293/ Di Mendini, Carlotto, Lattimore e dopamina.



Eccoci cari amici di Prospettive Musicali, puntuali come un orologio svizzero venerdì mattina alle 8.

Scrivo questo post giovedì sera mentre il sole è tramontato da poco, il cielo è finalmente sereno e dalla mia finestra vedo un minuscolo e molto poetico spicchio di luna rossa a forma di virgola.

Intanto ripenso alla settimana e come sempre inizio con un po' di cose belle degli ultimi sette giorni.

Domenica mattina con la Giò siamo stati in Triennale nello spazio della Fondazione Cartier a vedere la retrospettiva dedicata a Alessandro Mendini a cinque anni dalla scomparsa.

E' una mostra bellissima, se avete la possibilità non perdetela.

Il tempo non manca dato che chiuderà a ottobre.

L'allestimento colpisce i sensi, l'immaginazione e il pensiero tutti insieme, ed è una bella sensazione.

Il pensiero e la spiritualità soprattutto per la sua ricerca sulla fragilità, caratteristica che ci accomuna con la Terra e con tutti gli esseri viventi.

Se finalmente capissimo che tutto è fragile, adotteremmo uno stile di vita rispettoso, non aggressivo, comunitario, sostenibile, generativo, armonico.

Qualche mia foto scattata alla mostra la trovate qui

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Sempre in settimana ho letto l'ultimo romanzo di Massimo Carlotto, che si intitola Trudy ed è un bel noir un po' paradossalmente ambientato per buona parte in piena estate a Cesenatico.

Il contesto mi è sembrato ancora più centrale della storia.

E infatti le vicende narrate sembrano il pretesto per denunciare i rapporti di forza sbilanciati di quel mondo di appalti e subappalti, sfruttamento e prevaricazione che il lavoro manufatturiero e logistico in questi anni è diventato.

Bello, si legge quasi tutto d'un fiato. 

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Ossessione musicale della settimana sono stati i dischi dell'arpista californiana Mary Lattimore, collaboratrice di artiste che vi ho trasmesso abbastanza spesso alla radio come Meg Baird e Julianna Barwick.

Date un ascolto se vi capita (magari in tarda serata o di notte, quando tutto attorno a noi torna silenzioso) al suo disco del 2020 intitolato Silver ladders, registrato in Cornovaglia e prodotto da Neil Halstead degli Slowdive.

Lo potete sentire dalla prima all'ultima nota qui.

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Vi racconto una cosa.

Nell'ultimo paio d'anni, per lavoro sono entrato in contatto con neuroscienziati e ho finito per appassionarmi ad alcuni dei temi che stanno studiando.

Sto cercando di capire il più possibile sulle dinamiche della nostra attenzione, questo bene prezioso che in tanti si contendono e che va difeso con consapevolezza e determinazione.

Se state ancora pensando che viviamo nell'epoca dell'intrattenimento, credo che stiate sottovalutando un fenomeno che si sta svolgendo sotto i nostri occhi.

Oggi viviamo nell'epoca della distrazione, uno scrolling a ciclo continuo di immagini e brevissimi video, una tiktokizzazione della vita che è costante fuga in una realtà immaginaria e inconsistente.

Chi sta studiando il fenomeno sostiene che non si tratta di un trend come altri, perché poggia sulla chimica del nostro organismo.

In particolare, sul rilascio di dopamina.

Il nostro cervello si sente bene dopo aver rilasciato dopamina, e allora cosa fa?

Ripete lo stimolo.

Ancora, e ancora, e ancora, fino alla completa dipendenza.

La prossima volta che salite sul metrò, guardatevi attorno.

Soffermatevi sugli sguardi vitrei, morti, zombificati di molti tra quelli che guardano il loro smartphone.

Sul movimento frenetico dei pollici, come se fossero schiavi dei circuiti di silicio tra le loro mani, incapaci di opporre resistenza.

Si sta realizzando un esperimento di ingegneria sociale su scala enorme.

Una dipendenza collettiva come nel mondo non si è mai vista prima d'ora.

E guardate che tutto questo è deliberato.

I social hanno a libro paga fior di neuroscienziati che stanno perfezionando gli algoritmi per massimizzare la dipendenza.

E' nel loro interesse, perchè gli spacciatori sono loro e i guadagni non sono certo inferiori a quelli del cartello della cocaina o dell'eroina.

Sanno benissimo che è un esperimento pericoloso, ma pensate che si fermeranno?

Perchè dovrebbero?

Pensate che stanno studiando il fenomeno che chiamano anedonia.

A un certo punto, le persone scrolleranno non perchè questo dà loro piacere, ma per evitare il calo di dopamina.

Come gli eroinomani che si iniettano eroina non perchè provano ancora piacere, ma per evitare le crisi d'astinenza.

Questo è dove vogliono arrivare.

Quindi, sta a noi difenderci.

Non cascandoci dentro.

Come?

Gli antidoti alla dipendenza da dopamina veloce di fatto abbondano.

Io mi sono fatto l'idea che siano le attività che richiedono un po' di impegno continuativo.

Leggere libri, ascoltare interi album di musica, visitare mostre, fare lunghe passeggiate nella natura, andare al cinema, cucinare.

Ma non solo quello.

Anche guardarci attorno.

Per esempio notare gli alberi che in questo periodo sono così meravigliosamente verdi per le frequenti piogge.

O un minuscolo e molto poetico spicchio di luna rossa a forma di virgola.

Tutto quello che non risponde al meccanismo compulsivo che vediamo attorno a noi.

Tenendo il telefono a distanza, molto banalmente in un'altra stanza se siamo in casa.

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Cari amici, per oggi è tutto.

Sono arrivati anche quest'anno un paio di pass del Salone del Libro di Torino che molto generosamente riconosce il contributo di Prospettive Musicali alla diffusione della cultura.

E' qualcosa che mi rende felice e mi spinge a fare sempre meglio.

Non sappiamo ancora se andremo sabato o domenica, ma se siete da quelle parti sarebbe bello incontrarci.

Se invece avete in programma di trascorrere tempo nella natura, il clima dovrebbe essere bello.

In ogni caso, passate tempo di qualità.

Guardate gli alberi e ringraziateli di esistere.

Abbracciateli, farà piacere a voi e a loro.

E domenica sera ci sentiamo a Prospettive Musicali, Radio Popolare, FM 107.6.

Non dimenticatevi, e comunque se doveste dimenticarvi lunedì mattina c'è il podcast per ascoltare e riascoltare il programma dove volete, quando volete e con chi volete.

Ci rileggiamo venerdì prossimo alle 8.

Fino ad allora, buona vita!
Fabio

Commenti

Anonimo ha detto…
Sono salito proprio in questo momento sul treno con in mano il cellulare e sto leggendo il tuo post del venerdì! Le mie dita non viaggiano veloci, il mio sguardo è abbastanza luminoso, anche perché con Paola stiamo andando a Roma per diletto per cui…..sono perdonato?
A parte l’ironia, in effetti la mia dopamina deriva dagli alberi che ho piantato e che amo veder crescere anno dopo anno! Il mio modo di modificare la Skyline non ha paragone rispetto a qualsiasi altro progetto architettonico che la modifica. Ora ti lascio ed inizio a leggere I Netanyahu di J. Cohen (visto il periodo)
Ciao Fabio

Hrundi V. Bankshi
Fabio ha detto…
Pensa Beppe che invece io ho da sempre un rifiuto per lo schermo del cellulare, che negli anni è aumentato per via della mia presbiopia.

Mentre sono su un mezzo in movimento, leggere sullo schermo del cellulare è per me diventato molto fastidioso.

La considero una fortuna ;)

La dopamina che deriva da piantare alberi, leggere libri, ecc. (i neuroscienziati sostengono anche dal completare compiti routinari come le pulizie domestiche) realizza la ragione per cui questo neurotrasmettitore è presente nel nostro organismo.

E cioè la funzione di motivarci all'azione.

Dipende da noi se governare questo meccanismo o farci governare diventando dipendenti dal rilascio artificiale di dopamina che si ottiene con i social, le ludopatie, la pornografia, ecc.

Ovviamente i social, i siti di gioco online e quelli pornografici contano sull'ignoranza dei più nei confronti di questi meccanismi per il loro redditizio esperimento di ingegneria sociale.

Nel rifiuto di queste dinamiche personalmente provo un senso di controllo su di me che mi fa stare meglio di qualsiasi dipendenza.

Mi piacerebbe potere diffondere questo messaggio.

Lo faccio ogni volta che posso con i mezzi a mia disposizione (la radio e il blog).

Buon viaggio a Roma a te e a Paola!