Rio de Janeiro calling
[Hampstead Heath, Giugno 2008]
Il Meltdown e' il primo festival estivo, e forse per questo lo attendo ogni anno con una certa impazienza. E se qui a Londra l'estate non e' proprio ancora arrivata e si gira ancora con la giacchetta, le giornate non finiscono mai e alle 10 di sera c'e' ancora luce. Una meraviglia.
Piccola nota a margine. Ieri sera ero a Soho e c'era questo senso di vacanza un po' euforica e un po' rilassata, purtroppo temporaneamente interrotto a un certo punto da un corteo schiamazzante di napoletani con bandiere italiane che gridavano vaffanculo a non ho capito chi o che cosa. Avra' giocato l'Italia, ma anche se fosse preferisco non saperlo. Spero solo abbia perso, e che se non ha perso stavolta perda la prossima, per non vedere il ripetersi di simili vergognose pubbliche manifestazioni di stupidita'. Il calcio, dipendesse da me, verrebbe abolito con decorrenza immediata. Calciatori e veline verrebbero riciclati come ausiliari dei camion del rudo e bidelle. Fine della nota a margine.
La musica che si ascolta, in estate cambia. Come si fa a sentire Arvo Part o Charlemagne Palestine in una domenica di sole, per dire. In estate insieme a magliette colorate e bermuda, dagli armadi escono bossa nova, samba, reggae.
Garota de Ipanema Antonio Carlos Jobim e Vinicius de Moraes la scrissero di getto una sera d'estate. Quella sera, mentre come spesso accadeva se ne stavano a sorseggiare qualcosa di forte al Bar Montenegro di Ipanema, passo' una ragazza che De Moraes defini' remarkably beautiful and charsimatic. Un capolavoro dell'umanita' che viene ispirato da un incontro casuale in una calda notte estiva.
Una versione superlativa la trovate in A vontade, il terzo disco di Baden Powell, nome completo Baden Powell de Aquino. Usciva nel 1963 quel disco, ma rimane un'esperienza di ascolto freschissima. Dieci brani, in parte autografi, in parte cover di Jobim, in parte scritti don De Moraes. Album quasi interamente strumentale. Chitarra acustica, flauto, sorongo, percussioni. Non serve altro, e non puoi stare fermo ascoltandolo. E vedi il sole anche se non c'e'.
Tre anni dopo, Baden Powell e De Moraes incideranno quello che considero uno dei capolavori della musica di ogni tempo, Os afro sambas. Album superlativo, nel quale bossa nova e samba si fondono con il folk di Bahia, straordinariamente ricco di sonorita' e ritmi che saremmo portati ad associare all'Africa. Del resto, a San Salvador pare sia ancora oggi forte la tradizione del Candomble', religione di ispirazione africana.
Capolavoro del disco e' Canto de Ossanha, una canzone che fa letteralmente saltare per aria, bossa nova e samba mischiate insieme. Inizia come un amico che ti rivela un segreto e diventa un canto di una gioia incontenibile. Il coro lo fanno il Quarteto Em Cy, del quale non finiro' mai di consigliare i dischi incisi attorno al 1965, e una serie di amici e parenti di Baden Powell e De Moraes. Un coro de amiziade, come lo definisce De Moraes nelle note di copertina. L'amicizia, ben piu' importante di tutte le professionalita' del mondo. Ne trovate una rara versione video da un programma della televisione francese linkata qui sotto.
Per oggi i miei consigli sono questi. Tenete presente che A vontade (che, dimenticavo, significa sentirsi rilassati) e Os afro sambas li trovate anche insieme, ristampati dalla El, sussidiaria di Cherry Red, in un unico dischetto. Se siete o passate di qui, sappiate che qui si trova davvero a due lire.
Verso la fine dei suoi giorni, alla fine dello scorso secolo, Baden Powell disconobbe queste incisioni. Dopo essersi convertito al cristianesimo evangelico inizio' a dire che si trattava di musica ispirata dal diavolo. Non credetegli: si tratta di un'esperienza di ascolto assolutamente celestiale.
[Vinicius de Moraes - interview & Songs (with Baden)]
Il Meltdown e' il primo festival estivo, e forse per questo lo attendo ogni anno con una certa impazienza. E se qui a Londra l'estate non e' proprio ancora arrivata e si gira ancora con la giacchetta, le giornate non finiscono mai e alle 10 di sera c'e' ancora luce. Una meraviglia.
Piccola nota a margine. Ieri sera ero a Soho e c'era questo senso di vacanza un po' euforica e un po' rilassata, purtroppo temporaneamente interrotto a un certo punto da un corteo schiamazzante di napoletani con bandiere italiane che gridavano vaffanculo a non ho capito chi o che cosa. Avra' giocato l'Italia, ma anche se fosse preferisco non saperlo. Spero solo abbia perso, e che se non ha perso stavolta perda la prossima, per non vedere il ripetersi di simili vergognose pubbliche manifestazioni di stupidita'. Il calcio, dipendesse da me, verrebbe abolito con decorrenza immediata. Calciatori e veline verrebbero riciclati come ausiliari dei camion del rudo e bidelle. Fine della nota a margine.
La musica che si ascolta, in estate cambia. Come si fa a sentire Arvo Part o Charlemagne Palestine in una domenica di sole, per dire. In estate insieme a magliette colorate e bermuda, dagli armadi escono bossa nova, samba, reggae.
Garota de Ipanema Antonio Carlos Jobim e Vinicius de Moraes la scrissero di getto una sera d'estate. Quella sera, mentre come spesso accadeva se ne stavano a sorseggiare qualcosa di forte al Bar Montenegro di Ipanema, passo' una ragazza che De Moraes defini' remarkably beautiful and charsimatic. Un capolavoro dell'umanita' che viene ispirato da un incontro casuale in una calda notte estiva.
Una versione superlativa la trovate in A vontade, il terzo disco di Baden Powell, nome completo Baden Powell de Aquino. Usciva nel 1963 quel disco, ma rimane un'esperienza di ascolto freschissima. Dieci brani, in parte autografi, in parte cover di Jobim, in parte scritti don De Moraes. Album quasi interamente strumentale. Chitarra acustica, flauto, sorongo, percussioni. Non serve altro, e non puoi stare fermo ascoltandolo. E vedi il sole anche se non c'e'.
Tre anni dopo, Baden Powell e De Moraes incideranno quello che considero uno dei capolavori della musica di ogni tempo, Os afro sambas. Album superlativo, nel quale bossa nova e samba si fondono con il folk di Bahia, straordinariamente ricco di sonorita' e ritmi che saremmo portati ad associare all'Africa. Del resto, a San Salvador pare sia ancora oggi forte la tradizione del Candomble', religione di ispirazione africana.
Capolavoro del disco e' Canto de Ossanha, una canzone che fa letteralmente saltare per aria, bossa nova e samba mischiate insieme. Inizia come un amico che ti rivela un segreto e diventa un canto di una gioia incontenibile. Il coro lo fanno il Quarteto Em Cy, del quale non finiro' mai di consigliare i dischi incisi attorno al 1965, e una serie di amici e parenti di Baden Powell e De Moraes. Un coro de amiziade, come lo definisce De Moraes nelle note di copertina. L'amicizia, ben piu' importante di tutte le professionalita' del mondo. Ne trovate una rara versione video da un programma della televisione francese linkata qui sotto.
Per oggi i miei consigli sono questi. Tenete presente che A vontade (che, dimenticavo, significa sentirsi rilassati) e Os afro sambas li trovate anche insieme, ristampati dalla El, sussidiaria di Cherry Red, in un unico dischetto. Se siete o passate di qui, sappiate che qui si trova davvero a due lire.
Verso la fine dei suoi giorni, alla fine dello scorso secolo, Baden Powell disconobbe queste incisioni. Dopo essersi convertito al cristianesimo evangelico inizio' a dire che si trattava di musica ispirata dal diavolo. Non credetegli: si tratta di un'esperienza di ascolto assolutamente celestiale.
[Vinicius de Moraes - interview & Songs (with Baden)]
Commenti
che la piantassero con sto calcio
Condivido il fatto che non bisogna fidarsi di un uomo che dice di non amare il calcio....semplicemente perchĆØ 9/10 ĆØ una bugia (e come la mamma insegna...se cominciamo dalla bugie piccole...)!
Eh si... speriamo sia finalmente arrivata l'estate... a Milano...
Felice che a Milano faccia finalmente bello, tanto piu' perche' presto sono anch'io da quelle parti.
La mia nota a margine riguarda soprattutto il tifo. Se te ne stai a prendere il fresco e a chiacchierare con un amico in una bella serata estiva, e l'atmosfera viene rovinata da un branco di ignoranti con la bandiera del tuo Paese, che dicono Francia vaffanculo, guardati da tutti con compatimento, provi un incredibile imbarazzo.
Vedi, se tu vivessi all'estero capiresti che il fatto di provenire da un Paese che ha votato in massa il nano del cazzo, dove il papa e la sua cricca di pervertiti fanno il bello e il cattivo tempo, dove le strade sono piene di SUV strombazzanti e montagne di spazzatura, e' ragione di immensa vergogna. Non sai quante volte tutte queste cose vengono sottolineate nelle discussioni, quante volte ti devi vergognare. La bandiera italiana dovrebbe essere esposta magari, ma a mezz'asta, per sottolineare la raccapricciante bassezza culturale espressa dall'italietta del nano. E invece questi erano tutti orgogliosi. Ma orgogliosi di che?
P -
Grazie per il sostegno!
Deana -
Sul calcio che dire, per me e' una tortura. Mi fa schifo tutto: il gioco, i giocatori, i telecronisti, i dibattiti del giorno prima e della settimana dopo.
Ti dico solo che il giornale che compro, il Guardian, ha una sezione dedicata allo sport, separata dal resto del giornale. Davanti al mio giornalaio c'e' un bidone della carta da riciclare. Appena uscito, tutte le mattine prendo quella sezione con due dita, come si fa con una cosa sporca, e lo infilo nel bidone.
Non si tratta di vantarsi, ma di esprimere un'opinione: se non lo faccio nel mio blog, dove posso farlo?
Insomma, non ti fidi di me...
Riguardo il calcio non mi vergogno di essere italiano, semplicemente perchĆØ non ho niente in comune con festeggia (?) gridando "Vaffanculo Francia". Non mi dispiacciono i cori festanti (quelli strombazzanti con le auto invece sƬ), ma perchĆØ insultare gli avversari?
Non credo comunque che gli inglesi abbiano niente da insegnare in quanto a tifoseria.
PerĆ² l'idea delle veline come bidelle ĆØ fenomenale, potrebbe risolvere il problema dell'abbandono scolastico negli istituti professionali!!
Auro
Poi provo con piu' calma.
Non mi fido per niente...soprattutto da quando qualche settimana fa (non ho molto tempo per ascoltare la radio...purtroppo) ho sentito per la prima volta la tua voce su RADIOPOPOLARE...
;P
Auro-
Concordo...non hanno nulla da insegnare su molte cose in realtĆ ... tanto di cappello ma ognuno ha i propri...
Auro
..approposito
http://it.wikipedia.org/wiki/Garota_de_Ipanema
http://en.wikipedia.org/wiki/Heloisa_Pinheiro
(ma credo che tu li abbia giĆ trovati...)
Grazie! E' davvero una donna bellissima. Chissa' come ci si deve sentire ad avere ispirato una simile canzone. E se poi lei e i due musicisti si sono incontrati. Quindi, legggendo Wikipedia si intuisce che la storia che la canzone e' stata scritta di getto ai tavolini del bar sarebbe una leggenda.
Io e' un sacco di tempo che non mi riascolto a Radio Popolare. Mi fa sempre un'impressione stranissima, come sentire uno che non sono io. Per dire: il mio cane quando mi sente alla radio non mi riconosce.
Auro -
Ah ma quindi si sono poi incontrati. Che storia. Sempre da Wikipedia peraltro si apprende che questa Heloisa fu pure coniglietta di Playboy, pensa te.
Tu Fabio almeno vivi fuori di qui, io ancora no ed ĆØ brutto credimi. Vivere in un paese, pagare le tasse e non sapere nemmeno se ci potrai vivere la vecchiaia... meglio andarsene, io non sono ancora riuscito ma ci spero ancora.
Per me ĆØ il contrario di deana, io ti ho conosciuto prima in radio quindi quando leggo le tue parole sento la tua voce, questo parlare cosi schietto mi stride un po, abituato a sentirti con dei pezzi precisi, mi piace ma mi stupisce, sono emiliano e abbituato alla schiettezza. L'espressione "camion del rudo" fa molto emilia :-) in piĆ¹ sul tuo blog devi scrivere quello che vuoi...
mi fido di te
amass74
MartedƬ mentre i radiohead suonavano all'arena civica mi son goduto l'italia...ma ieri non me li toglieva nessuno (in gran forma lo zio thom) memorabile
http://youtube.com/watch?v=nNv1VjoCE1U&feature=related
Ma non ĆØ colpa di tale sport, se la gente ĆØ stupida...credo. :)
Mi sembra una visione un po', come dire..."ottusa"?
Ciao caro.
Era un po' che attendevo un commento sul mio linguaggio alla radio e quello che uso sul blog in effetti :)
Ci sono un mare di ragioni per le quali qui, per usare le tue parole, il parlare e' piu' schietto. Finira' che se le scrivo tutte il commento diventera' un po' lungo, ma proviamoci.
La prima e' che a Radio Popolare io sono comunque un ospite. A Zoe sono ospite di Marina, Ira e Mauro, e ho ricevuto un brief preciso da loro. Sono il loro corrispondente da Londra per quanto riguarda cultura e arte. Per esempio, nonostante ne abbia discusso spesso, non posso parlare di musica. Oppure parlare di piu' di un evento per volta. Il brief e' molto preciso, e ricevo parecchi feedback da loro: bravo, bella corrispondenza, oppure la prossima volta non dire questo, concentrati piu' su quello, sii piu' breve, ecc.
A Prospettive Musicali sono forse piu' libero, e' un progetto che abbiamo presentato Alessandro, Gigi e io alla direzione della radio (ormai sette anni fa, come passa il tempo). E pero' anche Prospettive Musicali, proprio perche' nasce da un progetto che e' stato discusso e approvato dalla redazione programmi, deve seguire alcune regole. Questo anche per rispetto dei miei colleghi che lavorano insieme a me. Non potrei mai mettermi a commentare i fatti del giorno, non avrebbe senso. E' un programma di musica, che viene preparato con una certa cura, documentandomi, cercando dischi anche difficili da reperire, al meglio di cui sono capace.
Il blog e' invece uno spazio completamente libero. London Calling ha un'ottantina di lettori ogni giorno, qualche volta si sale a 100, altri giorni si scende a 60. Non e' nulla di paragonabile, come bacino di utenza, a Radio Popolare. Per darti un'idea, Audiradio da' a Prospettive Musicali un ascolto per puntata che va dai 18.000 ai 25.000 ascoltatori. Zoe non lo so, ma considerando che va in onda in replica anche la sera, escludo che ognuna delle mie corrispondenze sia ascoltata da meno di 50.000 persone.
Sono numeri infinitamente diversi, ai quali corrispondono progetti del tutto differenti.
Il blog nasce come diario. Pur non avendo mai cancellato una riga in 4 anni, ne' scritta da me ne' dai lettori (se non i commenti evidentemente di spam), qualche volta confesso di essermi imbarazzato per le cose scritte. In un paio di occasioni in cui ho coinvolto anche altre persone perfettamente riconoscibili (una volta con foto!) mi sono dovuto scusare. E pero', una volta compresi i confini e le linee da non oltrepassare, qui posso scrivere un po' quello che voglio. Se voglio scrivere, per dire, un commento politico, qui lo posso fare. A Radio Popolare non lo farei invece, anche per rispetto della redazione giornalistica, che di politica si occupa professionalmente.
Insomma, una lunga spiegazione per dire che a mezzi diversi credo debbano e possano corrispondere linguaggi diversi. Avessi scritto subito questo, forse non ti avrei annoiato :)
Muzzle -
Mi ha colpito molto "con gusto infantile". E' proprio quello che amo nel fare due tiri a pallone, e la ragione per la quale detesto con tutta l'anima lo sport professionistico e' che e' l'antitesi di quel gusto infantile con il quale e' bello affrontare una corsetta attorno a casa o una bella salita in bici.
Felice che ti siano piaciuti i Radiohead. A me capito' anni fa di vederli ad Earl's Court (una grande arena che c'e' qui a Londra) e qualche giorno dopo in uno studio radio della BBC, a Maida Vale, in versione acustica durante la registrazione di un programma, seduto sul pavimento a un metro da loro. In entrambi i casi, per ragioni diverse, rimasi incredibilmente emozionato.
Andre -
Io non userei mai l'espressione "la gente e' stupida", anche perche' della gente facciamo parte anche tu e io no? Credo tuttavia che alcune manifestazioni di tifo, quelle che degenerano in odio immotivato, siano almeno in parte da attribuire all'atteggiamento dei giocatori. Non e' responsabilita' dello sport in se', ovvio, ma dalla macchina che questa gente ha costruito attorno a quello che dovrebbe essere un gioco.
Anni fa mi capito' di andare a vedere una partita di baseball a Chicago, tra la squadra locale e una squadra di New York. Le due tifoserie arrivavano allo stadio insieme, facevano ordinatamente le code agli stessi bar pur portando magliette dai colori e simboli diversi, ed ebbi la sensazione che fossero tutti li' per divertirsi e vedere una bella partita.
Gli slogan razzisti e le bandiere nere a me fanno invece pensare a tutt'altro.
Pensi ancora che sia ottuso o mi sono spiegato questa volta?
Purtroppo alcune tifoserie utilizzano troppo spesso il pretesto della diversitĆ di squadra per amplificare una diversitĆ personale...sentendosi in diritto di giudicare e condannare. Con annessi e connessi.
E ne fa le spese anche lo sport, purtroppo.
Fossi stato io il presidente di quella squadra, ripeto qualsiasi essa fosse stata, lo avrei cacciato un secondo dopo.
E invece niente. Questi ignoranti commettono reati (perche' il saluto romano e' apologia di fascismo) davanti a migliaia di persone deboli di cervello e facilmente impressionabili che vanno allo stadio e guardano la televisione, e nessuno prende provvedimenti.
A questo blog sono tornato dopo anni, cercando sul sito di radiopoo una trasmissione di prospettive musicali di anni fa, la playlist, rivedo il link ed eccomi qui. Ora che ho scoperto i feed rss non ti mollo piu e non so se questi li conti nei tuoi contatti giornalieri. Mi piacerebbe trovare il modo di farmi arrivare in mail i commenti per non perdermi nemmeno quelli ma non so se si puĆ² fare.
Tornando sul tema calcio faccio il pesante e suggerisco Massa e Potere di Canetti, si legge abbastanza bene anche se lo dico mentre ascolo Toquinho e Vinicius con "Regra Tres" e la vita sembra tutta piĆ¹ serena...
Ora mi dilungerei ancra di piĆ¹ ma fortunatamente ho iniziato le ferie e domani me ne vado a new york in vacanza, leggerĆ² i tuoi post da qualche mac store ... alla faccia di tutti gli amici al lavoro :-)
Due rif letterari: se il calcio fosse ancora come la "pallastrada" dei libre di Benni, e non il lavoro di milionari in mutande, forse mi piacerebbe. Comunque ritengo che ogni sport abbia il tifo che si merita, nel volley, nel basket e in tanti altri giochi sportivi non c'ĆØ lo stesso tifo violento e ottuso del calcio.
"Mi fido di te" ĆØ un bellissimo libro, se non lo conoscete compratelo e poi mi direte. Ovviamente nel libro la frase viene usata per indicare il concetto opposto.
Auro
Ah, Massa e potere, pensa che lo usai quando scrivevo la tesi di laurea. Tra l'altro, non vorrei dire una strunzata, ma mi pare che Canetti lo scrisse proprio qui a Londra. Mi hai fatto venire in mente davvero tanti ricordi.
Buona New York e buona lettura da un Macstore. Pensa che settimana scorsa ho dovuto scrivere una mail a un amico in partenza per NY, con consigli vari. E' un segno: dovro' tornarci anch'io presto.
Auro -
Anche per noi e' stata una belal sorpresa. Partiamo bassi perche' il programma prima di noi fa solo 5.000 ascoltatori, e cresciamo ad ogni quarto d'ora. Cosi' almeno dice Audiradio, poi va' a sapere.
Rockville mah, tu e io, piu' gli acquirenti della Gulliver (catena locale di supermercati dell'Oltrepo' Pavese e Alessandrino per chi non frequentasse quelle zone), che per contratto pubblicitario dovevano tenere le radio sintonizzate su Radio Piu'. Mia madre mi ascoltava facendo la spesa, per dire. Non mi basta sentirti blaterare in casa, pure quando vado al supermercato mi tocca sentirti si lamentava.
Mi fido di te, libro, non lo conosco. Di chi e'? Conosco invece la canzone di Jovanotti, uno che mi e' simpatico da una volta che con gentilezza mi tenne la porta aperta in un locale di via Casale, pensa te.
Hasta siempre Rockville!
Auro