Nel mio mangiadischi stanno girando:
1) Caetano Veloso Ce (Universal 2006). Malinconica colonna sonora di queste serate d'inverno. Uno dei dischi migliori del Dylan brasiliano, nel quale Veloso si riappropria dei suoni tropicalisti che lui e Gil inventarono. Recuperate, se lo trovate, anche Transa, per me il suo capolavoro insuperato (Philips 1972: si trova d'importazione brasiliana cercando bene)
2) David Crosby If I could only remember my name (Atlantic 1971). Collaborano con Crosby tutti i nomi della California di quegli anni: da Neil Young a Jerry Garcia, da Grace Slick a Graham Nash, da Joni Mitchell a David Geffen. Nessuno di loro pero' e' mai riuscito a realizzare un disco di questa visionarieta'. Leggero come una piuma e contemporaneamente acido come aceto andato a male
3) Ray Lamontagne Till the Sun turns black (RCA 2006). Lo trovo addirittura superiore a Trouble. Fin dalle prime note. "Be here now" che sembra Van Morrison accompagnato dagli Air. Disco suonato benissimo con una dinamica superlativa. Passione infinita. Romanticismo senza alcun limite che non siano i confini dell'anima. Be here now
4) Vashti Bunyan Just another diamond day (Philips 1970). Prodotta da Joe Boyd - Fairport Convention, Nick Drake, REM. Folk cristallino, limpido come un lago di montagna. Voce freschissima. Flauti, violini, chitarra, vento. Tutto purissimo, musiche che sanno far respirare la mente. Stemperano silenzi senza interromperli
5) Songs of Green Pheasant Aerial days (Fat Cat 2006). Dischetto semplicissimo, registrato in casa da un polistrumentista di Brighton. Un po' My Bloody Valentine un po' Beatles, dei quali riprende "Dear prudence". Cantato sottovoce. Echi di Mark Hollis, Alexander Tucker, Richard Youngs.
1) Caetano Veloso Ce (Universal 2006). Malinconica colonna sonora di queste serate d'inverno. Uno dei dischi migliori del Dylan brasiliano, nel quale Veloso si riappropria dei suoni tropicalisti che lui e Gil inventarono. Recuperate, se lo trovate, anche Transa, per me il suo capolavoro insuperato (Philips 1972: si trova d'importazione brasiliana cercando bene)
2) David Crosby If I could only remember my name (Atlantic 1971). Collaborano con Crosby tutti i nomi della California di quegli anni: da Neil Young a Jerry Garcia, da Grace Slick a Graham Nash, da Joni Mitchell a David Geffen. Nessuno di loro pero' e' mai riuscito a realizzare un disco di questa visionarieta'. Leggero come una piuma e contemporaneamente acido come aceto andato a male
3) Ray Lamontagne Till the Sun turns black (RCA 2006). Lo trovo addirittura superiore a Trouble. Fin dalle prime note. "Be here now" che sembra Van Morrison accompagnato dagli Air. Disco suonato benissimo con una dinamica superlativa. Passione infinita. Romanticismo senza alcun limite che non siano i confini dell'anima. Be here now
4) Vashti Bunyan Just another diamond day (Philips 1970). Prodotta da Joe Boyd - Fairport Convention, Nick Drake, REM. Folk cristallino, limpido come un lago di montagna. Voce freschissima. Flauti, violini, chitarra, vento. Tutto purissimo, musiche che sanno far respirare la mente. Stemperano silenzi senza interromperli
5) Songs of Green Pheasant Aerial days (Fat Cat 2006). Dischetto semplicissimo, registrato in casa da un polistrumentista di Brighton. Un po' My Bloody Valentine un po' Beatles, dei quali riprende "Dear prudence". Cantato sottovoce. Echi di Mark Hollis, Alexander Tucker, Richard Youngs.
Commenti
E che bello trovare un commento come il tuo. In realta' ci sono blogger molto piu' in gamba di me, che linkano file scaricabili e altri effetti speciali. Io semplicemente non sono capace, e' un po' un blog anni '70 questo!
Viola -
Questo e' a mio parere il suo capolavoro, poi volendo e' appena uscito un box set che contiene tutto quello che ha fatto. Ma magari hai gia' tutto quanto.
e... mi piace si!
[io poi son nata all'inizio degli anni 70 come potrei non amar un blog anni 70? ;) ]