E quello dei palloncini, e quello delle infermiere...
[Tate Modern, St. James's Square, Kensington Gardens - Maggio/ Giugno 2008]
A Londra in questi giorni c'e' da diventare matti. Anche volendo evitarla l'arte contemporanea, che qualcuno magari per l'arte contemporanea prova gli stessi omicidi istinti che io provo per il calcio e i guidatori di Cayenne, non e' possibile, non puoi.
Dovunque ti giri ti piomba addosso, all'improvviso, a tradimento. Sei li' che cammini pensando alle tue robe e ti ci trovi preso in mezzo. Street art che urla dai muri della Tate, un lavoro nuovo di Jeff Koons, un fiore fatto con dei palloncini, che te lo trovi davanti in un giardinetto che incontri per andare dalla metropolitana all'ICA, passeggi a Kensington Gardens e vai a sbattere contro il cantiere del nuovo padiglione disegnato da Gehry.
Non la devi nemmeno cercare l'arte, e' lei che prende e viene da te. Se poi la cerchi anche, trovi cose francamente impossibili, dai nuovi plastici dei fratelli Chapman nel sotterraneo della White Cube, quella di Bond Street non quella vicina a casa mia, a una retrospettiva dedicata a Richard Prince alla Serpentine Gallery.
Se passate da Londra e avete tempo di vedere due cose, il mio consiglio e' quello di buttare un'occhio alla retrospettiva su Cy Twombly alla Tate e ai lavori di Prince alla Serpentine.
La prima e' una roba monumentale, dodici sale. Mi ha scritto Marina per chiedermi se mi ricordo ancora di quella volta che mi consiglio' la mostra di Twombly alla Serpentine. Era il 2003. Lo stesso anno che la Tate compro' le Quattro stagioni. Quando me le sono trovate davanti le Quattro stagioni sono rimasto li', immobile in quella sala vuota di mattina presto, per mezz'ora, facendomi colare addosso quei colori che da allora non sono piu' andati via. Come fa uno a dimenticarsele certe cose.
La seconda e' una cosa piccolina, verrebbe da dire intima. Richard Prince, lo sapete, e' quello che tra di noi e' famoso soprattutto per avere disegnato la copertina di Sonic nurse. Che alla Serpentine c'e', affiancata da un tamburello firmato Thurston Kim Lee Steve. Ce n'e' un altro po' di infermiere a dire il vero, due che si guardano nelle due ali della galleria di fianco all'ingresso.
Poi ci sono i cofani di auto. Uno si chiama What a wonderful man. Non lo voglio neanche conoscere quell'uomo, so gia' che e' meraviglioso se guida una macchina cosi'. E le foto, quelle della serie upstate. File interminabili di garage tutti uguali abbandonate in mezzo al nulla. Un cesto per la pallacanestro mangiato da wild weeds.
C'e' pure humor a volerlo proprio cercare. With all I've heard about A-bombs that'll destroy a city and H-bombs that'll detroy the world... you know I just don't have any incentive to buy a two parts suit.
Usciamo dalla galleria. Il cielo e' azzurro. Passeggiamo per i Kensington Gardens per un po', poi andiamo a mangiare dim sum. Mi rendo conto che se esiste un paradiso, li' le giornate sono proprio come Sabato scorso, tutte cosi'.
E non sapevo ancora che il giorno dopo avrei conosciuto Lou Reed. Ma questo ve lo racconto con calma domani. Prima ci facciamo un giretto a Rensselaerville, che se anche decidessi di andarci a vivere come ha fatto Richard Prince, un posto cosi' ci metterei un anno a ricordarmi come si chiama.
A Londra in questi giorni c'e' da diventare matti. Anche volendo evitarla l'arte contemporanea, che qualcuno magari per l'arte contemporanea prova gli stessi omicidi istinti che io provo per il calcio e i guidatori di Cayenne, non e' possibile, non puoi.
Dovunque ti giri ti piomba addosso, all'improvviso, a tradimento. Sei li' che cammini pensando alle tue robe e ti ci trovi preso in mezzo. Street art che urla dai muri della Tate, un lavoro nuovo di Jeff Koons, un fiore fatto con dei palloncini, che te lo trovi davanti in un giardinetto che incontri per andare dalla metropolitana all'ICA, passeggi a Kensington Gardens e vai a sbattere contro il cantiere del nuovo padiglione disegnato da Gehry.
Non la devi nemmeno cercare l'arte, e' lei che prende e viene da te. Se poi la cerchi anche, trovi cose francamente impossibili, dai nuovi plastici dei fratelli Chapman nel sotterraneo della White Cube, quella di Bond Street non quella vicina a casa mia, a una retrospettiva dedicata a Richard Prince alla Serpentine Gallery.
Se passate da Londra e avete tempo di vedere due cose, il mio consiglio e' quello di buttare un'occhio alla retrospettiva su Cy Twombly alla Tate e ai lavori di Prince alla Serpentine.
La prima e' una roba monumentale, dodici sale. Mi ha scritto Marina per chiedermi se mi ricordo ancora di quella volta che mi consiglio' la mostra di Twombly alla Serpentine. Era il 2003. Lo stesso anno che la Tate compro' le Quattro stagioni. Quando me le sono trovate davanti le Quattro stagioni sono rimasto li', immobile in quella sala vuota di mattina presto, per mezz'ora, facendomi colare addosso quei colori che da allora non sono piu' andati via. Come fa uno a dimenticarsele certe cose.
La seconda e' una cosa piccolina, verrebbe da dire intima. Richard Prince, lo sapete, e' quello che tra di noi e' famoso soprattutto per avere disegnato la copertina di Sonic nurse. Che alla Serpentine c'e', affiancata da un tamburello firmato Thurston Kim Lee Steve. Ce n'e' un altro po' di infermiere a dire il vero, due che si guardano nelle due ali della galleria di fianco all'ingresso.
Poi ci sono i cofani di auto. Uno si chiama What a wonderful man. Non lo voglio neanche conoscere quell'uomo, so gia' che e' meraviglioso se guida una macchina cosi'. E le foto, quelle della serie upstate. File interminabili di garage tutti uguali abbandonate in mezzo al nulla. Un cesto per la pallacanestro mangiato da wild weeds.
C'e' pure humor a volerlo proprio cercare. With all I've heard about A-bombs that'll destroy a city and H-bombs that'll detroy the world... you know I just don't have any incentive to buy a two parts suit.
Usciamo dalla galleria. Il cielo e' azzurro. Passeggiamo per i Kensington Gardens per un po', poi andiamo a mangiare dim sum. Mi rendo conto che se esiste un paradiso, li' le giornate sono proprio come Sabato scorso, tutte cosi'.
E non sapevo ancora che il giorno dopo avrei conosciuto Lou Reed. Ma questo ve lo racconto con calma domani. Prima ci facciamo un giretto a Rensselaerville, che se anche decidessi di andarci a vivere come ha fatto Richard Prince, un posto cosi' ci metterei un anno a ricordarmi come si chiama.
Commenti
Qui quella poca viene nascosta in luoghi sotterranei, e "pubblicizzata" con volantini che sembrano fatti apposta per non essere notati. Una cosa un po' zozza da mostrare il meno possibile, l'arte contemporanea.
Twombly e Prince sono le prossime mostre che voglio vedere, ma per il momento l'unica cosa a portata di mano ĆØ Schifano a Parma, se non ĆØ giĆ chiusa. Oh well!
Comunque ho voglia di tornare, magari non proprio Firenze Firenze, che quella grazie a te la conosco un pochino, piu' in campagna. Se succede e' a Agosto e te lo dico prima cosi' se non sei su una delle tue isolette ci riusciamo a vedere.
Anzi, aspetta, mi viene in mente adesso, ti interessa la mostra di Koudelka allo Spazio Forma? Io penso di andare settimana prossima in mezzo alla settimana, perche' nei fine settimana sono fuori Milano. Se puoi e ti interessa mandami una mailina.
Smog -
Intendi la seconda immagine del mio post oppure il secondo graffito in mostra, quello che sta cadendo a pezzi? Perche' la seconda foto del mio post e' un graffito di un tuo quasi concittadino, Blu di Bologna. Che in Italia mi sa che lo arrestano se gli vedono fare una cosa simile e qui gli danno da dipingere un muro della Tate.
Nopn vorrei spezzarti il cuore ma la mostra di Schifano e' chiusa. Non so se ti puo' consolare, ma ci tenevo anch'io a vederla.
Secondo me Meristemi l'ha pure vista e se passa di qui magari ci lascia un commento cosi' tu e io rosichiamo un po'...
koudelka ci pensavo proprio ieri ma durante settimana lavoro inderogabilmente.
vediamo invece di combinare per la campagna fiorentina in agosto, sperando nel tempo variabile che per ora sarebbe previsto...ci aggiorniamo sugli spostamenti, anche per me da decidere.
PerĆ² al ritorno voglio leggere di Lou Reed !
ciao
Auro
Sai che iniziano ad esserci delle parole o espressioni che non ricordo piu' in italiano? Degree show e' una. Un degree show e' una specie di saggio di lavori di chi prende un diploma. Ma in italiano ho dimenticato proprio come si dice.
Campagna toscana in Agosto allora!
Auro -
Lascerei decisamente perdere le pizze all'estero, oncediti buone moussaka vegetariane.
Lou Reed e' li' che attende, ma lo trovi anche al ritorno.
Buone vacanze!
JC Gustafsson
La persona che era con me mi ha parlato di uno splendido video con musica eccellente e della sua intenzione di scrivere ai curatori per chiedere di cosa si trattasse.
Forse tu puoi aiutarla?
Jc ignorant