Sympathy for the Devil (reprise)
Non ho ancora capito cosa succedera' alle Directorspectives del Barbican (rassegne dedicate a un regista e lunghe un mese) adesso che, tra un paio di settimane, due delle tre sale cinematografiche del centro tanto amato da Engadina Calling chiuderanno. Probabilmente continueranno nella sala grande, dato che hanno appena annunciato quella di Aprile (dedicata a Jane Campion).
Non sara' la stessa cosa. I cinemini due e tre sono (stati) un'esperienza in se'. Da dove abito io li raggiung(ev)i dopo un impressionante saliscendi, percorrendo poi un corridoio che non finiva mai, collegato alla costruzione centrale del Barbican Centre da un passaggio trasparente sospeso su una serra. Mai ti saresti aspettato di trovare un cinema al termine di un percorso cosi' tortuoso. E infatti li chiudono per trasformarli in esclusivi appartamenti.
Nel frattempo, attendendo di capire se andra' avanti il progetto per riaprire i cinema in Whitecross Street, come dicono accadra', mi sto gustando la rassegna di questo mese, dedicata (come vi avevo anticipato) a Roman Polanski.
Rassegna eccellente soprattutto perche' incentrata sulla collaborazione tra Polanski e Krysztof Komeda, compositore e pianista polacco scomparso, ancora molto giovane, subito dopo aver curato le musiche del leggendario Rosemary's baby.
Rivisto Sabato scorso, Rosemary's baby, con una fantastica Mia Farrow e John Cassavettes nel ruolo dell'attore che vende l'anima al diavolo in cambio di un po' di successo, si conferma dopo quarant'anni dalla sua realizzazione un capolavoro assoluto. Film magistralmente disturbante dalla prima a (soprattutto) l'ultima sequenza, Rosemary's baby e' caratterizzato da performance stellari e da un uso delle musiche da manuale.
Imperdibili anche i prossimi appuntamenti: Cul-de-sac del 1966, questa Domenica, e Dance of the vampires del 1967, Sabato 27, che sara' anche l'ultimo film che vedro' in una saletta tristemente destinata a chiudere ma alla quale restero' sempre molto affezionato.
Non sara' la stessa cosa. I cinemini due e tre sono (stati) un'esperienza in se'. Da dove abito io li raggiung(ev)i dopo un impressionante saliscendi, percorrendo poi un corridoio che non finiva mai, collegato alla costruzione centrale del Barbican Centre da un passaggio trasparente sospeso su una serra. Mai ti saresti aspettato di trovare un cinema al termine di un percorso cosi' tortuoso. E infatti li chiudono per trasformarli in esclusivi appartamenti.
Nel frattempo, attendendo di capire se andra' avanti il progetto per riaprire i cinema in Whitecross Street, come dicono accadra', mi sto gustando la rassegna di questo mese, dedicata (come vi avevo anticipato) a Roman Polanski.
Rassegna eccellente soprattutto perche' incentrata sulla collaborazione tra Polanski e Krysztof Komeda, compositore e pianista polacco scomparso, ancora molto giovane, subito dopo aver curato le musiche del leggendario Rosemary's baby.
Rivisto Sabato scorso, Rosemary's baby, con una fantastica Mia Farrow e John Cassavettes nel ruolo dell'attore che vende l'anima al diavolo in cambio di un po' di successo, si conferma dopo quarant'anni dalla sua realizzazione un capolavoro assoluto. Film magistralmente disturbante dalla prima a (soprattutto) l'ultima sequenza, Rosemary's baby e' caratterizzato da performance stellari e da un uso delle musiche da manuale.
Imperdibili anche i prossimi appuntamenti: Cul-de-sac del 1966, questa Domenica, e Dance of the vampires del 1967, Sabato 27, che sara' anche l'ultimo film che vedro' in una saletta tristemente destinata a chiudere ma alla quale restero' sempre molto affezionato.
Commenti
peccato per le salette, l'estinzione delle tane per cinefili fa una gran tristezza.
I tempi stanno cambiando: via i dischi, i libri, il cinema. Largo al computer. Ognuno a casa propria a digitare su una tastiera. Che bello.