In attesa dell'apertura di questa mostra, davvero il miglior modo per celebrare il trentennale della musica che ha cambiato per sempre il corso della vita di molti di noi, il solito Barbican offre in questi giorni come delizioso antipasto il film documentario dedicato da Julien Temple a Joe Strummer.

In breve, e tagliando un po' di angoli, la tesi che Temple vuole dimostrare e' che Strummer fosse sostanzialmente un hippy. Lo stesso Joe lo ammette a un certo punto del film. Film che celebra, coerentemente con la tesi, la sua passione per i campfires. La maggior parte delle interviste avviene proprio attorno a un fuoco: bellissimo quello sulla riva Sud del Tamigi, piu' o meno davanti alla Oxo Tower.

Forse la cosa che piu' di tutte mi ha colpito in queste due ore di footage d'epoca e interviste fatte oggi ai protagonisti di allora, e' la testimonianza della disperazione di Strummer quando, poco prima di lasciarci, in un servizio della BBC vede una bomba che sta per essere scaricata su Baghdad, con la scritta a pennarello "Rock the casbah".

Il piu' fuori di se' di tutti gli intervistati nel film resta Mick Jones. Un mese fa l'ho incontrato qui a Londra, mi sono avvicinato, lui ci dev'essere abituato ad essere fermato perche' mi ha sorriso subito. Io ero emozionatissimo, ho provato a dirgli cos'hanno significato i Clash per me. Lui mi guardava, continuando a sorridere, con quei denti guasti da paura, a questo sconosciuto che commosso quasi fino alle lacrime gli raccontava che lui e Strummer gli avevano cambiato per sempre la vita. "Thank you, thank you. What's your name?", e poi la stretta di mano vigorosa di quell'inconfondibile signore ormai stempiato. Poco dopo, allontanandomi tutto felice di quell'incontro, mi domandavo dov'ero quella sera del 2002 quando, durante un benefit di Strummer per i vigili del fuoco in sciopero, Jones sali' sul palco e insieme rifecero "White riot". Perche' non ero li', che cos'avevo di importante da fare.

Sarebbe stata, purtroppo, l'ultima occasione per vederli insieme.

Commenti

lophelia ha detto…
A passare da te, Fabio, sembra di tornar bambini...il lupo buono dai denti guasti, la strega patti...incontri da fiaba!!
Fabio ha detto…
I denti di Mick Jones fanno abbastanza impressione in effetti. Nel film Strummer dice che lui i denti non se li e' mai spazzolati, il che mi fa pensare che l'igiene orale fosse una preoccupazione abbastanza secondaria tra i primi punk. Pero' Mick Jones ha un sorriso davvero simpatico, di uno che se ne frega di tutto e pensa solo ad essere felice e a fare quello che gli va. Mi e' piaciuto molto.

Patti Smith come dici tu e' un po' piu' strega, ha un'aria un po' aggressiva e spiritata quando le parli, molto meno rilassata, e' come se ti dicesse "si' si' va bene, ma da stamattina cos'hai fatto per fermare la guerra?". Avrei voluto avere molto piu' tempo per conoscerla meglio. Credo che comunque andremmo parecchio d'accordo.