Other music # 6

Un po' di musica, per iniziare bene la settimana.

Non ho mai particolarmente amato i dischi dei Bright Eyes, ma l'esordio solista di Conor Oberst e' tutta un'altra cosa. There's nothing that the road cannot heal canta questo giovane Dylan nel migliore disco on the road da molto tempo in qua. Disco che ricorda parecchio le ultime cose dei Wilco.

Proseguiamo con un album soul che arriva dal 1970. Si chiamavano Shades of Brown e incisero un solo disco per la Cadet di Chicago, sussidiaria della Chess. Siamo sul versante piu' dolce del soul: Neville Brothers, Delphonics, Rotary Connection. Ristampa il disco la solita Dusty Groove, che non sbaglia un colpo.

E adesso ce ne andiamo in Jamaica, per ascoltare una raccolta che celebra la Micron, etichetta reggae, dub e ska vissuta tra il 1973 e il 1976. Ripetiamolo: a comprare reggae di quegli anni non si puo' sbagliare. La Micron pubblico' singoli di I Roy (una versione di Wherever I lay my hat that's my home da brivido), U Roy, King Tubby, Joe Higgs, Defenders. La ristampa esce per Pressure Sounds e si intitola Every mouth must be fed 1973 - 1976.

Non puo' mancare nei nostri ascolti il Brasile. Consiglio oggi un paio di dischi usciti nel 1969, anno d'oro di Tropicalia. Il primo e' l'album omonimo di Jorge Ben, uscito su Philips. E' il disco che contiene Pais tropical, e Take it easy my brother Charlie che dovreste conoscere bene, essendo contenuta nella fondamentale raccolta Tropicalia uscita nel 2005 su Soul Jazz. Io canto fantasia, io canto amor, io canto alegria, io canto a paz. Non aggiungo altro, ha detto tutto lui. Ristampa Dusty Groove.

Il secondo disco brasiliano che vi raccomando oggi e' il quarto album di Ronnie Von, celeberrimo presentatore, attore e cantante della televisione brasiliana. Ha un titolo lunghissimo: A misteriosa luta do reino de parassempre contra o imperio de nuncamais. Mette insieme bossanova, musica leggera francese, Bee Gees, Stevie Wonder e la grande passione di Ronnie Von, i Beatles. Fu lui a scoprire i Mutantes. Originale Polydor, ristampa Discos Mariposa.

Continuiamo i nostri ascolti con Linda Lewis, cantautrice britannica di colore. Room mate di Robert Wyatt, musa di Bowie periodo Aladdin sane, ammirata da Stevie Wonder. La sua voce possiede la dolcezza di Minnie Riperton. Il suo disco che consiglio si intitola Lark e usciva nel 1972 su Warner. Le sue canzoni ricordano parecchio Rickie Lee Jones e Joni Mitchell. Cantautorato femminile di eccellente classe.

E' Lunedi' mattina, tempo da blues. E' da poco uscita su Sub Rosa una raccolta che esplora l'elettrificazione del blues, avvenuta tra il 1945 e il 1950, anticamera di quella fusione con l'hillbilly che dara' vita a un genere che si chiamera' rock'n'roll. Si intitola Doctor Boogie presents shim sham shimmy. Quando la distorsione si otteneva facendo buchi negli amplificatori.

E terminiamo con l'album che contiene quella che insieme a A whiter shade of pale dei Procol Harum e' la piu' magniloquente canzone di tutti i tempi. Sto parlando del secondo disco degli Aphrodite's child, It's five o'clock. Erano il gruppo del grandissimo, in tutti i sensi, Demis Russos e di Vangelis. Non si trova facilmente, ma cercate la ristampa uscita l'anno scorso in Corea su World Psychedelia. It is so hard to believe that all this is the way that it has to be canta Demis, e com'e' possibile dargli torto.

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