I fantasmi e l'allodola


Stanotte nel mio letto c'erano fantasmi dispettosi. Appena cercavo di chiudere gli occhi mi scuotevano, fischiavano nelle mie orecchie, disturbavano il mio fragile sonno con mille pensieri.

Alle 4 e mezza ero ancora sveglio. Mi sono alzato, mi sono preparato una tisana alla menta e ho messo nel lettore questo disco.

"Out in the field where the lark it flies,
Over the earth where my heart it lies,
Oh how it sings when the West wind blows,
Out in the field where no-one goes".

Che mi accompagnato su una collina dalla quale dominavo una valle verdissima. Una brezza mi accarezzava il viso e un'allodola mi ha cantato la sua dolce melodia fino a quando mi sono addormentato come un bambino, senza piu' pensieri.

"Out in the field where the lark resides,
Here I'll remain where my heart can hide,
Only the lark and the West wind know,
I'm in this field where no-one goes"


Niente piu' fantasmi, solo tempo che trascorreva placido, finalmente fresco come l'acqua di un ruscello di montagna.

Commenti

Anonimo ha detto…
Kate Rusby eh? Me la segno (e la foto della sezione reviews con gli oggetti appesi sul suo sito ĆØ stupenda!).
Ma ĆØ tipo una ragazza e la sua chitarra alla Rosie Thomas? O piĆ¹ melodica come Polly Paulusma?
Fabio ha detto…
Si' bellissima quella foto!

Kate Rusby e' una folk singer molto simile a Cara Dillon (che ha inciso un paio di dischi per Rough Trade prima di scomparire nel nulla). Molto tradizionale. Se non avessi saputo che e' inglese avrei giurato fosse irlandese.

Ha questa voce cristallina, purissima. "The girl who couldn't fly" (copertina di Graham Coxon) non cattura mai davvero l'attenzione, non si impone, resta sempre in sottofondo. Cancella i rumori del mondo e pulisce la mente.
Anonimo ha detto…
cancella i rumori del mondo e pulisce la mente

ecco, direi che ĆØ esattamente quello di cui ho bisogno in questo periodo.. anche se in fondo sarebbero bastati il disegno della copertina e il titolo a farmi venir voglia di ascoltarlo, questo disco. mi sento molto ragazza a cui hanno rubato le ali, negli ultimi tempi..
Fabio ha detto…
Si' anche se conoscendoti un pochino, dopo un po' ti verra' voglia di togliere questo disco dal lettore e suonare, che so, Evol o Zen Arcade. Come capita a me del resto. Consiglio (sempre del tipo unplug from the outside world), l'unico album reperibile da noi di Veda Hille, una cantautrice canadese davvero altra. Si intitola "Return of the kildeer" e l'etichetta e' la Ape (di Andy Partridge).
Fabio ha detto…
Si' comunque tu le ali le hai eccome Ele.
ele ha detto…
beh.. in sto periodo non sono molto convinta di averle. o di saperle usare. che poi, almeno quanto a risultati prodotti, ĆØ la stessa cosa.

di kate rusby, comunque, ho trovato solo underneath the stars..
Fabio ha detto…
Di "Underneath the stars" ho sentito solo qualche traccia in un programma molto bello di BBC Radio 3 che si chiama "Late junction" (musica particolarmente adatta alla notte - e all'Inverno direi: io l'ascolto solo nella brutta stagione). Comunque Kate Rusby va bene soprattutto per le notti insonni, se l'ascolti di giorno perde molto...