Old adventures in lo-fi (remixed)
Tutte le volte che apro un giornale vedo che le date della reunion dei Pavement aumentano. Hanno cominciato con una data alla Brixton Academy e siamo gia' arrivati a 4 (dal 10 al 13 Maggio, qualora foste interessati, e completamente sold out mi risulta sia solo Giovedi' 13).
Da parte mia, e' circa un mese che ascolto in continuazione la raccolta Quarantine the past (che mi sarei potuto costruire peraltro, dato che dei Pavement mi procurai tutta la discografia nel corso degli anni '90), meravigliandomi di quanto la musica del quintetto californiano abbia il potere di non stancarmi mai.
I Pavement sono probabilmente stata la formazione rock piu' originale del proprio decennio. Del rock interpretarono l'essenza piu' fragile e a suo modo moderna e originale. Misero insieme tante cose successe prima di loro (Velvet Underground, Big Star, Swell Maps, primi REM) ma ne seppero dare un'interpretazione modernissima, superiore a una semplice somma delle parti. Soprattutto, detto tutto quello che avevano da dire seppero fermarsi: per questo la loro raccolta di canzoni resta a suo modo perfetta, con un inizio, uno sviluppo e una fine, anziche' sbavata all'infinito (pensate ai REM).
La musica indie di oggi non lo comprendo piu', immagino per ragioni generazionali. I Pavement invece arrivarono nella mia vita al momento giusto. Le loro sghembe canzoni accompagnarono alcuni riti di passaggio: gli ultimi anni da studente, i primi lavori, alcuni innamoramenti importanti e altri che hanno lasciato una fragile traccia nella memoria. Quarantine the past mischia tutto in un caleidoscopio che riporta alla luce ricordi come se il tempo non fosse mai trascorso.
I Pavement sono stati probabilmente l'ultimo gruppo rock contemporaneo del quale sono stato fan in modo viscerale e istintivo, prima di iniziare a dire la frase che si dice sempre quando ci si lascia alle spalle la gioventu', quella che parla cosi' tanto di noi stessi e cosi' poco della musica che gira intorno, e che (ogni tanto ci casco) dovete avere letto piu' spesso del necessario anche qui in Engadina.
Da Crooked rain crooked rain, questa e' l'indimenticabile Cut your hair.
Da parte mia, e' circa un mese che ascolto in continuazione la raccolta Quarantine the past (che mi sarei potuto costruire peraltro, dato che dei Pavement mi procurai tutta la discografia nel corso degli anni '90), meravigliandomi di quanto la musica del quintetto californiano abbia il potere di non stancarmi mai.
I Pavement sono probabilmente stata la formazione rock piu' originale del proprio decennio. Del rock interpretarono l'essenza piu' fragile e a suo modo moderna e originale. Misero insieme tante cose successe prima di loro (Velvet Underground, Big Star, Swell Maps, primi REM) ma ne seppero dare un'interpretazione modernissima, superiore a una semplice somma delle parti. Soprattutto, detto tutto quello che avevano da dire seppero fermarsi: per questo la loro raccolta di canzoni resta a suo modo perfetta, con un inizio, uno sviluppo e una fine, anziche' sbavata all'infinito (pensate ai REM).
La musica indie di oggi non lo comprendo piu', immagino per ragioni generazionali. I Pavement invece arrivarono nella mia vita al momento giusto. Le loro sghembe canzoni accompagnarono alcuni riti di passaggio: gli ultimi anni da studente, i primi lavori, alcuni innamoramenti importanti e altri che hanno lasciato una fragile traccia nella memoria. Quarantine the past mischia tutto in un caleidoscopio che riporta alla luce ricordi come se il tempo non fosse mai trascorso.
I Pavement sono stati probabilmente l'ultimo gruppo rock contemporaneo del quale sono stato fan in modo viscerale e istintivo, prima di iniziare a dire la frase che si dice sempre quando ci si lascia alle spalle la gioventu', quella che parla cosi' tanto di noi stessi e cosi' poco della musica che gira intorno, e che (ogni tanto ci casco) dovete avere letto piu' spesso del necessario anche qui in Engadina.
Da Crooked rain crooked rain, questa e' l'indimenticabile Cut your hair.
Commenti
La lealta' al me stesso 1991 - 1999 e' quella che mi tiene in vita. Quando mi sembra di barcollare, penso al me di allora, e ritrovo la via, sempre.
Furono anni molto molto Pavement, quindi per definizione bellissimi ed emozionanti.
JC
Cioe', filosoficamente si', ma il loro suono, remixato, e' di grande effetto.
JC
E altrettanto convinto che praticare il rock e l'autoironia sia e fosse all'epoca il modo migliore di porsi.
(Gli stessi discorsi si potebbero fare riguardo a un Lou Barlow coi Folk Implosion, altro gigante dei miei anni Novanta).
Gli veniva un'intuizione e le dava immediatamente seguito usando il suo 4 tracce.
L'immediatezza, secondo lui, era la chiave per comunicare l'urgenza del momento.
E d'accordissimo con JC riguardo ai Fall.
non ĆØ un caso che, per come la vedo io, le cose peggiori di Pavement e Can erano quelle che suonavano meglio come produzione...
o mi sbaglio?
JC "I am Damo etc. etc."
Credo pero' anche che la maggior parte dei gruppi, arrivati al punto nel quale desiderano comunicare emozioni piu' complesse e mediate dalla riflessione, senta l'esigenza di ri-definire anche la complessita' del suono.
Non sono un partigiano della lo-fi, per la stessa ragione per la quale non sono un hi-fi geek. Dipende dal tipo di musica che si suona (e che si desidera ascoltare) in un determinato momento - e trovo molto difficile generalizzare.
(Stamattina per dire mi ascoltavo il nuovo Jarrett & Haden: te lo immagini registrato in lo-fi, col fruscio e tutto quanto?...).
JC & Liberation Fireship Orkustra
E peraltro le date sono diventate 5, non se ne vogliono piu' andare da Londra pare.
cose che capitano.
JC
Molte band dovrebbero dire quello che devono dire in 10 anni, e poi sciogliersi.
I Pavement l'avevano fatto, purtroppo poi ci hanno ripensato.
Pecunia non olet: credo questo sia il principio di tante reunion e album risuonati.
Non sempre, certo, ma spesso si'. Speriamo almeno si divertano anche un po'.
Matrimoni? Inutili, qui in UK non servono nemmeno a pagare meno tasse.
JC
JC
qui i dettagli:
http://www.sentireascoltare.com/articolo/1199/brian-jonestown-massacre-covo.html
JC 2000
Ma la sapete l'ultima? Hanno un nuovo album in uscita! Non si sono mai arresi i Plan 9.
Appena torno in Italia, adesso che me li hai ricordati, la prima cosa che faro' sara' suonare i vecchi vinili di Dealing with the dead (grandissimo titolo omaggio) e Keep your cool and read the rules. Album fantastici, sopra ogni cosa del presente.
Io li vedrĆ² a Bologna, spero siano piĆ¹ ispirati
Sole
Plan 9, un'altra reunion? nooooooooo...reunion basta!
Fabio, penso che fossi stato tu a farmeli conoscere :) grande gruppo.
A Bologna potrebbe essere molto diverso, aspetto un tuo parere post-concerto.
http://www.plan9ri.com/index.html
solo, come si dice, "spariti dal radar"...
"third eye" JC
Fuori dal mucchio, fuori dal mondo, fuori da tutto, ma profondamente nel cuore.
Ho appena scoperto che in un loro disco (che ho) ai backing vocals c'era Tanya Donnelly (poi con Throwing Muses, Breeders e Belly).