Ralph Stanley and the Clinch Mountain Boys featuring Charlie Sizemore, 16 years (River Tracks, 1986)
Sempre un grande piacere curiosare nel catalogo Rounder, etichetta del Massachusetts specializzata nel recupero del suono dell'America rurale: country, bluegrass, blues, folk.
L'ultima mia scoperta, che sto ascoltando in loop da quando sono tornato a Londra, non e' un disco di adesso, ma una cassetta del 1986, registrata dal magnifico suonatore di banjo (e veterinario) Ralph Stanley (classe 1927) e dal suo gruppo, i Clinch Mountain Boys, autori di purissimo bluegrass di montagna, fresco e incontaminato come acqua di sorgente.
16 years fu originariamente concepito come cassetta tirata in 500 copie da un'etichetta che pubblica solo nastri a livello locale, chiamata River Tracks (che non ha nemmeno un sito Internet: che meraviglia!), e solo grazie alla passione della Rounder e' possibile oggi riascoltare suoni cosi' genuini, di stupefacente semplicita' e sincerita'.
Oltretutto, un blog che si chiama Engadina Calling non puo' che apprezzare il nuovo titolo attribuito dalla Rounder alla cassetta: Can't you hear the mountains calling. Un richiamo che da queste parti conosciamo bene.
Il riferimento e' a aria pura e cristallina, a cieli azzurri e a belle passeggiate che tengono alla larga ogni preoccupazione di quelle che ci assalgono dopo troppi giorni passati nella follia della citta'. Cristallina proprio come e' questa musica, registrata tra un concerto e l'altro in piccoli bar e circoli di lavoratori lungo strade di montagna, per un ristretto pubblico di contadini, operai, ragazze di campagna desiderose di danzare.
Musica che trasmette soprattutto gioia di vivere, e pero' a tratti anche un umore malinconico, specie quando i ritmi delle ballate si fanno piu' meditativi e il banjo dialoga con il nostalgico suono del violino.
E pero' sorrido, ascoltando un disco come questo nella notte, le sue armonie e le sue liriche cosi' semplici ed evocative di sentimenti sinceri, di quelli che non moriranno davvero mai. Proprio come le melodie senza tempo di questo ultra-ottantenne che con costanza e passione dagli anni '40 gira le campagne d'America con il suo banjo, raccontando storie e emozioni semplici che tutti possono capire e condividere.
Questa e' la traccia che apre la cassetta.
L'ultima mia scoperta, che sto ascoltando in loop da quando sono tornato a Londra, non e' un disco di adesso, ma una cassetta del 1986, registrata dal magnifico suonatore di banjo (e veterinario) Ralph Stanley (classe 1927) e dal suo gruppo, i Clinch Mountain Boys, autori di purissimo bluegrass di montagna, fresco e incontaminato come acqua di sorgente.
16 years fu originariamente concepito come cassetta tirata in 500 copie da un'etichetta che pubblica solo nastri a livello locale, chiamata River Tracks (che non ha nemmeno un sito Internet: che meraviglia!), e solo grazie alla passione della Rounder e' possibile oggi riascoltare suoni cosi' genuini, di stupefacente semplicita' e sincerita'.
Oltretutto, un blog che si chiama Engadina Calling non puo' che apprezzare il nuovo titolo attribuito dalla Rounder alla cassetta: Can't you hear the mountains calling. Un richiamo che da queste parti conosciamo bene.
Il riferimento e' a aria pura e cristallina, a cieli azzurri e a belle passeggiate che tengono alla larga ogni preoccupazione di quelle che ci assalgono dopo troppi giorni passati nella follia della citta'. Cristallina proprio come e' questa musica, registrata tra un concerto e l'altro in piccoli bar e circoli di lavoratori lungo strade di montagna, per un ristretto pubblico di contadini, operai, ragazze di campagna desiderose di danzare.
Musica che trasmette soprattutto gioia di vivere, e pero' a tratti anche un umore malinconico, specie quando i ritmi delle ballate si fanno piu' meditativi e il banjo dialoga con il nostalgico suono del violino.
E pero' sorrido, ascoltando un disco come questo nella notte, le sue armonie e le sue liriche cosi' semplici ed evocative di sentimenti sinceri, di quelli che non moriranno davvero mai. Proprio come le melodie senza tempo di questo ultra-ottantenne che con costanza e passione dagli anni '40 gira le campagne d'America con il suo banjo, raccontando storie e emozioni semplici che tutti possono capire e condividere.
Questa e' la traccia che apre la cassetta.
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