Welcome to the jungle
L'ultimo film di Ulrich Seidl e' una cosa terribilmente difficile da sopportare. Disturba e scuote dalla prima all'ultima scena, come tutto il cinema dovrebbe fare, sempre. Se pensate a un altro direttore austriaco, Michael Haneke, siete sulla giusta strada, ma dovete percorrerla ancora un po', arrivare all'estrema periferia di quella cosa che chiamiamo cinema, dove pseudo documentario e vera realta' diventano una cosa sola.
Import export, cosi' si intitola il suo ultimo lungometraggio, esplora e porta alle estreme conseguenze il rapporto tra vecchia ricca Europa e blocco ex Sovietico. Lo fa raccontando due storie che scorrono parallele senza trovare un punto di incontro.
La storia di Olga, infermiera ucraina, che per mantenere la famiglia e' costretta a lavorare in un centro di webcam per pervertiti occidentali che la sottopongono a ogni sorta di richiesta. Quando non ce la fara' piu' a sopportare quella vita, emigrera' in Austria dove ad attenderla trovera' una vita di stenti e discriminazioni. Lavorera' prima come donna di servizio presso una ricca famiglia, ma non funzionera'. Avendo osato socializzare con i bambini, verra' messa alla porta. In questo Paese ti posso assumere e licenziare senza doverti alcuna spiegazione. Trovera' poi un lavoro facendo le pulizie presso una clinica per malati terminali di Alzheimer - ai quali cerchera' di dare qualche sollievo, ostacolata in tutti i modi da una durissima infermiera austriaca.
E la storia di Pauli, che vorrebbe fare il security guard e invece finisce per imbarcarsi in un viaggio che lo portera' a vendere macchinette per il gioco d'azzardo in Slovacchia e Ucraina, insieme al patrigno. Straordinaria la scena nella quale padre e figlio porteranno in camera una prostituta ucraina sottoponendola a ogni tipo di abuso. Sei il mio cane, abbaia le dice il padre portandola in giro nuda, con i capelli usati come guinzaglio.
Film che esplora il rapporto tra ricchi e poveri, uomini e donne, carnefici e vittime non lesinando alcun tipo di violenza, che si trasmette dallo schermo direttamente allo stomaco degli spettatori.
Echi di un Kaurismaki ringhiante e incattivito nelle scene piu' surreali (quella nella quale si spiega agli immigrati come fare un colloquio di lavoro mostrando sottomissione; o quando la signora spiega come lucidare i denti di un cagnolino imbalsamato alla povera Olga). Immagini che ricordano le cupe ambientazioni del Decalogo di Kaurismaki. Ricerca di una trascendenza che sembra tratta dal migliore Tarkovsky. Cruda rappresentazione di una crudelta' che non conosce compassione, che mi ha fatto pensare al Pasolini di Salo'.
Tutti questi riferimenti non vorrei mettessero in ombra il talento di Seidl. Fate qualsiasi cosa necessaria, ma lasciatevi inchiodare alle vostre responsabilita' da questo devastante e spesso meravigliosamente inguardabile film.
[I lettori di Londra lo trovano al Barbican].
[Avviso ai naviganti. I prossimi appuntamenti di questo blog a Radio Popolare saranno: Domenica 12 e Domenica 19 Prospettive Musicali, alle 22.35, sui canali di Milano e Roma. Giovedi' 16 Zoe, alle 11.30 e alle 21.00, solo sul canale di Milano.]
Import export, cosi' si intitola il suo ultimo lungometraggio, esplora e porta alle estreme conseguenze il rapporto tra vecchia ricca Europa e blocco ex Sovietico. Lo fa raccontando due storie che scorrono parallele senza trovare un punto di incontro.
La storia di Olga, infermiera ucraina, che per mantenere la famiglia e' costretta a lavorare in un centro di webcam per pervertiti occidentali che la sottopongono a ogni sorta di richiesta. Quando non ce la fara' piu' a sopportare quella vita, emigrera' in Austria dove ad attenderla trovera' una vita di stenti e discriminazioni. Lavorera' prima come donna di servizio presso una ricca famiglia, ma non funzionera'. Avendo osato socializzare con i bambini, verra' messa alla porta. In questo Paese ti posso assumere e licenziare senza doverti alcuna spiegazione. Trovera' poi un lavoro facendo le pulizie presso una clinica per malati terminali di Alzheimer - ai quali cerchera' di dare qualche sollievo, ostacolata in tutti i modi da una durissima infermiera austriaca.
E la storia di Pauli, che vorrebbe fare il security guard e invece finisce per imbarcarsi in un viaggio che lo portera' a vendere macchinette per il gioco d'azzardo in Slovacchia e Ucraina, insieme al patrigno. Straordinaria la scena nella quale padre e figlio porteranno in camera una prostituta ucraina sottoponendola a ogni tipo di abuso. Sei il mio cane, abbaia le dice il padre portandola in giro nuda, con i capelli usati come guinzaglio.
Film che esplora il rapporto tra ricchi e poveri, uomini e donne, carnefici e vittime non lesinando alcun tipo di violenza, che si trasmette dallo schermo direttamente allo stomaco degli spettatori.
Echi di un Kaurismaki ringhiante e incattivito nelle scene piu' surreali (quella nella quale si spiega agli immigrati come fare un colloquio di lavoro mostrando sottomissione; o quando la signora spiega come lucidare i denti di un cagnolino imbalsamato alla povera Olga). Immagini che ricordano le cupe ambientazioni del Decalogo di Kaurismaki. Ricerca di una trascendenza che sembra tratta dal migliore Tarkovsky. Cruda rappresentazione di una crudelta' che non conosce compassione, che mi ha fatto pensare al Pasolini di Salo'.
Tutti questi riferimenti non vorrei mettessero in ombra il talento di Seidl. Fate qualsiasi cosa necessaria, ma lasciatevi inchiodare alle vostre responsabilita' da questo devastante e spesso meravigliosamente inguardabile film.
[I lettori di Londra lo trovano al Barbican].
[Avviso ai naviganti. I prossimi appuntamenti di questo blog a Radio Popolare saranno: Domenica 12 e Domenica 19 Prospettive Musicali, alle 22.35, sui canali di Milano e Roma. Giovedi' 16 Zoe, alle 11.30 e alle 21.00, solo sul canale di Milano.]
Commenti
auro.m
http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=36116
Proprio cosi'. Non farmi nemmeno iniziare a parlare di questo merdaio. L'Inghilterra e' un Paese con una ridicola, cieca fede nel liberismo economico. E infatti si sta sfarinando. Il livello di indebitamento e' stellare, e chi questi debiti li paghera' non e' dato saperlo. E' un Paese senza alcun futuro, che infatti sta implodendo, come giustamente merita.
Lophelia -
Ho letto la recensione, e mi sembra un film eccellente. Immagino non abbia avuto distribuzione ne' promozione. In ogni caso, e' gia' un miracolo che film come questi vengano realizzati, in un mercato dominato da puttanate in costume, commedie giovaniliste (il peggio del peggio del peggio), zoccole newyorkesi.
scusa ma arrivo con l'ultimo treno, del resto come al solito, visto che negli ultimi sei/ sette mesi, boh, forse anche un anno, dei blog in generale me ne sto un po' infichiando. (perdona la schiettezza)
Ma una domanda qui, a cĆ tua (diletto), mi sorge: come mai Engadina Calling? :)
Pensi che avessi dubbi? Il cinemino di Castello, e il suo baretto, sono mitici!
Sonia -
La domanda importante, quella cardine, invece, la faccio io a te: come ci si disintossica da questa trappola, tu che ci sei riuscita? Non dirmi dedicandosi a Facebook pero'. Nella vita reale intendo. Come si fa ad abbandonare il blog e iniziare a vivere?
Un riassunto riassunto delle puntate precedenti e': quest'estate sono stato per un po' in Engadina. Camminate in montagna, paesini, trenino rosso, silenzio. Ho sentito di rinascere, giorno dopo giorno.
Il ritorno a Londra e' stato traumatico. E mi sono accorto, per la prima volta in 7 anni, che io di questa citta' non ho davvero bisogno.
La mia mente era rimasta la', in qualche baita, tra boschi e laghi.
Per cercare di ricongiungermi ad essa, ho chiesto un trasferimento nella splendida Svizzera. Convinto che la richiesta avrebbe aspettato mesi su qualche scrivania ai piani alti per essere approvata e poi sarebbe caduta nel vuoto. Invece mi hanno risposto subito, e positivamente.
Cioe', non proprio. Mi hanno detto: guarda che non ti piace. Lo stai cosa stai facendo vero? Vacci un fine settimana, te lo spesiamo noi, cosi' capisci che il posto per te e' Londra. E parla con E. e M. che da li' sono scappati a gambe levate. E lo sai che alle 10 sono tutti a letto e blah blah blah.
Pero' insomma non mi hanno detto di no. E io sono determinatissimo a provare a trasferirmi li' per 6 mesi.
Idee e consigli da te che ijn Svizzera ci vivi, naturalmente sono benvenuti.
Allora, andiamo per ordine:
- Come mi sono disintossicata?
Ti "tranquillizzo" subito, ma Facebook e siti simili, non so cosa siano e nemmeno mi interessano.
Mentre ĆØ vero che in questo periodo, considerando che non me la sento di postare piĆ¹ di tanto, e di conseguenza nemmeno di scrivere e tantomeno di leggere, ho scelto di frequentare altri lidi ( con tanti canotti :D ).
Ho bisogno di cose meno impegnative e meno statiche, forse piĆ¹ frivole, anzi frivolissime ma piĆ¹ dinamiche, dove le conoscenze sono piĆ¹ immediate, anzi immediatissime (ma non stĆ² a raccontarti nĆ© come e nĆ© dove, me lo tengo per me :P), e non ĆØ nemmeno la solita chat che non sopporto. Quindi lascio che questa cosa resti per te un mistero.
-Engadina?
Da ticinesotta che sono,se dovessi consigliare una localitĆ a una persona amante della natura ma che allo stesso tempo deve anche lavorare, consiglierei proprio l'Engadina.
Consiglierei di lavorare
St. Moritz, e magari consiglierei di andare ad abitare un po' fuori, tipo Silvaplana o Celerina, in modo che se alla sera vuoi andarti a distrarti un po', c'ĆØ sempre
St. Moritz come luogo di svago, che comunque ĆØ sempre pieno di turisti sia in estate che in inverno.
Mentre se vuoi startene tranquillo alla sera c'hai sempre la tua casetta tipicamente engadinese e immersa alla natura.
Durante i giorni liberi puoi approfittare per fare le tue escursioni, vistitando i ghiacciai, o andonti a fare le terme a Scuol, e tante altre cose, ce ne sono un'infinitĆ .
Comunque St. Moritz soprattutto, ĆØ anche molto attiva culturalmente.
Io non mi preoccuperei piĆ¹ di tanto ad andarci, io mi preoccuperei piĆ¹ che altro del freddo. In inverno soprattuto, a me lƬ, vengono le stallatiti al naso, talmente il freddo si fa pungente.:-)
Cmq se ti interessa altro domandami pure. Non farti problemi.
TchĆ¼ss
Curiosissimo delle cose frivolissime ma piu' dinamiche che aiutano a disintossicarsi dal blog, intanto.
Celerina, e Pontresina, e' dove ho lasciato il mio cuore. Purtroppo pero' dovrei cercarmi un nuovo lavoro se mi trasferissi li'.
Mi risulta piu' facile andare quindi a Schaffhausen. Della quale Sciaffusa, sai qualcosa, per esserci stata o per sentito dire?
non mi sembra che l'uno escluda l'altra, se resta nella giusta misura.
mah
il film che segnali sembra valido, ma mi sa che l'unica sarĆ cercarlo in dvd
L'Engadina mi suona un po' tipo Norvegia. Sono molto curiosa di questo tuo esperimento...
L'aut aut non ha senso, ĆØ vero. Ma voi sareste ancora capaci di chiudere Fotosensibile e Pioggia Blu? E scrivendo queste parole mi sono accorto che questo blog ĆØ entrato nel suo quinto anno di vita...