Spiriti nella casa e tra le piante del terrazzo


[Shoreditch, Agosto 2006]

Qualche mese fa l'etichetta inglese con il mio nome preferito, la Beautiful Happiness, ha ristampato due album di Jack Rose che prima erano reperibili solo in vinile stampati da un negozio di Philadelphia che si chiama Tequila Sunrise. Io me li feci mandare, li sentii una volta e poi venni distratto da altre cose.

Qualche notte fa mi e' capitato di riascoltarli, uno via l'altro, e sono giorni che non sento nient'altro. Delizioso finger-picking come non ascoltavo da tempo. Due dischi peraltro diversi tra di loro. Dr. Ragtime and pals, inciso nel 2007, e' il lato solare del finger-picking, quello folk se volete. E invece Self titled, registrato tra il 2005 e il 2006, ne rappresenta l'essenza blues e notturna.

Jack Rose era il chitarrista dei Pelt. I Pelt erano un gruppo un po' Sonic Youth e un po' post-rock. Poi pero' Jack Rose si e' stancato, e ha saltato il fosso, come fece anche il suo amico Glenn Jones per esempio. Non nel senso che adesso gli piacciono i maschi, ma in quello che suona solo chitarre acustiche.

E come le suona. Da primitivo americano, tipo John Fahey, o per non andare proprio alla preistoria, come Richard Bishop, Richard Crandell, lo stesso Glenn Jones (che non l'ho detto prima ma suonava nei Cul De Sac).

Back-porch music, che averlo un bel back-porch a Londra non sarebbe mica male. Ma va bene anche ascoltata mimetizzati tra le piante del terrazzo leggendosi un libro, magari una cosa di Annie Proulx (a proposito di saltare il fosso) o un buon John Steinbeck invecchiato a dovere in botti di rovere.

Il pezzo che preferisco di Self titled e' il lungo raga Spirits in the house, nel quale se ti distrai un attimo la chitarra diventa un sitar e nell'aria attorno a te si diffonde un intenso profumo di vetiver. E' una traccia davvero particolare, che vale da sola l'acquisto.

Non facili da trovare, ma vivamente consigliati.

Scappo a sentire Olafur Arnalds al Barbican, buon fine settimana.

Commenti

zoe ha detto…
Meraviglia, parli sempre di musica a me sconosciuta e che mi segno nella speranza di riuscire ad ascoltare presto!

buon fine settimana anche a te
Anonimo ha detto…
la foto che hai inserito mi sembra perfetta...
a presto
f.
Fabio ha detto…
Zoe -

Meno male che ogni tanto passi di qui. Pensa che il tuo blog e' dietro firewall se provo a collegarmi dal lavoro, e quindi non riesco a leggerti e a comunicare con te, accipicchia.

Se mi mandi da qualche parte la tua mail (tipo a prospettivemusicali@gmail.com) ti scrivo perche' ho una cosa (bella) da dirti da un po'.

F. -

Cambiata all'ultimo momento in effetti. Quella di prima era una porta rossa sverniciata, ma il riferimento era un po' piu' astratto.