Qualche ricordo delle vacanze
Cammino e osservo. Soprattutto il cielo. E fotografo, fotografo in continuazione. Paesaggi, particolari di fiori e piante, persone. E gli animali che incontro, come questo gabbiano che volava sopra di noi nel cielo sopra Stella Maris, dove sono arrivato camminando da Camogli in un pomeriggio tranquillo e terso, per osservare e sentire l'immensita' del mare.
E questo e' Gomo, un paese silenzioso, accoccolato sulle colline dove sono nato. A Gomo sogno di rifugiarmi un giorno, quando saro' stanco di questa citta' frenetica. Gomo dove gli anziani abitanti accolgono Billy e me sempre con un sorriso e tutti mi chiedono di Londra, come mi trovo, quando tornero' ancora a trovarli.
Sapete pero' una cosa? Sembra ieri quando rientrando a Londra mi prendeva una malinconia che mi chiudeva lo stomaco, un senso di solitudine immensa e invincibile che e' durato per anni. Ora non succede piu'. Qualcuno ricorda quando usavo il blog come muro del pianto al mio ritorno in questa citta'? Beh, non so perche', ma invece in questo momento sto proprio bene ovunque. Trovo una ragione per apprezzare il luogo nel quale sono, qualsiasi sia. Amo la vitalita' della citta' e il silenzio delle colline innevate, i colori cangianti e il candore infinito.
Mi piace tornare in Italia, parlare e leggere nella mia lingua madre, ritrovare i volti con i quali sono cresciuto. E poi ripartire, incontrare ancora questa sorprendente citta', sentire il suo respiro concitato tutto attorno a me.
Non so se durera' questa sensazione di equilibrio e pace, ma per il momento mi ci avvolgo soddisfatto, felice che l'ansia del ritorno mi abbia lasciato, finalmente.
Commenti
grazie per le foto e per aver condiviso le tue passeggiate...grazie per aver fatto conoscere Gomo...cammina ancora
tutti vorremmo provarla.
claudia
raffaella
Grazie per la foto di Gomo (perĆ² nell'immagine manca il tuo albero preferito), ora dovresti aggiungerne una di S. NiccolĆ² o della passeggiata di Camogli, sono certo che le hai sulla tua memory card.
Ma Billy non si chiamava Billie?
ciao
Auro
Billina ĆØ meravigliosa...
Bentornato a casa, qualunque essa sia..
Un inchino,
Simo
che bello! bello sentire di qualcuno, Fabio, che sa descrivere cosi' bene e precisamente quella sensazione che tane volte mi ha avvolta e sentire finalmente che si puo' arrivare ad uscire da quel quasi perenne stato di malinconia, di sottile tristezza, che c'e' anche se non sai perche'.. quando tutto intorno a te e' bello, ma dentro c'e' un vuotino che scava per crescere. a parte cio', ed ora chiudo (sono stata lunghissima, pardon!) ciao e auguri per un 2006 semplicemente "felice".
che bello! bello sentire di qualcuno, Fabio, che sa descrivere cosi' bene e precisamente quella sensazione che tane volte mi ha avvolta e sentire finalmente che si puo' arrivare ad uscire da quel quasi perenne stato di malinconia, di sottile tristezza, che c'e' anche se non sai perche'.. quando tutto intorno a te e' bello, ma dentro c'e' un vuotino che scava per crescere. a parte cio', ed ora chiudo (sono stata lunghissima, pardon!) ciao e auguri per un 2006 semplicemente "felice".
Capisco la sensazione e forse capisco da dove possa nascere.
E' bizzarro, perche' mi sento sempre a casa mia in qualsiasi posto..ma vivo un po' come nei film..cioe',per esempio..se parto da Canterbury per qualche tempo e poi ritorno non ho impressione di essere andata via, ho come impressione di essermi addormentata per un po'..e cosi' per i posti nuovi che vedo, mi sembra di viverci ma in una dimensione parallela a tutte le altre mie dimensione.. una specie di ibernazione mentale..
Non dovrebbe spaventarti io credo. Soprattutto se significa che in ogni situazione ti trovi a tuo agio. Io vorrei avere la stessa invidiabile capacita' di adattamento. Direi che riesci a separarti dinamicamente dalle abitudini, un castello del quale io invece sono spesso prigioniero. Ma non ora, anzi sono in una bella fase di smontaggio dei muri di quel castello. Smontaggio proprio, tranquillo, mattone dopo mattone senza traumi e senza fretta. Forse capita anche a te: il blog mi permette di ritrovare la mia lingua, esprimermi con naturalezza, restare legato alle radici (persone soprattutto, ma anche luoghi e ricordi) pur rimanendo fisicamente lontano.
Claudia -
E' una calma molto temporanea pero'. Ormai mi conosco. Tra un po' potrebbe cambiare tutto ancora. Ma per il momento perche' pensarci?
Raffaella -
Ecco, lo confesso, il post e' un po' dedicato a te e ai nostri discorsi di qualche tempo fa. E' un superamento positivo. Grazie per le tue parole e per essermi vicina, allora come oggi.
Auro -
A proposito di abitudini... La foto del gabbiano arriva proprio da una camminata, quando arrivi a Stella Maris. Abbiamo mangiato focaccia, torta e frutta sulla scaletta che scende al mare e siamo stati circondati da gabbiani simpatici. Rocco ha iniziato a dare loro la focaccia di Ravello per permettermi di fotografarli e ha funzionato direi. La foto di Tobia nella neve presto nel blog, promesso. Billy si chiama in molti modi, mio padre per esempio la chiama Pulce, mia madre Piccola, ecc. Ormai si e' abituata, tanto ci considera un po' strani secondo me.
Simo -
Cassiopea e' parte della mia calma. Si sveglia con me, tra una foto di Billy e l'orsetto Geremia (e una bella pila di libri che un giorno trovero' il tempo di finire), sul comodino di fianco al mio letto.
Chiara -
(Credo almeno sia tu), benvenuta sul blog. Sono successe tante cose di segno positivo per me nell'ultima parte del 2005 e senza accorgermene vivo sospinto da quello slancio. E' tutto diverso. Vedo il passato allontanarsi. Inizio a provare nostalgia per quella solitudine con la quale ho convissuto per tanto tempo addirittura. No adesso sto un po' esagerando in effetti :-) Grazie di cuore per avermi fatto visita (quantianni sono passati da quando ci siamo incontrati a Skye?). E auguri, tantissimi.
Myriam -
Mah, secondo me la tua casa e' qui a Londra, o a Milano o in una grande citta', di quelle con almeno un 2-3 concerti interessanti a settimana. Sbaglio? Auguri e certo che ci dobbiamo vedere, fammi sapere quando passi di qui la prossima volta.
"Lo sai anche tu: una casa, una vera casa di pietra o di mattoni, ĆØ come una tomba. Si puĆ² anche vivere qualche volta sotto una tenda: ma la cosa migliore per noi ĆØ dormire sotto il cielo e guardare le stelle negli occhi"
Proverbio tuareg
Il proverbio Tuareg mi ha fatto venire i brividi, ricordandomi tante cose. Anni fa una mia amica e io (Myriam, sto parlando di Simona A.) decidemmo che non eravamo nati per vivere in una casa. Per un certo periodo, un'estate, ogni notte prendevamo i nostri sacchi a pelo e andavamo su una collina, sempre una diversa, e ci addormentavamo li'. Ricordo ancora il vento e le zanzare che entravano nel sacco a pelo e non se ne andavano prima di avermi prelevato mezzo litro di sangue. Ricordo discorsi e risate. Eravamo tanto giovani e, in fondo, felici. Sentivamo Sonic Youth e Dinosaur Jr., che restano la colonna sonora di quei tempi davvero unici.
C'ĆØ un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore.
Non credo che si possa viaggiare di piĆ¹ nel nostro pianeta.
CosƬ come non credo che si viaggi per tornare.
L'uomo non puĆ² tornare mai allo stesso punto da cui ĆØ partito, perchĆØ, nel frattempo, lui stesso ĆØ cambiato.
Da sĆØ stessi non si puĆ² fuggire.
Tutto quello che siamo lo portiamo con noi nel viaggio.
Portiamo con noi la casa della nostra anima, come fa una tartaruga con la sua corazza.
In veritĆ , il viaggio attraverso i paesi del mondo ĆØ per l'uomo un viaggio simbolico.
Ovunque vada ĆØ la propria anima che sta cercando.
Per questo l'uomo deve poter viaggiare.
A. Tarkowsky