Mercoledi' 6 Aprile 2005: perfidia

A volte mi domando se in fondo al cuore non sono un po' perfido.

Mi e' capitato anche oggi, dopo aver sentito la registrazione dei funerali in diretta di Berlusconi, ieri sera alla televisione italiana. C'era questo ometto impaurito, che fingeva una baldanza patetica. Un ometto che immagino (ho sentito solo la registrazione audio) ben vestito secondo lui, con quella solita divisa penosa, la cravatta a pois che non la mette piu' nemmeno il piu' rancido dei bancari. Il trapianto di capelli, il lifting (venuto poi neanche benissimo) che non lo fa nemmeno piu' Liz Taylor, oggi per fortuna le persone si accettano per quello che sono. E dall'altra parte, a scuoiarlo vivo, un signore con i baffi e la lingua aguzza, un politico di razza, che i suoi errori li ha fatti, certo, anche gravi, ma che sa quello che dice. E al quale non sembrava vero trovarsi di fronte quell'ometto, il re nudo con la cravatta a pois, per dirgli finalmente che cosa pensa, di fronte a sei milioni di persone.

In queste condizioni forse una persona davvero buona avrebbe dovuto parteggiare per l'ometto caduto dal trono, l'ometto che si e' inventato la sceneggiata di un partito politico per sfuggire alla galera. L'ometto mafioso, amico di mafiosi e fascisti, che veniva massacrato da un signore con i baffi e la lingua aguzza.

E invece non ce l'ho fatta. e quando il signore con i baffi e la lingua aguzza infieriva sull'ometto, sono stato felice di sentire l'ometto contorcersi, prendersela addirittura con una signora che aveva osato applaudire l'avversario. Vedere l'ometto finalmente tra la gente normale, non Vespa e Schifani e altri servi, persone normali e niente sfondi azzurro cielo, niente inni, niente bandierine.

Forse sono davvero perfido.

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