185/ La chiarezza.
Condivido con voi un mio intervento sulla chiarezza all'interno di una serie di conversazioni con un amico monaco camaldolese. Buona lettura.
La chiarezza.
Fabio
Barbieri
Buon anno a tutti.
Grazie padre
Natale per avermi invitato a fare qualche riflessione personale su
questo tema.
Mi è molto
piaciuta l’espressione mettersi al servizio dell’idea che
vogliamo esprimere (e in questo “mettersi al servizio”, leggo una relazione forte
tra la chiarezza e altre virtù che hai affrontato in incontri precedenti, come
la pazienza,
l’attenzione e anche la benevolenza verso l’altro, la generosità, la gratuità).
*
Mi
piacerebbe partire dalla dicotomia alla quale hai fatto riferimento
nell’analisi della chiarezza, quella tra chiarezza verso noi stessi e chiarezza
verso gli altri, tra ricerca della lucidità di pensiero e ricerca della
lucidità di espressione di quel pensiero.
Questi due momenti io
credo che siano entrambi essenziali, se vogliamo costruire una pratica di
chiarezza, una “chiarezza del vivere” mi verrebbe da
definirla, che non può che comprendere entrambi gli elementi.
*
E allora, come
sviluppare questa “chiarezza del vivere” che li comprende entrambi, o
semplicemente migliorare la nostra chiarezza? Da dove partiamo?
Io credo che il
punto dal quale prendere ispirazione sia l’iscrizione sul tempio del dio Apollo
a Delfi: gnōthi seautón, conosci te stesso.
*
Vi racconto una
mia recente esperienza personale che forse aiuterà a chiarire cosa intendo.
Qualche giorno
fa, approfittando delle vacanze di Natale, sono stato a visitare la collezione
di arte di Giuseppe Panza. Giuseppe Panza era un appassionato di arte
contemporanea che ha vissuto tra Milano e Varese (dove si trova la Villa Panza
che raccoglie la sua collezione). Nel corso della sua vita ha trascorso lunghi
periodi negli Stati Uniti a stretto contatto con i maestri dell’espressionismo
astratto e del minimalismo (Rauschenberg, Rothko, Serra, Judd, ecc.).
In una sala
all’interno della collezione (che è bellissima e che vi consiglio di visitare
se ancora non ci siete stati) c’è un video che ripercorre la sua vita.
Mi ha molto
colpito un frammento di un’intervista che rilasciò quando era già piuttosto
anziano.
Gli viene
chiesto come selezionava le opere d’arte che acquistava e Panza risponde che il
criterio che lo guidava era quello di comprare arte che contemplandola gli
avrebbe dato un senso di chiarezza. Intendendo proprio quella
chiarezza che serve a comprendere noi stessi, il mondo attorno a noi, le nostre
relazioni, chi siamo, chi aspiriamo a essere, qual è la direzione che vogliamo
intraprendere.
*
L’arte e la
bellezza, quindi, possono aiutarci in questo percorso di chiarezza. E poi la
letteratura, la musica, immergerci nella natura, soprattutto camminando che
è una pratica che sempre ci aiuta a pensare. Ognuno di noi sono sicuro che ha i
suoi metodi per generare chiarezza (la meditazione, lo yoga, la
preghiera, ecc.).
La chiarezza la
vedo come un percorso. Un percorso che richiede, almeno per la mia
esperienza, un impegno piuttosto costante, che è fatto nella stessa
misura di silenzio e contemplazione (da un lato) così come di confronto
costruttivo con le persone che ci sono più care, che ci capiscono meglio,
che fanno un pezzo di strada con noi verso la loro personale chiarezza.
*
Vorrei spendere
qualche parola per affrontare il tema della chiarezza al lavoro, dato
che questa è la dimensione che ci unisce e che ci ha fatto incontrare.
Credo che sia molto
importante (e forse non ci si dedica abbastanza tempo) prima di
intraprendere un nuovo progetto fare molta chiarezza sui ruoli, sulle
aspettative e sugli obiettivi. I nostri, quelli che noi desideriamo
realizzare. Così come quelli dei nostri supervisor e compagni di lavoro.
Buttarsi a
pesce su un progetto senza avere ben chiari questi tre elementi (ruolo, aspettative
e obiettivi) porta spesso a fare i conti con quello che è il frutto
avvelenato della mancanza di chiarezza, che è l’incomprensione.
Nel corso della
mia esperienza, ho soprattutto capito quanto è fondamentale in
un’organizzazione di enorme complessità come la nostra negoziare con estrema
chiarezza quello che ci si attende da noi, senza temere di esporre
(di nuovo: con chiarezza!) i nostri limiti, e i confini della nostra vita che
non siamo disposti a vedere violati, ad esempio quella parte non negoziabile
del nostro tempo che desideriamo dedicare ai nostri affetti e alle nostre
passioni.
*
Concludo con un’ultima
osservazione. Noi siamo sempre più creature anfibie. Viviamo con un
piede nella realtà tangibile e uno nella realtà digitale. Naturalmente non
voglio demonizzare quest’ultima.
Però mi sono
reso conto dell’impatto piuttosto negativo sulla mia lucidità di pensiero che ha
il flusso ininterrotto di informazioni, notizie, fotografie, statistiche,
battute, invettive, emozioni al quale siamo esposti soprattutto all’interno dei
social media.
E
contemporaneamente dell’effetto positivo sulla chiarezza (quella che
abbiamo chiamato “chiarezza del vivere”) che ha silenziare per certi periodi questo
flusso costante: magari per concentrarmi sul respiro rendendolo calmo e profondo,
sforzandomi di vivere nel presente e nel momento, in questa realtà.
Questa
attenzione riportata sulla realtà attorno a noi (apprezzandone le
manifestazioni e le energie sottili che altrimenti ci sfuggirebbero) io credo
che sia un modo molto efficace per portare a quella chiarezza che ci
permette di comprendere un po’ meglio noi stessi, gli altri e il mondo.
E quindi,
magari, (e questo è un po’ anche una risoluzione per il nuovo anno e un augurio)
per apprezzare, con una chiarezza nuova, quella cosa bellissima e misteriosa che
chiamiamo vita.
*
Grazie a tutti.
Ti ripasso la
parola padre Natale.
Suggerimenti
per la meditazione:
·
“Chiarezza
è mettersi al servizio dell’altro, e condividere idee e contenuti con pazienza,
attenzione, benevolenza, generosità, disponibilità”.
·
“Riconoscere
e esprimere con chiarezza i nostri limiti, per difendere senza paura i
nostri spazi di vita”.
·
“La
chiarezza spesso si ottiene attraverso il silenzio, il respiro calmo e
profondo, l’ascolto di noi stessi e delle nostre emozioni”.
Suggerrimenti per un cambiamento:
Riflettere su una pratica che ci aiuta a sviluppare chiarezza (yoga, meditazione, lettura, natura, ecc.) attingendo da una nostra esperienza pregressa, e provare a metterla in pratica con un po’ di disciplina.
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