissimi con un'agilita' spettacolare. Le canzoni che interpreta accompagnata dalla sua chitarra acustica sono molto malinconiche o molto romantiche e comunque molto intense.

Piccolo break, nel corso del quale si interrompe anche la puntata speciale di Prospettive Musicali per lasciare spazio a un imprevisto Microfono Aperto sul tema cosa fai di bello qui a Londra da quanto tempo sei qui ma perche' non ci scambiamo le mail ecc., poi si rientra nella hall, e poco dopo appare sul palco la folta barba del cantautore del Kentucky, per l'occasione vestito in elegante completo grigio.

Quello che mi ha sempre stupito di Bonnie Prince Billy e' la sua capacita' di trasformare i propri brani. Pensate alle versioni country dei brani dei Palace che uscirono qualche anno fa. La formazione di Venerdi' sera era completamente elettrica. Due chitarre, basso, batteria, tastiere. Niente di quegli archi che impreziosiscono "The letting go". I brani di quel disco vengono tradotti in chiave country rock in stile Rolling Thunder Revue. Bonnie e Dawn che cantano e accennano passi di danza come moderni Bob e Emmy Lou. Suoni che sembrano uscire da "Desire" e "Blood on the tracks". Verso la fine la tensione si libera in una versione di Pushkin che scioglie cuore e anima. God is the answer, God is the answer, Pushkin rides the lightning e io sono mille miglia lontano e contemporaneamente proprio in quella sala e proprio in quel momento. Finale incredibile con cover di "John the baptist" di John Martyn e, pensate, "So sad to see good love go bad" degli Everly Brothers.

Sabato il fine settimana Bonnie Prince Billy e' proseguito con l'acquisto del singolo "Lay and love". La prima traccia la conoscete, era su "The letting go" ed e' uno dei migliori esempi di intreccio tra le voci di Will e Dawn che potete ascoltare. I due brani rimanenti sono una cover acustica di "Senor" di Dylan, che era su "Street legal", 1978, e, sempre di Dylan, di "Going to Acapulco" dai "Basement tapes". Quest'ultima suonata piuttosto allegramente da una brass band, a confermare il periodo felice del nostro Bonnie.

Domenica il fine settimana Bonnie Prince Billy si e' concluso al Curzon Soho con una delle prime proiezioni europee di "Old joy", starring Will Oldham. Il piu' incredibile pezzo di cinema carveriano almeno dai tempi di "Short cuts" di Altman. Road movie che e' anche un lungo monologo di Oldham. Film sulla totale incomunicabilita' eppure leggero come una piuma. Girato nei boschi dell'Oregon, solo Will Oldham, Daniel London, un cane e qualche sparsa comparsa. Musica miracolosa di Yo La Tengo che accompagna il silenzio senza interromperlo. Un film che mi ha riempito di gioia, tristezza, commozione che dopo la proiezione ho dovuto "buttare fuori", con Marco che ripeteva "E' il film piu' Fabio che io abbia mai visto".

Tutto questo mentre su Radio Popolare qualcuno trasmetteva:

1) Beck Cellphone's dead (da The information, Interscope 2006)

2) Beck Loser (da Mellow gold, Geffen 1994)

3) Joanna Newsom Emily (da Ys, Drag City 2006)

4) Joanna Newsom Sprout and the bean (da The milk-eyed mender, Drag City 2004)

5) Brightblack Morning Light Friend of time (da Brightblack Morning Light, Matador 2006)

6) Joan As Police Woman Real life (Reveal 2006)

7) Lou Reed She's my best friend (da Coney Island baby, RCA 1976)

8) Belle & Sebastian Act of the apostle (da The life pursuit, Rough Trade 2006).

Commenti

lophelia ha detto…
PM stavolta non ho potuto ascoltarla. Ma il tuo post mi ha fatto vivere un weekend londinese, mentre qualcun altro a Firenze studiava per l'ECDL del lunedì.
Fabio ha detto…
Sai che non so cos'e' l'ECDL? In ogni caso, com'e' andato?
Anonimo ha detto…
Non vedo l'ora di vedere Old Joy...
Stavo pensando che sarebbe bello vedere Oldham e Kozelek recitare insieme....
Fabio ha detto…
Che colpaccio sarebbe! Forse troppe primedonne pero'. L'unico altro attore di "Old joy" si limita a guidare e bofonchiare qualcosa. Protagonista assoluto e' il nostro Will. A proposito di Red House Painters, c'e' una traccia nell'ultimo disco degli Shins che me li ricorda parecchio. La numero 8. Si intitola appropriatamente "Black wave".
lophelia ha detto…
European Computer Drive Licence credo sia l'acronimo (qui si dice la Patente europea del computer)...per ora bene, ho dato 4 moduli e me ne restano 2 per fine febbraio. Tutto sommato studiare mi fa piacere, è una delle poche cose che so fare nella vita.
Anonimo ha detto…
Bel weekend....ma che fine ha fatto la fata bionda???
Fabio ha detto…
Lophelia -

Sono sicuro che andra' bene, pero' non trasformare Fotosensibile in un blog high tech, va bene cosi'.

Cugin(astro) -

Me lo domando anch'io. Per altro sto diventando bravissimo a farmi dare numeri di telefono e indirizzi e-mail che so benissimo che non usero' mai.
Anonimo ha detto…
e io coglione che ho preso il biglietto tre mesi prima, sono finito in ultima fila e non ho visto ne bionde ne more.
comunque grandissimo concerto anche se non ho capito niente delle battute che BPB ha fatto durante lo spettacolo (ma ho riso lo stesso tipo paresi facciale)
bello il posto, poi il vestito superclassico secondo me è una chicca
mi è piaciuto anche l'arrangiamento rockeggiante. Per una versione più intimista forse ci vuole un posto più piccolo con un'altra atmosfera.
Fabio ha detto…
In tutta sincerita', quando mi sono reso conto che gli stalls erano andati esauriti, ho preferito giocare alla roulette russa dei returns, considerando che Bonnie faceva alla QEH ben due date. E alla fine mi e' andata bene. Feci la stessa cosa con Sufjan Stevens al Barbican e mi capito' un posto in prima fila: da allora lo uso come stratagemma ricorrente.

Le battute battibecco con la tastierista di fatto non mi sono sembrate un gran che, fortunatamente il tutto e' stato ridotto alla dimensione di micro-siparietti non troppo verbosi.

Anch'io ho amato molto quel Bonnie Prince Billy rockeggiante tutto sommato imprevisto - dopo una piccola delusione iniziale dovuta alla mancanza di archi.

Vidi una sua versione intimista alla Cecil Sharpe House di Camden qualche anno fa, la sede della societa' per la conservazione della musica folk inglese. Eravamo tutti sdraiati sul pavimento di legno e Will Oldham sussurrava anziche' cantare. Erano altri tempi, un luogo piu' intimo. Alla QEH ha fatto bene a suonare in forma cosi' elettrica, sono d'accordo con te.
Anonimo ha detto…
porco can ti va bene a teche stai nelle city
mi sa che dovrei trasferirmi a Londra per un po', fare man bassa di concerti e coltura e sui 40-50 prendere una casetta in collina
Fabio ha detto…
Fabiano sei il mio alter ego a partire dal nome! E' proprio il mio progetto quello!
vigj ha detto…
caro fabio dovresti prima dei concerti e della cOltura trovare una bella londinese a fabiano e poi vedi che non si trasferisce più in collina...